Caos a Porta al Prato: perché non procedere alla riapertura delle strade intorno al Consolato U.S.A.?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 aprile 2007 00:09
Caos a Porta al Prato: perché non procedere alla riapertura delle strade intorno al Consolato U.S.A.?

Com’era prevedibile, l’unificazione dei cantieri a Porta al Prato ha creato il caos: l’ennesima assurda gimcana che causa un ingorgo permanente sul retro del Teatro Comunale. Oltre agli enormi disagi per i residenti, per i lavoratori e per chi si trova nella zona solo di passaggio, la nuova viabilità contiene anche un elemento paradossale, poiché complica enormemente l’uscita dal centro, invece che incentivarla. Ma non sono soltanto i cantieri della tramvia a gettare nel caos Porta al Prato.

Falcidiata dai cantieri da mesi, la zona si trova in una situazione insopportabile soprattutto perché il Comune continua a far prevalere la presunta ‘sicurezza’ del Consolato statunitense sulla logica e la salute dei cittadini.
"La chiusura al transito di Corso Italia e di Lungarno Vespucci –afferma il Comitato di via Montebello- è da tempo diventata definitiva in spregio al buon senso, al rispetto e alla sicurezza dei suoi abitanti. Per ridare fiato al traffico causato dai cantieri della tramvia a tutto si pensa, tranne che all’unica soluzione logica: la riapertura completa di Corso Italia e Lungarno Vespucci, sfogo indispensabile per il traffico da e verso il Ponte della Vittoria.

Se il sindaco ritiene questa soluzione incompatibile con la sicurezza del Consolato statunitense, potrebbe provare a chiederne lo spostamento in altra sede".

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