Presentato il rapporto annuale sui minori
Toscana ancora ‘vecchia’, ma nel 2001 ha avuto più nascite di tutti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 maggio 2002 18:03
Presentato il rapporto annuale sui minori<BR>Toscana ancora ‘vecchia’, ma nel 2001 ha avuto più nascite di tutti

FIRENZE- La Toscana si conferma una società vitale in un quadro di benessere complessivamente soddisfacente. E’ la fotografia che esce dal rapporto annuale su “La condizione dei minori in Toscana”, realizzato dall’Istituto degli Innocenti per conto della Regione sulla base dei dati aggiornati al 2000 e 2001. La Toscana rimane ancora tra le regioni più “vecchie” d’Italia (perde anzi una posizione in nove anni), ma le nascite sono in aumento: il trend trova conferma negli ultimi tre anni, con l’incremento nel 2001 più alto nella penisola.

In calo costante è la mortalità infantile, mentre è quasi sparito l’Aids pediatrico. E mentre cresce l’offerta complessiva dei servizi sociali per famiglie, bambini e ragazzi, si registra un significativo calo del numero dei minori vittime di violenze e abusi (-43%). Il rapporto elaborato dall’Istituto degli Innocenti fornisce spunti interessanti in vista della conferenza regionale dedicata a “Le politiche per l’infanzia e l’adolescenza”, che si svolgerà a Prato in piazza Ospedale venerdì 17 e sabato 18 maggio.



La Toscana resta “vecchia”
La Toscana rimane fra le regioni italiane con il più alto indice di vecchiaia della popolazione (189,8 ultrasessantacinquenni su 100 minori da 0 a 14 anni), superata solo da Liguria (283) ed Emilia-Romagna (193). Nove anni fa era quartultima, ha perso quindi una posizione.
Nel 2000, rispetto al 1991, si registravano 23.100 ragazzi in meno da 0 a 14 anni (-5,3%) ed un calo di ben 66.919 ragazzi fino a 17 anni (-11,8). La flessione media nazionale è del 7,8 e 12,4 per cento, con Sardegna e Calabria che sono le regioni col maggior deficit percentuale.

Ma le nascite negli ultimi tre anni sono comunque in aumento. Nel 2001 i nuovi nati sono stati 29.251 ed il quoziente di natalità è salito da 7,3, che era nel 1995, ad 8,2. In Italia è il 9,4, ma la forbice con la Toscana (ora del 1,2) era l’1,8 nel 1996. Anche il numero medio di figli per donna rimane al di sotto del valore nazionale (1,14 contro 1,25): pure in questo caso la distanza dalla media nazionale, in otto anni, è stata però dimezzata. Nel 2001 il piccolo ‘baby boom’ toscano è stato infatti il più alto in Italia, con un incremento di 865 nascite contro le 1.511 in più registrate in tutta la penisola, anche se in questo una parte l’hanno sicuramente gli immigrati.

Se il trend continuerà, presto supereremo quota 30 mila nascite all’anno. I ragazzi stranieri residenti in Toscana sono passati da 10.898 nel ‘98 a 21.761 nel 2000. In Toscana si contano oggi 43,6 minori stranieri ogni 1000 minori residenti (in testa appunto Prato, Firenze ed Arezzo) e 12,3 minori stranieri con permesso di soggiorno ogni 1000 minori: dato nazionale più alto, dopo il Friuli Venezia Giulia.

Curiosità demografiche
In Toscana i bambini e gli adolescenti tra 0 e 17 anni sono in totale 500.012, mentre 412.521 sono i minori fino a 14 anni.

In tutto rappresentano circa il 14,1 % della popolazione di tutta la regione (l’11,6 quelli fino a 14 anni) . La provincia più vecchia è Siena (222 ultrasessantacinquenni ogni 100 ragazzi fino a 14 anni) e la più giovane, forse come conseguenza anche dell’immigrazione, è Prato (144 ultrasessantacinquenni ogni 100 minori da 0 a 14 anni). I figli tra i 18 e i 30 anni, non sposati e che vivono ancora con i genitori, sono in Toscana come in Italia circa il 73 per cento.

Salute e mortalità
Positivi i dati sul fronte della salute dei minori: con la costante riduzione della mortalità infantile, il permanere di valori bassi dei suicidi e la scomparsa di fatto dell’Aids pediatrico con appena un caso diagnosticato nel 2000 e nessuno nel primo semestre 2001.
Particolarmente significativo è il dato della ‘natimortalità’ (numero dei nati morti sul totale dei nati), che è un indicatore della qualità e della diffusione delle politiche di prevenzione relative alla nascita rispetto al quale la regione Toscana fa registrare il valore più basso in Italia.

