Emergenza somali: dopo lo sfratto in via Capponi interviene l'assessore De Siervo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2004 18:31
Emergenza somali: dopo lo sfratto in via Capponi interviene l'assessore De Siervo

Una lettera al Prefetto in cui venga riconosciuto lo stato di emergenza straordinaria in cui versano i somali richiedenti asilo che al momento occupano la scuola "Bargellini" e un documento da sottoporre alla Comunità europea in cui emerga l'assurdità del trattato di Dublino che costringe il primo Stato in cui arrivano i richiedenti asilo ad occuparsi dell'accoglienza. E' quanto ha detto l'assessore all'immigrazione Lucia De Siervo nel corso dell'incontro tecnico politico sulla questione dei rifugiati somali che si è svolto questa mattina in palazzo vecchio e a cui hanno partecipato, oltre alla provincia e la Regione, anche il Movimento di Lotta per la Casa, i comuni di Barberino, San Casciano, Scandicci, Lastra a Signa, Campi, Calenzano, Borgo San Lorenzo, rappresentati dei Cobas, dell'Arci, della caritas, delle associazioni CNCA e del progetto accoglienza.

L'assessore De Siervo ha anche ricordato che dal 2 luglio l'assessorato, data l'eccezionalità della situazione, ha destinato una persona a seguire attentamente i rapporti con il Programma Nazionale Asilo (P.N.A) facendo in modo che 55 persone delle 88 che occupavano l'edificio in via Capponi nell'arco di un mese venissero sistemate. Il fatto è che le 33 persone rimaste sono di nuovo aumentate fino ad arrivare ad essere oggi in più di 60 ad occupare la scuola Bargellini. "Ma non è facile - ha poi sottolineato Lucia De Siervo- fare i conti con un governo che non si fa carico delle emergenze e con una normativa italiana che non tutela adeguatamente i richiedenti asilo.

Il Comune è accogliente, - ha aggiunto la De Siervo, - ricordando proprio l'esperienza di Villa Pieragnoli che dal 2001 ha ospitato 178 persone di cui il 24 per cento è somalo". I somali hanno dovuto occupare la scuola Piero Bargellini dopo essere stati sfrattati da via Capponi: almeno nella scuola hanno trovato acqua e luce. Durante le trattative il loro leader, Moussa, ha provato a convincere a prorogare la permanenza di una settimana con queste parole "siamo esseri umani" e con le lacrime agli occhi.

Sapevano da 2 giorni dello sgombero, ma avevano deciso di restare: era meno traumatico per loro avere a che fare con la polizia che spostarsi di nuovo. Dunque ora stanno bene: hanno bagni con le docce, la palestra ed il giardino. Peccato che stiano facendo i lavori di ristrutturazione e la scuola a settembre dovrà riaprire agli alunni, quindi non potranno starci per molto. Ecco di cosa hanno bisogno, se qualcuno volesse portare aiuto: roba per cucinare, asciugamani, ecc. (mr)

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