Leggere per non dimenticare: la XII Edizione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2006 14:40
Leggere per non dimenticare: la XII Edizione

Il filo conduttore della XII stagione di Leggere per non dimenticare, che inizierà il 4 ottobre, sarà “in cammino”. Dopo la riflessione intorno al “silenzio” come spazio necessario d’ascolto, che ha caratterizzato gli incontri dello scorso anno, la rassegna si rimette in viaggio, indagando sulle modalità del cammino nelle sue varie espressioni, sulle intenzioni dei nostri passi, sull’andare verso le cose, osservando quelle che vengono in senso contrario. Cercheremo di andare insomma in contro al mondo e non accontentarci di aspettarlo immoti.

Saranno presenti narratori, storici, filosofi, psicanalisti, urbanisti, storici dell’arte impegnati a indagare il tema nelle sue diverse implicazioni.
Ci metteremo in cammino per partire e iniziare, per buttarci nelle sinuosità del mondo e del proprio essere e infine tornare, come nella parabola famosa. O per non rincasare affatto. Ci metteremo in cammino da una parte per riconoscerci in compagnia di autorevoli tradizioni filosofiche, letterarie e religiose, dall’altra per ricevere una varietà di suggestioni e di impulsi.

Un tema che vuole proporsi come un percorso indefinito che accomuni chiunque continui a porsi domande di senso.
Il desiderio della diversità crea la ragione del camminare, giustifica contatti interculturali e interetnici che permettono di collegare le differenze e superare le contrapposizioni. Ma il camminare presuppone anche un ritorno a casa e un mutamento di atteggiamento nei confronti di quest’ultima, per cui la casa diventa prescelta e non un destino e viene vista dall’esterno invece che dall’interno.

Il ritorno a casa per Kerouac offriva l’esperienza di vedere con occhi innocenti, alienati, ciò che prima si era dato per scontato.
A Claudio Magris, con il suo libro Lei dunque capirà, è affidata l’apertura del ciclo. Altri scrittori riveleranno le ossessioni, i tormenti, le contraddizioni di un “camminante” che, rifiutando il metodo della purificazione cosiddetta scientifica, dell’osservatore escluso dall’osservazione, mette in gioco se stesso: Pino Roveredo e il disagio esistenziale di Capriole in salita (13 ottobre), Sebastiano Vassalli con i racconti de La morte di Marx (18 ottobre), Claudio Piersanti (Il ritorno a casa di Enrico Metz, 20 ottobre), le lettere di una vita di Raffaele La Capria con L’amorosa inchiesta (25 ottobre); parleremo anche del camminare che inizia dentro di sé e aggiunge alla tensione introspettiva altre lontananze: proporremo quindi autobiografie che rievocano non solo ricordi o percorsi culturali e politici ma individuano anche i problemi fondamentali del nostro tempo (Tullio De Mauro, Parole di giorni lontani, 24 gennaio), Cesare Segre (Per curiosità, 10 gennaio), Carlo Bernardini (Fisica vissuta, 9 marzo), Pietro Ingrao (Volevo la luna, 3 novembre).

Un vero e proprio corpo a corpo sul Novecento, marxismo e letteratura, sguardo e corporeità è offerto dalle conversazioni di Edoardo Sanguineti con Antonio Gnoli (Sanguineti’s song, 13 dicembre).
Per la filosofia l’associazione con il camminare è ricorrente fin dall’Antica Grecia: parleremo con Remo Bodei (Piramidi di tempo. Teorie e storie del déjà-vu, 15 novembre), Sergio Givone (Dostoevskij e la filosofia, 14 febbraio), Alessandro Pagnini che ripropone l’avvincente ricostruzione storico-critica del pensiero di Sebastiano Timpanaro con La “fobìa romana” e altri scritti su Freud e Meringer, 22 novembre), Roberta de Monticelli (6 dicembre) con i suoi due libri Nulla appare invano.

Pause di filosofia e Esercizi di pensiero per apprendisti filosofi sulla necessità di analizzare la profondità metafisica delle cose del mondo e della nostra vita di tutti i giorni. Il 7 febbraio con Andrea Tagliapietra (La forza del pudore) e Sebastiano Ghisu (Elogio dell’indifferenza. Geometrie della distanza dai Presocratici a Musil) affronteremo due sentimenti che sembrano ormai messi al bando dagli usi e costumi della società e si rivelano invece una forma di resistenza nei confronti dei ruoli e dei compiti che il potere e la collettività impongono a ciascuno di noi.

