Carburanti: la Toscana non è 'vincolista', ma tutela la concorrenza
I parametri previsti sono quelli comuni a tutte le Regioni. Adeguamenti se cambierà il piano nazionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2007 16:12
Carburanti: la Toscana non è 'vincolista', ma tutela la concorrenza <BR>I parametri previsti sono quelli comuni a tutte le Regioni. Adeguamenti se cambierà il piano nazionale

FIRENZE Nessun eccesso di 'vincolismo', ma soltanto la scelta di tutelare la concorrenza, permettendo a chiunque di aprire un distributore di carburante ma senza dimenticare di tutelare la sicurezza delle persone, della circolazione stradale e dei consumatori. La Regione Toscana respinge le accuse che le sono state mosse da Camillo De Berardinis, amministratore delegato dell'impianto di distribuzione di carburante Leclerc-Conad di Gallicano (Lu) e sottolinea come i criteri di sicurezza indicati nella normativa regionale per l'apertura di un nuovo impianto di distribuzione di carburante non siano vincolistici, e neppure studiati per ostacolare la nascita di distributori all'interno dei centri commerciali, ma siano gli stessi parametri posti a livello nazionale da tutte le altre Regioni e dal Ministero.

Anna Rita Bramerini, assessore regionale al commercio, precisa che aprire un impianto all'interno della grande distribuzione in Toscana è possibile, lo dimostra il fatto che Leclerc-Conad ha aperto e svolge regolarmente la sua attività. L'assessore precisa, inoltre, che anche il 'Bersani bis' ha escluso dalla sua operatività i distributori di carburanti per cui le distanze minime in questo settore sono ancora vigenti. I funzionari della Regione Toscana partecipano al tavolo di discussione che si è aperto a livello nazionale sull'ammodernamento dei piani di distribuzione dei carburanti e che, se ci saranno novità a livello nazionale, anche la Toscana si adeguerà.

Nel frattempo, però, le politiche regionali restano lungo i binari della tutela dell'utenza e del rispetto della concorrenza, muovendosi dalla convinzione che gli operatori che si affacciano sul mercato debbano partire tutti dalle stesse condizioni. E la condizione imprescindibile di partenza, criticata da Leclerc-Conad, è il rispetto di alcuni parametri come la distanza minima tra un distributore e l'altro, la superficie minima occupata, la presenza obbligatoria di esercizi commerciali all'interno dei distributori.

Si tratta di vincoli previsti per rispondere a necessità reali: minimizzare l'impatto urbanistico, evitare problemi alla circolazione, migliorare il servizio e persino creare nuovi posti di lavoro. Senza considerare che diversamente si rischierebbe la concentrazione di tutti gli impianti di distribuzione in poche aree e intere zone della regione potrebbero restare prive di servizi, mentre le zone più richieste vedrebbero aumentare ancora i loro livelli di congestionamento. (pp)

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