Progetto Ge.ne.si. per i servizi sociali.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 gennaio 2005 19:52
Progetto Ge.ne.si. per i servizi sociali.

Un modo per far interagire soggetti pubblici, del privato sociale e dell'associazionismo e valorizzare i servizi sociali sul territorio regionale.
Obiettivi
Il Progetto GE.NE.SI (Gestione Integrata dei Servizi Sociali e Socio-Sanitari) intende realizzare una gestione più integrata, efficiente ed omogenea dei servizi sociali offerti sul territorio regionale. L’obiettivo principale è perciò la realizzazione di una gestione integrata dei servizi sociali attraverso una definizione organica delle modalità di acquisizione, gestione e utilizzo dei dati riguardanti i servizi sociali e sociosanitari, nel quadro di un sistema informativo regionale che tenga conto delle articolazioni locali e delle relazioni con associazioni di Volontariato-Terzo Settore. Il progetto intende, in tal senso, favorire l’attivazione di strumenti di monitoraggio e controllo della realtà sociale, al fine di cogliere, favorire ed incentivare i processi di integrazione tra soggetti pubblici, del privato sociale e dell'associazionismo che concorrono alla realizzazione delle politiche sociali.

Da qui il ruolo centrale dell’Osservatorio Regionale per le Politiche Sociali e degli Osservatori Provinciali Sociali che vengono intesi come strutture permanenti, finalizzate a: definire in modo più consapevole e trasparente le finalità dei servizi offerti e valutare i risultati; realizzare un'integrazione tra enti per l'ottimizzazione delle risorse; promuovere un sistema di politiche sociali che, partendo dall'analisi dei dati e delle informazioni, provenienti da fonti diverse e significative a livello sociale, permetta la programmazione degli interventi in una prospettiva non solo riparativa ma di prevenzione e miglioramento della qualità della vita; fornire dati conoscitivi a supporto delle decisioni, sia dei soggetti istituzionali, sia della comunità tutta, in una logica di promozione della cittadinanza; sviluppare uno strumento di informazione ed interazione tra le strutture pubbliche e quelle dell’associazionismo e del volontariato, per migliorare la diffusione delle comunicazioni via Internet tra i volontari e le Istituzioni; promuovere il rapporto domanda/offerta attraverso la rete dei servizi nelle specifiche strutture di servizio; fornire al cittadino una modalità di accesso multicanale ai servizi.
Gli attori coinvolti
Il progetto coinvolge più attori:
La Regione Toscana
Le Province dell’Area Vasta Costiera (Massa-Carrara, Livorno, Lucca, Pisa)
I Comuni che hanno aderito per il riuso
I cittadini
Gli operatori del sistema socio-sanitario, il volontariato ed il terzo settore
Servizi
Posto che l’obiettivo primario del progetto GE.NE.S.I.

è la creazione di un accesso multicanale ai servizi socio-saniari per i cittadini, gli operatori e la P.A. (il multicanale sarà composto da un portale che consentirà un accesso virtuale, da un numero verde o call center che consentirà un accesso telefonico, dalla rete degli URP, Distretti e sportelli specialistici (che consentiranno una accesso fisico), il progetto assicurerà vantaggi alle varie categorie di attori coinvolti.
Per il cittadino si registreranno i seguenti benefici:
accesso alla base dati delle strutture socio-sanitarie (sia attraverso un portale, che attraverso il contatto con le assistenti sociali, che attraverso l’URP) ; accesso ad una base dati contenente informazioni sui servizi ed iniziative sociali, sulle associazioni di Volontariato-Terzo Settore e sulle loro attività, su strutture erogatrici di prestazioni sociosanitarie; possibilità per i cittadini-utenti fruitori di servizi di assistenza sociali e sociosanitari, di interagire in maniera specifica con gli erogatori degli stessi; disponibilità di servizi telematici (download della modulistica necessaria per l’avvio di una procedura, possibilità di inoltro di richieste di servizi on line (non autenticata da certificati digitali ma solo da password consegnata via e-mail dopo riconoscimento del codice fiscale o codice sanitario); possibilità di accesso a servizi personalizzati previa verifica riconoscimento tramite certificato digitale (secondo le specifiche riportate nell’allegato 4 dell’avviso).

