Imprenditore italo-iracheno ucciso in Iraq: minuto di silenzio in consiglio comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 ottobre 2004 22:14
Imprenditore italo-iracheno ucciso in Iraq: minuto di silenzio in consiglio comunale

Ayad Anwar Wali era stato rapito il 31 agosto a Bagdad. Nato in Iraq, viveva e lavorava a Castelfranco Veneto dal 1980, dove aveva aperto uno studio per la sua attività.
Il consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Ajad Anwar Wali, l'imprenditore italo-iracheno di 44 anni ucciso oggi in Iraq dove era stato rapito il 31 agosto scorso.
Condanna delle manifestazioni svolte il 25 settembre "dal movimento cosiddetto "antimperialista" che spaccia i tagliagole per i resistenti iracheni".

E' una delle richieste contenute in un ordine del giorno dei consiglieri del gruppo di Forza Italia e del capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli. Nel documento si invia «un commosso ricordo alle famiglie di Baldoni, Quattrocchi e dei militari uccisi a Nassiriya», si «saluta con sollievo e soddisfazione l'avvenuta liberazione delle due operatrici umanitarie italiane, Simona Pari e Simona Torretta» e si «ringrazia, per l'impegno profuso, la Croce Rossa, il Governo Italiano e tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione che hanno saputo dare, in questa vicenda, un forte segnale di unità del Paese».

I consiglieri di Forza Italia e il capogruppo dell'UDC concordano «sul fatto che la frontiera sulla quale siamo tutti chiamati a combattere - in nome dei valori della nostra civiltà contro il terrorismo e l'orrore della nuova barbarie dei tagliatori di teste - passa oggi attraverso l'Iraq. E che quindi il problema non è tanto quello di ritirare le nostre truppe dall'Iraq, quanto invece quello di qualificare la presenza dei contingenti militari, oltre che delle organizzazioni umanitarie. Perlomeno fino alle prossime elezioni libere dell'Iraq, fondamentali ai fini del consolidamento del processo di democratizzazione».

«Per questo - prosegue il documento - sottoscriviamo la proposta avanzata da Marta Dassù e Giuliano Ferrara, sollecitando il Governo Italiano a chiedere alla NATO di impegnare subito un solido contingente in Iraq, per il periodo necessario a tutelare il diritto degli Iracheni a votare e a scegliersi liberamente il loro Parlamento, la loro costituzione, il loro governo». «Condanniamo infine le manifestazioni svolte il 25 settembre - hanno concluso i consiglieri di Forza Italia e il capogruppo dell'UDC - che conducono un'azione pericolosa perché, oggettivamente, fiancheggiatrice dei terroristi.

Siamo convinti che occorre dire "no" alle farneticazioni di questi gruppi e alle troppe ambiguità di certi sventolatori di bandiere della pace per dire un "no" chiaro al terrorismo: non si può continuare a porre sullo stesso piano - morale e politico - Bin Laden e Bush, ossia gli assassini e chi combatte gli assassini».

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