La mortalità infantile (numero di morti nel primo anno di vita sul totale dei nati) registra una riduzione costante: dai 193 del ’92 ai 124 morti del 1998, ai 97 del 1999. I morti nel primo anno di vita sono esattamente il 50% di tutti i morti tra gli 0 e 19 anni, mentre è l’età tra i 5 e i 9 anni quella dove si registra il numero minore di morti in proporzione agli anni di età compresi nelle varie classi d’età (47 morti nei cinque anni della classe 5-9, 46 nella classe d’età 1-4).

Un primo aumento, contenutissimo, si ha nella classe tra i 10 e i 14 anni, mentre il vero balzo si registra tra i 15 e i 19. Nell’età adolescenziale si registrano infatti 41 morti ogni 100mila abitanti tra i 15 e i 19 anni: un valore più che triplo rispetto a quello dell’infanzia, provocato in prevalenza da incidenti stradali. Le morti sulla strada nel 2000 sono infatti scese al di sotto della media nazionale per la fascia d’età tra i 10 e 14 anni, mentre rimangono superiori (3,4 contro 3 ogni 100 mila abitanti) nella fascia 15-17 anni, nonostante che il divario tenda a ridursi.
Fra le malattie infettive notificate nel 1999 prevale la varicella (8.949 casi), segue la parotite epidemica (1.678) e la scarlattina (849 casi), mentre le epatiti raggiungono quota 36 casi.

Sono comunque valori in linea con l’andamento nazionale. In campo sanitario si registra anche un’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse, con un tasso di occupazione dei posti letto pediatrici che sale al 65,4%. Il ricorso all’ospedalizzazione per i minori in Toscana è più basso della media nazionale.

Crescono divorzi e separazioni. Pochi i figli non riconosciuti
Nelle famiglie toscane cresce il numero dei matrimoni che non vanno a buon fine. Le separazioni nel 1999 sono state quasi 4.856 contro le 3.200 del 1995 (ossia 29,3 a fronte di 100 matrimoni), mentre più stabile è l’andamento dei divorzi: 15,9 contro 100 matrimoni.

Entrambi i valori sono superiori alla media nazionale (che è di 23,6 per le separazioni e di 12,5 per i divorzi).
Un dato confortante è comunque la crescita delle separazioni consensuali con la conseguente riduzione delle ‘guerre’ nell’affidamento dei figli. I bambini con genitori separati complessivamente nel 1999 erano 3.184 e 970 quelli con genitori divorziati. Nonostante inoltre la tendenza a una crescita della disgregazione delle famiglie, permane molto basso l’indice di non riconoscimento dei figli che in Toscana nel “99 è stato di 5,7 contro l’8 nazionale.

Bambini fuori famiglia
Complessivamente nel 2000 risultavano vivere in Toscana fuori dalla famiglia di origine 700 bambini, affidati a comunità di accoglienza, e oltre 100 bambini in situazione di affido extrafamiliare su ordinanza del Tribunale dei minori.
Il numero dei bambini ospiti in comunità è una stima, destinata probabilmente a crescere, perché si basa sui dati di un nuovo censimento che individua circa 100 comunità nella regione, ma non tutte hanno fornito informazioni.
Nelle comunità sono sempre più numerosi i bambini stranieri (soprattutto nelle strutture di pronta accoglienza) e la fascia di età prevalente va dai 14 anni in su.



Giustizia minorile
I minori denunciati in Toscana sono scesi dai 3.291 del 1995 ai 3.160 del 1999. Il calo ha interessato soprattutto i minori italiani, mentre per gli stranieri si assiste a un incremento: da 1.476 nel 1995 a 1.770 nel 1999. Le denunce a minori in Toscana riguardano ormai per il 56% dei casi ragazzi stranieri, contro una media nazionale del 27,1%. Ed è il dato più alto in Italia. La devianza minorile straniera è legata soprattutto ai ragazzi stranieri in transito e nei comportamenti criminosi rilevati prevalgono reati contro il patrimonio quali furti, borseggi e scippi.

Nella devianza dei ragazzi italiani prevalgono invece reati come lesioni, risse, aggressioni e traffico di stupefacenti. Il reato prevalente in assoluto è il furto (circa 1.500 denunce).