L’ interazione con l’utente potrà essere bidirezionale (richiesta di servizi, informazioni relative sull’avanzamento della propria pratica, etc).
Agli operatori del sistema socio-sanitario GENESI offrirà i seguenti servizi:
una banca dati di tipo quantitativo e qualitativo sulle associazioni stesse (fornita attraverso un apposito spazio su portale web) ; una banca dati comprendente informazioni normative, pubblicazioni, convenzioni, atti, etc sul tema del Volontariato–Terzo Settore; (fornita attraverso un apposito spazio su portale web); un sistema di incontro domanda / offerta tra Settore Pubblico e Volontariato-Terzo Settore; (fornita attraverso un apposito spazio su portale web); un servizio di consulenza amministrativa e legislativa multicanale (Web e telefonica); una lista di discussione Web sul tema del volontariato; servizi di comunicazione e visibilità per le realtà operanti nel settore del Volontariato – Terzo Settore; una serie di schede di presa in carico del cittadino/utente da parte del Volontariato-Terzo Settore (disponibili sia su Web che in forma cartacea).
Alla P.A (Aziende Sanitarie, e Aziende Usl, per la Regione Toscana, Gli Enti locali, INPS, Prefettura ISTAT, Province dell’Area vasta costiera) GE.NE.S.I.

offrirà i seguenti servizi:
revisione sostanziale delle modalità di scambio di dati tra Aziende Sanitarie, Comuni, Province, Terzo Settore e Regione Formazione di una Base Informativa Statistica (Regione, ASL, Enti locali, associazioni Volontariato-Terzo Settore, questionari territoriali, INPS, Prefettura, ISTAT, ..) da cui nasce una modalità standardizzata di integrazione dei servizi del sistema sociale e sociosanitario dei soggetti contribuenti alla formazione della base informativa statistica; revisione sostanziale delle modalità di scambio di dati tra Aziende Sanitarie, Comuni, Province, Terzo Settore e Regione Toscana e realizzazione dell’integrazione degli interscambi informativi, in modo largamente automatizzato; accesso alle base dati integrata degli assistibili, delle strutture socio-sanitarie, delle strutture e dei servizi del volontariato-terzo settore e alle altre base dati integrate; accesso, mediante il sistema di datawarehousing, alle informazioni in forma analitica o aggregata.

L’accesso metterà a disposizione una serie di indicatori e di analisi dei dati e costruirà un valido strumento per il sistema di supporto alle decisioni di governo del sistema, alla programmazione e alle azioni di monitoraggio.
Gli sviluppi futuri del progetto
Come noto il progetto GE.NESI che rappresenta il primo progetto di e-government sull’asse dei servizi sociali in Italia e che vede, quale soggetto capofila la Provincia di Massa-Carrara si avvia nella sua fase finale. Il progetto avrà infatti termine nel febbraio 2005.

L’importanza del progetto è a tutti nota e, da più parti sono venuti alla Provincia di Massa-Carrara una serie di riconoscimenti a partire dal MIT (Ministero della Tecnologia) che ha inserito il progetto nell’ultimo rapporto sull’innovazione per la PA in Italia, e che ci ha più volte invitato a presentare pubblicamente il progetto in occasione di rilevanti manifestazioni fieristiche come EuroPA che si è tenuta a Rimini lo scorso marzo, Forum PA che si è tenuto a Roma lo scorso maggio, Dire e Fare, a cui la provincia ha presentato il progetto GE.NE.S.I per ben due volte rispettivamente nell’edizione 2003 e nell’edizione 2004. Gli stessi soggetti incaricati dal MIT di procedere alle verifiche del progetto hanno riconosciuto alla Provincia di Massa-Carrara l’eccellente lavoro svolto. La Regione Toscana, infine, non solo a cospicuamente finanziato il progetto, ma ha individuato in GE.NE.S.I.

un elemento fondante del proprio sistema informativo sociale. Per tale motivo, da un lato, si è voluto che il sistema comunicasse anche con l’anagrafe regionale degli assistiti (GIADA) e, dall’altro, lo si voluto inserire nel programma statistico che la Regione Toscana presenta annualmente all’ISTAT. Il progetto rappresenta, inoltre, per la Regione Toscana l futuro standard regionale per la raccolta ed il monitoraggio dei dati sulle prestazioni socio-assistenziali , ed è manifesto anche l’interesse dimostrato in più occasioni dallo stesso Dipartimento alla salute perché all’interno di GENESi le prestazioni socio-assistenziali che fanno parte della banca dati del progetto siano altresì in grado di comunicare con le classificazioni delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie. Non dimentichiamo, infine, che, su molte questioni, a cominciare da quelle relative alla classificazione delle prestazioni (che dovrà diventare unica a livello regionale e dare luogo ad uno standard raccordabile con altre classificazioni, - si veda quella dell’ARS, quella dei LIVEAS, quella del CISIS-ISTAT - in modo tale da poter soddisfare molteplici debiti informativi) per proseguire con quelle relative alle problematiche del terzo settore (schede di accesso dell’utenze, possibilità di accesso degli operatori alle cartelle integrate del cittadino, navigazione su portale dedicato) l’interesse è alto.

Alla luce delle precedenti considerazioni, emergono però alcuni spunti di riflessione.
Le questioni sono le seguenti:
Assicurare l’operatività del progetto al termine del progetto: Garantire un catalogo di servizi riusabili Integrare il progetto con altri sistemi informativi (in particolare realizzare tutte le interfacce con il sistema sanitario) Fare del progetto GENESI una buona prassi da esportare 1) Assicurare la funzionalità del progetto al termine del progetto: Con il termine del progetto, la provincia di Massa-Carrara e l’area vasta costiera avrà a disposizione un sistema informativo sul sociale.

