Sagre del fungo e della castagna a Vivo d’Orcia e Monticello Amiata

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 ottobre 2004 13:21
Sagre del fungo e della castagna a Vivo d’Orcia e Monticello Amiata

Torna sabato 9 e domenica 10, sabato 16 e domenica 17 la sagra del fungo e della castagna a Vivo d’Orcia. Appuntamento per i gourmet, che avranno modo di assaggiare piatti nel corso di una delle kermesse autunnali dell’Amiata tra le più antiche e consolidate.
I pranzi e le cene del sabato e della domenica vanno rigorosamente prenotati ai seguenti numeri: 0577.873633, 0577.873646; 0577.873559; 0577.873510 e si terranno presso la casa del popolo, in via Eremo, con menu ricchissimi interamente a base di funghi e di castagne.
Per tutta la durata della festa, stand di vin brulé, caldarroste e vendita di funghi porcini e castagne, musica folkloristica e percorso storico naturalistico con rievocazioni di tradizioni locali.
L’acme della sagra avverrà comunque domenica 17 ottobre, a partire dalle 17, quando avrà luogo l’attesissimo Palio del Boscaiolo, competizione tra i due rioni del paese, Caselle e Pian delle Mura.

Un’anteprima del Palio domenica 10 alle 17, quando avverrà all’Eremo la presentazione del Palio e il sorteggio dei tronchi per la gara, che saranno timbrati a fuoco e sigillati con cera lacca. Quindi il 17 via alla gara: ogni rione, composto da sei concorrenti, avrà a disposizione un tronco, due segacci, un paiolo per la polenta e un tavolo. L’obiettivo della gara è di mettersi a tavola dopo aver tagliato quattro ceppi e quattro rondelle di legno per versarvi la polenta. Una giuria stabilirà il rione vincitore in base al tempo e al lavoro svolto.

Novità di quest’anno, una passeggiata storica in costume nella suggestivissima contea dell’Eremo a inaugurazione della gara.

Monticello Amiata 7/8/9 ottobre 2004
Nel mese di Ottobre, ogni anno, Monticello Amiata rende omaggio al suo prodotto tipico e tradizionale: la castagna.
L'appuntamento non è dunque semplicemente folkloristico, nasce dalla storia della gente ed è profondamente radicato nella memoria collettiva.
La castagna è stata per secoli alimento primario nella montagna amiatina.

Nella zona di Monticello Amiata, in 270 ettari di castagneti e negli oltre 40 "seccatoi", venivano prodotte tonnellate di farina dolce utile al fabbisogno della popolazione e come merce di scambio per altri alimenti. La castagna era, dunque, economia e vita per le campagne ed i paesi montani.
Oggi con l'acquisizione del marchio IGP, con la tutela di aree naturali e degli alberi monumentali presenti nel territorio di Monticello, la castagna torna ad essere protagonista e punto di snodo del futuro di questo paese.

Non a caso la tre giorni di Monticello parte con un convegno, VIVI IN PAESE, che lancia un'iniziativa di recupero abitativo e per la crescita dei centri storici minori.
La Festa della castagna è organizzata dall'associazione Pro Loco di Monticello, con la collaborazione dell'Associazione Culturale Casa Museo, del Comune di Cinigiano, dell'Associazione per la valorizzazione della Castagna Amiatina, della Comunità Montana Amiata e della Strada del vino DOC Montecucco.
Durante la manifestazione funzioneranno stand gastronomici e ristorante, agli angoli delle strade nelle grandi padelle saranno arrostite castagne per tutti, nelle vecchie cantine sarà possibile degustare gli ottimi vini della zona e i prodotti tipici della castagna e della tradizione locale.

LA CASA MUSEO
Una casa in cui il tempo è sospeso.

L'esposizione comprende una collezione di oggetti di arredamento e di uso domestico, di attrezzi relativi al lavoro dei campi, del bosco ed alle attività artigianali tipiche dell'alta collina e della montagna. Di questi circa 300 sono stati sistematizzati ed hanno avuto una prima catalogazione.
Ora e' un piccolo museo etnografico che documenta la vita domestica quotidiana ed il lavoro in un paese di alta collina alla fine dell'ottocento.
Il Museo si articola in due sezioni espositive distinte.
Una prima sezione è ospitata in due stanze, camera e cucina arredate con utensili originali raccolti "in loco": il focolare è pronto per essere acceso, il catino di coccio dove si lavano i piatti attende sulla mensola, il "naspo" è appoggiato in un angolo; nella camera la culla di vimini e la vecchia bambola sul canterano ricordano bambini dagli occhi stupiti.
La seconda sezione, ospitata nei locali sotterranei alla casa, in un ex frantoio è suddivisa per settori e raccoglie attrezzi legati ai mestieri: il lavoro in campagna, nel castagneto, la trebbiatura, il ciabattino.

Ci sono: mazzanghera, falcione, scarpe con le bullette. L'antico frantoio è stato ricostruito e la poderosa macina di pietra campeggia nella stanza.
Si tratta di un museo singolare, non tanto per la natura degli oggetti che ospita, quanto per la ricostruzione totale di un ambiente e di un'atmosfera d'epoca.

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