Un weekend per scoprire i tesori della Val d’Orcia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2006 15:46
Un weekend per scoprire i tesori della Val d’Orcia

SIENA – Due giorni per scoprire ambienti e prodotti della Val d’Orcia, il territorio alle pendici del monte Amiata proclamato “patrimonio dell’umanità” dall’Unesco. E’ l’opportunità offerta da “Piaceri d’estate”, manifestazione promossa dal Comune di Radicofani (Siena) in collaborazione con la Comunità montana “Amiata-Val d’Orcia”, Regione Toscana, Provincia di Siena, Coldiretti e la rivista “Agricoltura moderna”.
L’iniziativa s’inaugura sabato 1° luglio alle ore 10 a Radicofani con l’apertura degli stand enogastronomici, dei laboratori del gusto e del mercatino dell’artigianato della Val d’Orcia.

Ospite di questa seconda edizione della manifestazione è la Regione Molise, che presenta le proprie produzioni attraverso la partecipazione di un centinaio di aziende legate al consorzio “Molise Natura”.
Nel pomeriggio esposizione, assaggi e vendita di prodotti locali, soprattutto formaggi, salumi, miele, vini, olio e rabarbaro e convegno sul biologico nella limitrofa e suggestiva frazione medievale di Contignano.
Il giorno seguente sarà interamente dedicato alla scoperta del territorio della Val d’Orcia attraverso visite guidate agli ambienti naturali e al ricco patrimonio artistico.

In particolare a Radicofani si potranno visitare i ruderi del castello carolingio, il Palazzo Pretorio del 1255 (sede del Comune), la Chiesa di Sant’Agata con un dossale di Andrea della Robbia, quella di San Pietro del XIII secolo, la grandiosa villa medicea “La Posta” e l’antica fattoria Bellandi, in frazione Contignano.
Informazioni: 0578-55905-55684 (Comune di Radicofani).

Un borgo reso celebre dalle gesta di Ghino di Tacco
Ghino (Ghinotto) di Tacco nasce a Torrita di Siena dalla famiglia Cacciaconti Monacheschi Pecorai, una delle più importanti della zona.

Di grande statura e possenza, dotato di insolito coraggio, viene cacciato dalla sua città per le attività delinquenziali (anche il padre e il fratello sono accusati di rapine) e trascorre diversi anni da brigante in Maremma. Dal 1297 al 1300 è a Radicofani dove, impossessatosi della Rocca (sottratta alla Chiesa), spadroneggia nel territorio con le sue gesta, per alcuni come “castigatore di ingiustizie e di potenti”, per altri semplicemente come “audace bandito”. Tra il 1297 ed il 1300 s’impone la leggendaria figura di Ghino di Tacco, della stirpe dei conti di Guardavalle, ribelle ghibellino che si impadronisce della rocca di Radicofani, sottraendola alla Chiesa, facendone la base delle sue imprese da “brigante gentiluomo”, menzionate sia da Dante sia da Boccaccio.
Nel Trecento e nel Quattrocento la proprietà s’alterna più volte tra i Salimbeni e la Repubblica Senese.

Durante la guerra di Siena il castello viene assediato invano dalle truppe di Cosimo dei Medici; soltanto nel 1559 viene anch’esso sottomesso allo Stato Mediceo. Con il plebiscito del 1860 Radicofani entra a far parte del nascente Regno d’Italia.

C’è da vedere
Il nucleo, raccolto ai piedi di una rupe su cui sorgono i ruderi del castello, conserva le caratteristiche dell’abitato medievale. Partendo dalla rupe si impone alla vista il castello feudale, edificato in epoca carolingia.

Ampliato e fortificato dal Papa Adriano IV, viene successivamente trasformato in fortezza per opera dell’architetto Baldassarre Lanci, su ordine di Cosimo I dei Medici. Dopo la caduta della Repubblica di Siena, il castello è teatro di un’eroica resistenza fino al tramonto del 17 agosto 1559, quando viene ammainata la gloriosa Balzana, ultima bandiera della libertà comunale in Italia. La fortezza subisce il definitivo abbandono nel 1735, dopo il doloso incendio della polveriera.
Nella parte alta del paese si trova il Palazzo Pretorio, sede attuale del Comune, costruito nel 1255, con la facciata decorata dagli stemmi dei podestà senesi al tempo della Repubblica.

Discendendo la Via Principale si trova la Chiesa di Sant’Agata, costruita sull’ex convento, con all'interno uno splendido dossale di Andrea della Robbia, crocefisso ligneo trecentesco ed un pregevole gruppo ligneo policromo del secolo XVIII. Nella piazza di fronte si trova la Chiesa di San Pietro Apostolo, in stile romanico, del XIII secolo; l'interno, sormontato dalla volta a sesto acuto, racchiude molte opere d'arte.
Nei giardini pubblici adiacenti alla piazza si colloca la statua di Ghino di Tacco.
A valle del paese si trova la grandiosa Villa Medicea “La Posta”.

La Rocca è stata costruita a partire dal 1679 su progetto dell'architetto Carlo Fontana ed affrescata tra il 1684 ed il 1687 da vari artisti, tra cui Francesco Corallo e Michelangelo Ricciolini.
Merita una visita l’Antica Fattoria Bellandi, collocata in Via del Borgo in frazione Contignano.

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