Studi di settore: sale la protesta delle Associazioni

Redazione Nove da Firenze
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08 giugno 2007 18:13
Studi di settore: sale la protesta delle Associazioni

Degli Studi di Settore i parlamentari se ne stanno interessando seriamente. A punto che il problema è entrato indirettamente anche nel dibattito politico. Ieri, il vicepremier Francesco Rutelli era intervenuto sulla protesta delle categorie dei lavoratori autonomi che hanno subito la revisione degli studi di settore, quasi 650mila, pari al 17% del totale, per i quali comporta in generale aumenti sensibili e spesso ingiustificati.
Inizierà martedì 12 giugno l’esame della Commissione Finanze della Camera dei Deputati alla risoluzione in materia di revisione degli studi di settore presentata ieri, giovedì 7 giugno, da Franco Ceccuzzi, deputato de L’Ulivo e da altri parlamentari, fra cui il presidente della Commissione Finanze, Paolo Del Mese.

La risoluzione impegna il governo a rispettare il protocollo d’intesa firmato il 14 dicembre scorso con le associazioni di commercio e di turismo. L’obiettivo è quello di rendere sperimentali i nuovi indicatori di normalità economica introdotti dal Governo, riaprire il dialogo con le categorie e trovare insieme a loro soluzioni condivise. La Commissione Finanze valuterà anche se procedere a svolgere un’audizione con tutte le categorie che hanno firmato il protocollo di intesa con il Governo nel dicembre dello scorso anno.
“La risoluzione in particolar modo, – afferma Franco Ceccuzzi – impegna l’esecutivo ad interpretare in senso sperimentale l'introduzione dei nuovi indicatori economici tenedo conto dell’impatto che essi hanno sul livello di congruità dei ricavi e rispettando lo Statuto dei diritti del contribuente.

Questo comporta che gli indicatori di normalità economica siano introdotti nella prospettiva di elaborazione e revisione degli studi di settore, con l'ausilio irrinunciabile delle associazioni di categoria interessate”.
“Con questa risoluzione, inoltre, – prosegue il deputato de L’Ulivo – si chiede al governo di impegnarsi a far emanare direttive per una visibile e forte azione di informazione e formazione volta a migliorare il contraddittorio tra i contribuenti e gli uffici territoriali dell'Agenzia delle Entrate in materia di studi di settore, nella prospettiva di introdurre una cultura della consulenza e della collaborazione tra l'amministrazione finanziaria ed i contribuenti”.

“In queste settimane – sottolinea Ceccuzzi – abbiamo mantenuto un rapporto costante con le associazioni di categoria senesi, con le quali in futuro vorremo organizzare un’iniziativa pubblica per confrontarci con tutti coloro che hanno espresso forte disagio per la decisione del governo. Sono convinto che questa nostra iniziativa produrrà, insieme all’azione intrapresa dai colleghi del Senato, l’effetto di cambiare l’approccio dell’Amministrazione finanziaria nei confronti dei contribuenti”.

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