Appello alle istituzioni religiose affinché versino un contributo volontario pari all'importo dell'esenzione ICI per i loro beni immobili di natura commerciale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 gennaio 2006 20:52
Appello alle istituzioni religiose affinché versino un contributo volontario pari all'importo dell'esenzione ICI per i loro beni immobili di natura commerciale

Firenze, 30 Gennaio 2006- E' quanto chiede un ordine del giorno presentato da Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo, e sottoscritto dai capigruppo di PRC, PDCI, SDI, Verdi e da vari consiglieri comunali. L'ordine del giorno è stato approvato nel tardo pomeriggio dal consiglio comunale con 13 voti favorevoli, 11 contrari e 2 astensioni. «Con la Legge che le esenta dal pagamento dell'ICI si rischiano tagli alla spesa sociale - ha affermato Ornella De Zordo - le mancate entrate dell'ICI, stimate in circa 600-800 mila euro per il Comune di Firenze, ricadranno sulle fasce meno abbienti e che più di tutti necessitano di servizi sociali adeguati, senza contare le penalizzazioni che questa norma impone in termini di violazione della concorrenza».

«Appoggiamo e sottoscriviamo anche la mozione presentata da Falciani dello SDI - ha concluso Ornella De Zordo - per l'indagine sull'ammontare preciso delle mancate entrate nel bilancio comunale dovute all'esenzione ICI e per chiedere l'abrogazione dell'articolo della Legge n.248/2005 che prevede l'esenzione in questione».
Si tratta di un'iniziativa «sconcertante» perché «tesa ad alimentare tensioni nel campo dell'Unione». Così il capogruppo della Margherita Nicola Perini giudica le mozioni presentate dal capogruppo dello SDI Alessandro Falciani con le quali si chiede di non concedere l'esenzione dal pagamento dell'Ici per i beni immobili ecclesiastici in cui si svolgono attività di natura commerciale e di riconoscere le unioni di fatto.

«Questa iniziativa - ha rilevato Perini - risente sia del nuovo clima politico determinatosi con il nuovo sistema elettorale sia dell'alleanza politica con i radicali, che ci preoccupa molto. Si tratta di temi estremamente complessi per la politica e richiedono uno sforzo di analisi e di iniziativa importanti. Sui contenuti del decreto potremmo dire molto e ci riserviamo di farlo in consiglio comunale». Secondo il capogruppo della margherita «su queste materie si possono anche trovare elementi di condivisione all'interno dell'Unione ma tali argomenti, se trattati in modo strumentale possono diventare terreno di scontro politico significativo».

«In questi ultimi tempi appare inquietante l'esasperazione sui contenuti laici da parte di alcuni partiti dell'Unione - ha aggiunto Perini - tutto questo non ci piace, lo consideriamo inopportuno e superficiale e lo troviamo mortificante sia per tutto il cammino culturale e politico di questi anni tra le varie anime del centrosinistra sia per il rischio che si disperda proprio quella fiducia recuperata dall'Ulivo in quella parte della società che si sente colpita da queste posizioni». «Oggi più che mai a noi interessa integrare in modo virtuoso le varie sensibilità del centrosinistra - ha concluso il capogruppo della Margherita - recuperare al proprio interno un forte senso di appartenenza e responsabilità e saldare la fiducia con i cittadini attraverso una proposta di governo seria.

La sfida elettorale che ci attende, ma ancor più la sfida di governo che ci auguriamo di ottenere, richiedono a tutti noi un grande senso di maturità e di amore per la nostra collettività più che l'attenzione alle rendite di posizione personali e dei partiti. Su questo l'elettorato ci misurerà».

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