Maurizio Ferraris (Jackie Derrida. Ritratto a memoria, 11 aprile) ci porterà al centro del pensiero del famoso filosofo.
Ci inoltreremo fin dentro ad alcuni grandi eventi storici del secolo scorso con Paul Ginsborg e Il Risorgimento (14 marzo), ma anche dentro ad una riflessione sul mestiere stesso dello storico tra verità e narrazione (Carlo Ginzburg Il filo e le tracce. Vero falso finto, 22 novembre), mentre Patrizia Guarnieri ricostruirà la cronaca di un processo di fine Ottocento che funzionò da banco di prova per la legge e la scienza (L’ammazzabambini, 7 marzo).
Approderemo al continente della memoria attraverso tre libri che ne rappresentano tre principali punti di riferimento (Paolo Rossi Il passato, la memoria e l’oblio.

Otto saggi di storia delle idee; Lina Bolzoni La rete delle immagini, 18 aprile; Giordano Bruno - Opere mnemotecniche a cura di Michele Ciliberto, 9 maggio).
L’incertezza del procedere verso prospettive future porta a una precarizzazione del viaggio, come emblematicamente raccontano Andrea Bajani in Mi spezzo ma non m’impiego e Luciano Gallino in Italia in frantumi (21 febbraio) nell’ambito di un incontro dedicato alla frammentazione dei rapporti di lavoro e agli effetti distorti della flessibilità.

Ma la dimensione spazio-temporale del cammino coinvolge anche la comunicazione e lo scambio di informazioni tra soggetti sociali e in rapporto ai mass media. A questi temi sarà dedicata una riflessione durante l’incontro del 9 febbraio quando verranno presentati L’etica della comunicazione di Adriano Fabris e Il campo giornalistico di Carlo Sorrentino.
Il cammino privato attraverso l’esperienza del dolore, della sofferenza, della malattia sarà affrontato dal libro di Roberto Carifi (8 novembre).

E la tappa finale del cammino umano che, è la morte, si porrà in termini concreti nella sua tremenda attualità in un libro di malati speciali in cui la malattia e la consapevolezza di un limite stabilito propongono all’individuo una nuova condizione (Sandro Bartoccioni, Gianni Bonadonna e Francesco Sartori in Dall’altra parte, 20 novembre). Affrontando i sentieri della scienza vedremo come questa stia abbandonando il carattere di certezza e come la velocità della ricerca oggi metta in discussione le teorie: Edoardo Boncinelli (I volti del Male, 26 aprile); Danilo Mainardi (Nella mente degli animali, 13 aprile); Carlo Bernardini (Fisica vissuta, 9 marzo).
Non mancherà inoltre il cammino verso l’origine della fede e intorno al rapporto tra religione e laicità (Monika Bulaj e Paolo Rumiz Gerusalemme perduta, 24 novembre; Erri De Luca In nome della madre, 15 dicembre; Gianfranco Ravasi Meditazioni religiose, 17 gennaio; Marco Vannini Tesi per una riforma religiosa, 19 gennaio; Massimo Iiritano Teologia dell’ora nona, 21 marzo - in occasione del decimo anniversario della morte di Sergio Quinzio).
Lungo la strada, anche le voci di chi è andato oltre i confini: l’incontro con la letteratura della emigrazione italiana (Elena Gianini Belotti Pane Amaro, 11 ottobre) e quello con la letteratura della migrazione in italiano prodotta da scrittori stranieri nel nostro Paese (Hamid Ziarati Salam Maman e Ornela Vorpsi Il paese dove non si muore mai, entrambi il 20 dicembre): due debutti narrativi, due felici casi di spaesamento geografico e linguistico, che raccontano realtà diverse, ma hanno in comune un punto decisivo, la lingua.
In occasione della Giornata della Memoria, il 31 gennaio alle ore 17.30 presso il Saloncino del Teatro della Pergola di Firenze, Leggere per non dimenticare propone la presentazione di tre libri: La scelta di Abramo dello scrittore polacco Wlodek Goldkorn, Tagebuch il diario di ritorno dal Lager di Liana Millu e Campo di betulle, l’ultima testimonianza lasciata da Liana Millu, poco prima della sua scomparsa, in un’intervista a Roberto Pettinaroli.
In una stagione di incontri dedicata al cammino non poteva mancare una riflessione sul concetto di turismo e sulla conoscenza dell’altro, attraverso la presentazione del libro di Marco Aime L’incontro mancato (30 marzo).


