La gestione del territorio toscano: la parola ai sindaci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2006 14:37
La gestione del territorio toscano: la parola ai sindaci

Alla luce delle recenti vicende e polemiche sull'area di Monticchiello, mentre sembra che ampio spazio sulla stampa venga offerto a intellettuali e personalità varie per discutere su queste tematiche, le opinioni e testimonianze degli amministratori locali che ogni giorno si trovano a prendere decisioni in argomento sono spesso trascurate. La redazione di Idee ha ritenuto allora opportuno dare la parola ad alcuni sindaci di piccole e medie cittadine toscane di grande pregio, per offrire loro la possibilità di spiegare il loro punto di vista.
Ecco che i sindaci di Greve, Pratovecchio, San Gimignano, Cortona, Poppi, Certaldo, Capalbio, Monteriggioni, San Miniato di Pisa...hanno risposto ai tre quesiti sotto riportati:
- le politiche territoriali inevitabilmente creano conflitti sia fra gli attori locali, sia fra questi e i livelli di governo superiori e/o con l’opinione pubblica.

Come dirimere le controversie e a chi spetta l’ultima parola?
- il territorio toscano è fortemente “antropizzato” essendo il risultato dell’intervento –spesso non pianificato- di molte generazioni e di moltissimi individui. L’attuale generazione ha le capacità intellettuali e il diritto di dare a questo territorio una sua personale impronta o deve limitarsi alla ordinaria manutenzione e alla custodia?
- sempre più spesso nelle città e nei piccoli paesi coesistono più categorie di abitanti (i city users), ovvero residenti autoctoni, turisti, pendolari del tempo libero etc.

I residenti devono subire inevitabilmente i meccanismi della rendita che tendono ad espellere chi ha meno potere di acquisto per lasciar posto ad altri, più ricchi e a volte più istruiti?

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