TAV: Pietro Mirabelli confermato RLS al cantiere CAVET del Carlone

Redazione Nove da Firenze
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01 aprile 2003 08:59
TAV: Pietro Mirabelli confermato RLS al cantiere CAVET del Carlone

Nei giorni scorsi, in occasione del rinnovo (triennale) dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) al cantiere CAVET del Carlone (a Vaglia, in provincia di Firenze), Pietro Mirabelli ha ottenuto il 60% dei suffragi dei lavoratori.
La sua conferma nel ruolo di RLS appare strategica per la tutela dei diritti di una categoria che risulta esposta - nei cantieri TAV - a condizioni di vita e di impiego particolarmente usuranti e rischiose. Molti hanno definito i minatori dell'Alta Velocità - costretti a ritmi di lavoro stressanti nei tunnel dell'Appennino a centinaia di chilometri di distanza dalle proprie famiglie - "gli schiavi del Terzo Millennio".

Lo stesso arcivescovo di Firenze cardinale Silvano Piovanelli dedicò l'omelia di Pasqua del 2000 al tema delle gravi sofferenze e umiliazioni denunciate in una lettera aperta indirizzata dalle mogli dei lavoratori TAV alle massime autorità civili e religiose, dopo che un giovanissimo operaio calabrese, Pasquale Costanzo, era morto in un incidente in galleria proprio al Carlone, il 31 gennaio 2000. Pietro Mirabelli, che proviene da quello stesso paese della provincia di Crotone, Petilia Policastro, si batte da tre anni per il riconoscimento dei diritti alla sicurezza, alla salute e alla dignità conculcati dal "ciclo continuo" e dalle altre condizioni di impiego e di vita fissate nel contratto.
Pietro Mirabelli ha indirizzato pressanti appelli per la tutela dei diritti nei cantieri TAV anche al Capo dello Stato, mentre Idra e Medicina Democratica hanno sostenuto la sua battaglia - oltre che continuando a scrivere a Carlo Azeglio Ciampi - anche in sede giudiziaria, dopo che la stessa Direzione Provinciale del Lavoro di Firenze aveva reso noto in un suo documento del 7 febbraio 2001 che "per quanto riguarda l'orario di lavoro ed i riposi settimanali sono state riscontrate e contestate violazioni alle norme per centinaia di lavoratori".

Il 4 maggio 2001 è stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze nel quale si chiedeva di accertare l'eventuale presenza di violazioni alla vigente normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, e se l’integrità psico-fisica dei lavoratori tutti (anche di quelli che per motivi economici hanno accettato di monetizzare il rischio) sia in grave pericolo con il mantenimento dell’attuale organizzazione del lavoro.

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