Domenico Starnone continua, dopo vent’anni, il suo percorso attraverso l’insegnamento (Ex cattedra e altre storie di scuola, 28 febbraio) per discutere sulla necessità di una scuola viva e per tutti. Un cammino cosciente e leggero nel paese delle frasi impazzite è offerto dal libro di Stefano Bartezzaghi Non ne ho la più squallida idea (12 gennaio).
Il camminare invade e percorre campi altrui - l’anatomia, l’antropologia, l’architettura, la storia politica e culturale, la letteratura, gli studi religiosi e nel suo lungo tragitto non si arresta in alcuno di essi.

Anche nel viaggio di Luigi Pirandello in Portogallo diventa occorrenza di rilevante importanza e incontro tra due culture (Maria José de Lancastre Con un sogno nel bagaglio. Un viaggio di Pirandello in Portogallo, 6 aprile). Ma il cammino investe anche le città: una città che non ha progetti che cosa sarebbe se non un sito archeologico? La progettualità, tuttavia, non è una gabbia sul futuro ma una risposta alle provocazioni del presente: Leonardo Benevolo (L’Architettura del Nuovo Millennio,16 maggio) ci inviterà a riflettere sulla contemporaneità e a inoltrarci in un futuro ancora ignoto.

Il camminare ha creato sentieri, strade, rotte commerciali. Ha generato concezioni di spazio, ha conformato città, prodotto mappe e, ancora, una vasta biblioteca di racconti e di poemi che ci parlano di pellegrinaggi, spedizioni e vagabondaggi. Di questo e di come i paesaggi mettano in moto i racconti e i racconti ci riportino ai luoghi della storia ci parleranno nella serata conclusiva del 23 maggio Duccio Demetrio (Filosofia del camminare), Raffaele Milani (Il paesaggio è un’avventura), Eraldo Affinati (Compagni segreti).
Leggere, camminare e scrivere come stazioni di un’unica avventura di conoscenza e scoperta è quanto propongono i tre autori a conclusione di questa dodicesima stagione di Leggere per non dimenticare: un’edizione scandita dal ritmo di passi narrativi ora pacati, ora celeri.

Ritornando su alcuni di essi e interpretando le tracce altrui, la storia del camminare è la storia di ciascuno di noi, e ogni sua versione scritta può solo sperare di indicare alcuni dei sentieri più calpestati nelle vicinanze di chi la scrive.

 Molti incontri saranno accompagnati da eventi speciali collegati ai vari luoghi della città. La formula, “Gli scrittori incontrano la città”, è quella consueta: portare gli scrittori protagonisti nel pomeriggio degli incontri in biblioteca, in luoghi significativi, o “insoliti” della città, per discutere, a partire dai contenuti dei loro libri, assieme con altri ospiti, di temi legati all'attualità ed al territorio di riferimento.

Tra gli appuntamenti già fissati, venerdì 13 ottobre alle 21.00, a San Salvi, Pino Roveredo discuterà di salute mentale e nuovi disagi, in un incontro dal titolo Il cammino della normalità: Ripensare Basaglia? (in collaborazione con l'associazione San Salvi Città Aperta e con l'OPG di Montelupo Fiorentino). Mercoledì 15 novembre, Remo Bodei sarà all'istituto d'Arte per un incontro dal titolo Il cammino attraverso il tempo o del tempo attraverso noi, incentrato in particolare sulla percezione del tempo nell'arte ed attraverso l'arte (in collaborazione con l'associazione StART).

Il 24 novembre, in occasione della Festa di chiusura del Ramadam, Paolo Rumiz e Monika Bulaj saranno alla Moschea di Firenze in piazza de’ Ciompi, in una serata dedicata al dialogo interreligioso e interculturale, in collaborazione con la Comunità musulmana della Toscana. Tra gli altri eventi, da segnalare l’incontro di venerdì 30 marzo quando, con Marco Aime ed altri ospiti, si discuterà di turismo globale alla Galleria dell’Accademia, ai piedi del David di Michelangelo.

 Si è ampliato quest’anno l’auspicato collegamento della iniziativa ad altre importanti e significative realtà cittadine, facendo in modo che le associazioni dialoghino e interagiscano tra loro partecipando attivamente agli incontri.

Si realizza così l’intenzione primaria di Leggere per non dimenticare non come momento autoreferenziale, ma momento di appartenenza dove ognuno debba sentirsi parte importante di un unico evento.

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