Invaso del Muraglione: la Regione Toscana dichiara lo stato di emergenza
Fabbriche di Vallico: dopo la paura torna la normalità ul luogo dello smottamento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 dicembre 2006 22:09
Invaso del Muraglione: la Regione Toscana dichiara lo stato di emergenza<BR>Fabbriche di Vallico: dopo la paura torna la normalità ul luogo dello smottamento

29 dicembre 2006- La giunta della Regione Toscana ha emanato, nei giorni scorsi, un decreto per proclamare ufficialmente lo stato di emergenza relativo all’invaso artificiale del Muraglione, situato ad Abbadia San Salvatore. Il decreto è stato emanato successivamente ai sopralluoghi effettuati dai tecnici dell’Arpat e dell’ufficio intercomunale di protezione civile della Comunità Montana Amiata Val d’Orcia, predisposti a seguito delle infiltrazioni che hanno indebolito la struttura della diga.
Con il decreto è stata dunque riconosciuta l’importanza e l’urgenza di una messa in sicurezza dell’invaso, che già da ieri, giovedì 28 dicembre, ha fatto attivare l’ufficio intercomunale di protezione civile amiatino per l’appalto a ditte specializzate delle prime azioni d’intervento.

Questa provvisoria messa in sicurezza servirà a garantire, durante i mesi invernali, la stabilità dell’invaso, in attesa dei necessari interventi definitivi.
“Ringraziamo la giunta regionale, la Comunità Montana Amiata Val d’Orcia, l’ufficio intercomunale di protezione civile e l’amministrazione provinciale di Siena – spiega il sindaco di Abbadia San Salvatore, Lorenzo Avanzati – per il loro lavoro e per la tempestività con cui hanno preso in mano la situazione. Il Comune di Abbadia sta prendendo in considerazione tutte le possibili soluzioni per una messa in sicurezza definitiva dell’invaso.

C’è da dire che, ad oggi, ci sembra difficile ipotizzare il mantenimento di un lago artificiale nel centro del paese contenente circa 30mila metri cubi d’acqua, vista l’importanza dei costi che il Comune dovrebbe sostenere. Si tratta dunque di stabilire, dopo le necessarie verifiche, la soluzione ottimale che garantisca ai cittadini la tutela necessaria, e che permetta un recupero complessivo dell’intera area del Muraglione”.

Dopo la paura per lo smottamento del terreno che ha fatto temere il precipitare sulle case di un masso di grandi dimensioni, a Fabbriche di Vallico (piccolo comune in Garfagnana) è tornata la tranquillità.

Gli interventi immediati delle autorità preposte alla difesa del suolo, la Regione, la Provincia di Lucca, i volontari, le Guardie forestali, i Vigili del Fuoco, hanno fatto un lavoro di sistemazione dei danni provocati dallo smottamento. Resta adesso da demolire quel masso enorme che incombe sulle case. Una questione che ha interessato subito la Regione Toscana che si è mossa con due assessori, Marino Artusa per l’ambiente, e Giuseppe Bertolucci per la parte finanziaria.
Entrambi si sono impegnati a mettere a punto un concreto piano di interventi.

“Grazie agli interventi appropriati - ci ha dichiarato l’assessore regionale Giuseppe Bertolucci - l’emergenza è rientrata e cessato ogni allarme adesso possiamo pensare, in concreto, al da farsi. Debbo aggiungere, comunque, che questo episodio mi ha consenito di recarmi in Garfagnana e visitare un piccolo comune che mi ha convinto, ancora di più, della necessità di proteggere queste realtà sia per quanto riguarda le persone in esse vivono, sia per le attività produttive. Sono convinto -ha concluso Bertolucci - che il primo presidio in difesa della natura è proprio la presenza umana, che dobbiamo favorire il più possibile”.

Soddisfatto anche il sindaco di Fabbriche di Vallico, Oreste Giurlani, il quale ha sentito il dovere di ringraziare tutti coloro che sono intervenuti e la Regione che ha voluto testimomiare la propria vicinanza con la presenza fisica dell’assessore Bertolucci a Fabbbriche di Vallico. “E’ stata una chiara dimostrazione - ha detto Giurlani - che quando si uniscono le sinergie è più facile risolvere i problemi. Si convalidano, così, le continue prese di posizione dei Comuni Montani, delle Comunità Montane e dell’Uncem, per attuare un’adeguata politica di difesa del suolo, mediante tutti gli interventi che sono ritenuti necessari, attraverso un coordinamento delle attività degli Enti preposti”.

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