Toscana: forte aumento di bracconaggio e smaltimento illegale di rifiuti
Questi i risultati di un anno di attività del Gruppo Guardie Volontarie del WWF

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 aprile 2005 23:26
Toscana: forte aumento di  bracconaggio e smaltimento illegale di rifiuti<BR>Questi i risultati di un anno di attività del Gruppo Guardie Volontarie del WWF

Un anno di vigilanza ambientale, con un bilancio pesante e preoccupante. Un aggravamento effettivo dell’intensità degli illeciti ambientali, con un sensibile aumento dei reati e degli illeciti amministrativi accertati, in questo caso, dalle guardie del WWF Toscana.
Una presenza territoriale concreta, quella delle oltre 100 guardie WWF attive in tutta la regione, a supporto delle istituzioni e delle forze di polizia, o in azione diretta di tutela dell’ambiente e della fauna, nella lotta contro il bracconaggio, l’abusivismo e lo smaltimento illegale di rifiuti.

Bracconaggio e smaltimento illegale dei rifiuti, sono le emergenze principali, verso le quali si è rivolta con più intensità l’opera dei volontari WWF. Lo conferma purtroppo il numero di denunce registrate: i reati accertati dalle guardie volontarie sono stati 117 (ben 27 in più rispetto al 2003), mentre 620 le sanzioni amministrative contestate. Una situazione sempre più preoccupante, quella dello smaltimento illegale dei rifiuti, confermata dai reati e dall’elevato numero di sanzioni amministrative contestate dai nostri agenti.

Rilevante anche il numero di autoveicoli abbandonati rinvenuti sul territorio e segnalati alle autorità (oltre 50), a dimostrazione che esiste una situazione trasversale di degrado che vede coinvolte imprese (che smaltiscono illegalmente i rifiuti derivanti dalle loro attività), e cittadini comuni. È inquietante, inoltre, il fatto che questi dati si limitano ad un singolo organo di vigilanza, peraltro composto di volontari, ai quali vanno poi assommati i dati relativi all’opera delle forze di polizia istituzionali.

Anche il bracconaggio rimane una delle piaghe che funestano il territorio della regione. Dall’uso di trappole, veleni, all’uccisione di fauna selvatica protetta oppure in periodo di divieto generale, quello del bracconaggio resta uno dei problemi più diffusi e difficili da contrastare. I dati WWF, confermano tale tendenza, che nel corso del 2004 ha portato alla denuncia alle varie procure della repubblica di oltre 70 persone. mentre gli illeciti amministrativi in materia di caccia superano il 50% del totale delle contestazioni, a conferma di una forte e diffusa illegalità.

Sono gravissimi i dati riferiti al controllo dell’attività venatoria: quasi 400 illeciti amministrativi, 60 esemplari di fauna selvatica sequestrati dalle procure della Repubblica, 320 esemplari di varie specie sequestrati per violazioni amministrative e i quasi 200 animali recuperati vivi o feriti. A questo si aggiungono i 350 mezzi illeciti sequestrati per il bracconaggio, tra cui: 32 fucili da caccia, 167 tagliole e 8 trappole, 13 richiami elettroacustici.
L’opera delle guardie WWF non si limita però a questi due soli aspetti, peraltro impegnativi, ma si esplica in un insieme di altre attività di controllo e presidio del territorio quali ad esempio, nel periodo estivo, la prevenzione contro gli incendi boschivi e il controllo dei prelievi idrici abusivi lungo i corsi d’acqua.

Un’azione costante che ha visto nel corso dell’anno l’impiego di oltre 1600 pattuglie per un totale di 15000 ore di servizio e quasi 3000 controlli, effettuati tra territorio libero e aree protette, tra cui parchi nazionali, e riserve naturali, il tutto a titolo esclusivamente volontario, senza nessun costo per la collettività e svolto nell’esclusivo interesse pubblico a contrasto di una situazione grave, alla quale per il momento non si pongono particolari rimedi. L’impegno encomiabile e professionale delle forze di polizia istituzionali è spesso è volentieri insufficiente a causa della cronica mancanza di personale, che rende difficile programmare una seria ed efficace lotta contro i crimini ambientali.

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