La prima questione che si apre è quella di farlo funzionare e di mantenerlo in vita, così come dovrà essere assicurato il funzionamento e l’aggiornamento di tutti i prodotti realizzati dal progetto: il call center, il portale web., le funzioni di reportistica e le statistiche. Dovranno inoltre realizzarsi integrazioni anche con altri soggetti che si stanno affacciando solo adesso sulla scena istituzionale (ci riferiamo alla società della salute), e dovranno essere inoltre previste anche diffuse azioni di marketing affinché un sistema che ha l’ambizione di essere “il sistema informativo regionale sul sociale” diventi effettivamente tale. Non dimentichiamo infine che lo stesso MIT, prevede che i progetti di e-government possano mettere a riuso (in sostanza si tratta di fare utilizzare ad altre PA le soluzioni sviluppate) i prodotti, sulla base di un catalogo da presentare al MIT stesso. Per quanto concerne la riusabilità, occorre precisare che il progetto, per la natura delle soluzioni sviluppate si presta a tale utilizzo, come di seguito evidenziato. 2) Garantire un catalogo di servizi riusabili: Il progetto cerca di fornire un riferimento unico ed una organizzazione strutturata dei servizi sociali e sociosanitari.

Da tale integrazione scaturiscono una serie di servizi che il progetto eroga: n 1. supporto alle funzioni di monitoraggio e di pianificazione del settore sociale, in tal senso rafforzando il ruolo degli Osservatori Sociali Provinciali e dell'Osservatorio Sociale Regionale, n 2. controllo dei servizi forniti direttamente ai cittadini tra cui richieste di assistenza economica, richieste di assistenza residenziale, assistenza agli anziani e ai minori,ecc; n 3. un accesso multicanale (portale internet, call center , URP, distretti, e sportelli specialistici) e quindi più congeniale dei cittadini utenti e non dei servizi socio-sanitari, degli enti e delle associazioni di volontariato- terzo settore sia ai servizi che alle informazioni. Elementi che rendono riusabile il progetto: – l’applicazione ai comuni è immediata (i comuni che non si vogliono dotare di server locale possono utilizzare il sistema in modalità ASP utilizzando il nodo provinciale o se la sua provincia non aderisce, il nodo regionale). – la raccolta dei dati per l’alimentazione della Base Informativa Statistica è effettuata tramite un Protocollo di interoperabilità tra i sottosistemi.

Se si rende necessario estrarre dati da un sistema gestionale nuovo basta interfacciare quest’ultimo secondo tale protocollo e quindi fare in modo di ottenere lo specifico flusso di dati XML. – il modello architetturale ed organizzativo ed facilmente adattabile ad altri contesti – il trasferimento ad altre regioni non prevedere particolari fasi di adattamento – la pubblicazione degli eventi sociali, secondo un modello di Publish & Subscribe, permette l’immediata acquisizione di tali informazioni a tutti i soggetti interessati, a costo pressoché nullo I prodotti specifici del progetto, sono tutti riusabili (l’adozione di un prodotto non comporta l’implementazione dell’intero sistema). La riusabilità dell’intero progetto è strettamente vincolata alla presenza di un contesto tecnologico di cooperazione applicativa.

Tale ricusabilità predispone anche la identificazione e realizzazione di un catalogo di soluzioni al riuso che nel caso del progetto GE.NE.S.I. sono molteplici e vanno dai software di raccolta dati per l’alimentazione delle basi dati statistiche, alle schede sociali, alla cartella sociale integrata del cittadino, alle funzioni di reportistica e mappe tematiche, ecc. 3) Integrare il progetto con altri sistemi informativi (in particolare realizzare tutte le interfacce con il sistema sanitario) Nel suo sviluppo GE.NE.S.I.

si è dotato di una cartella sociale del cittadino, in cui l’assistente sociale può vedere tutti gli accessi ai servizi sociali effettuati dall’utente. Affinché il sistema sia veramente un sistema integrato occorre che venga sviluppata una cartella del cittadino integrata con la cartella sanitaria, una cartella cioè che consenta all’operatore di vedere non solo le prestazioni sociali di cui ha usufruito l’utente, ma anche le prestazioni di tipo sanitario. Interessante sarebbe poi riuscire a dotare ogni cittadino di tale cartella informatizzata attraverso la realizzazione di supporti magnetici, nei quali, dietro autorizzazione dei cittadino potrebbero anche essere inserite le informazioni sugli esami clinici.

Tale soluzione semplificherebbe ulteriormente il rapporto tra cittadino e PA. 4) Fare del progetto GENESI una buona prassi da esportare Fare di GENE.S.I. una buona prassi da esportare significa investire molto sia sull’organizzazione interna del progetto, sia su azioni marketing e promozione del progetto, secondo le modalità più appropriate.

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