Minori vittime di violenze sessuali
I minori vittime di violenze sessuali sono stati 44 nel 2000 e solo 17 nel 2001. Il calo è anche nazionale: 698 nel 2000 contro 397 nel 2001, anche se il dato non è definitivo secondo il Ministero degli Interni. E’ verosimile però che si attesti su valori decisamente in controtendenza, che possono essere riportati innanzitutto a una diminuzione reale del fenomeno delle violenze sessuali sui minori (in parte dovuta a una maggiore attenzione ai bambini e ai loro diritti), ma forse anche a un assestamento fisiologico dopo gli incrementi di denunce innescati negli anni passati dall’attivazione degli Uffici minori delle Questure.
Poco ancora si sa invece su maltrattamenti e abusi in generale a danno di minori.

Per questo la Regione ha avviato una rilevazione mirata, attraverso i servizi territoriali, che dovrebbe aumentare il quadro conoscitivo del fenomeno per il prossimo anno.

Tossicodipendenza
Alta risulta in Toscana la percentuale dei minori “segnalati” per uso di stupefacenti: 152 nel 2000 (12,9 % dei minori segnalati in tutta Italia, che sono stati 1.174). Potrebbe però essere la conseguenza di una maggiore attenzione al problema da parte dei servizi e delle forze dell’ordine toscani.
I ragazzi “deferiti” per detenzione di stupefacenti sono stati 124 nel 2000 contro 1.700 in tutta Italia.

Nel 2000 sono deceduti in Toscana 2 minori per abuso di stupefacenti, contro i 66 morti in Italia.

Coppie e adozioni in Toscana
Nel 2000 crescono le adozioni soprattutto internazionali: dei 338 bambini adottati solo 18 sono italiani. Le coppie che chiedono di adottare salgono a 909
La Toscana è la prima regione in Italia ad aver realizzato e concluso un’indagine sul fenomeno dell’adozione, indispensabile per programmare interventi e politiche sociali. E i numeri dicono che nel 2000 le domande sono state 1.539, presentate però solo da 909 coppie che nel 69,3% dei casi hanno contemporaneamente richiesto un’adozione nazionale e internazionale.

I bambini adottati nel 2000 – in genere trascorrono anche 2-3 anni per concludere tutte le procedure - sono stati 338 (accolti da 307 coppie, poiché 30 hanno adottato più di un bambino): 320 sono stranieri e 18 italiani. I dati - riportati in “Coppie e bambini nelle adozioni nazionali e internazionali. Rapporto sui dati del Tribunale per i minorenni di Firenze, 2000”, elaborato dall’Istituto degli Innocenti e pubblicato nella collana “Infanzia, adolescenza, famiglia” – sono il frutto anche dell’accordo siglato fra Regione Toscana e Tribunale per i Minorenni di Firenze, in collaborazione di nuovo con l’Istituto degli Innocenti, che ha portato all’informatizzazione della cancelleria adozioni e civile del Tribunale e prossimamente della cancelleria penale.
Delle 909 coppie che hanno fatto domanda di adozione nel 2000, 806 erano residenti in Toscana.

Un quinto delle coppie ha già uno o più figli. L’età media delle coppie è di 39 anni per il marito e 37 per la moglie; circa due terzi dei coniugi hanno un titolo di studio di scuola superiore e oltre il 20% è laureato (con prevalenza delle donne: 22,8%). Il 55,3% delle donne lavora come impiegata (50,2% degli uomini), il 20,3% fa la casalinga.
I bambini italiani adottati sono appena il 5.3% e mostra uno squilibrio che si va accentuando. E’ la riprova che sono ormai pochissimi i minori toscani adottabili, perché abbandonati o perché sottratti dal tribunale alla famiglia biologica: delle 70 procedure aperte nel 2000, 55 sono quelle che hanno dato luogo allo stato di adottabilità.

Prevale fra questi l’appartenenza all’area della marginalità. I 320 bambini adottati stranieri hanno invece un’età media tra gli uno e i quattro anni e provengono principalmente dai Paesi dell’Est europeo: dalla Russia (39,1%), dall’Ucraina (16,3%), dalla Romania (11,6%) e dalla Bulgaria (5,9%), Calano le adozioni dai Paesi extraeuropei, fra i quali prevalgono la Colombia (5%) e l’India (4,7%).

I procedimenti civili dei minori in Toscana
Nel corso del 2000 i procedimenti aperti presso la Cancelleria civile del Tribunale per i Minorenni del capoluogo toscano sono stati 1.040.

Oltre i tre quarti (76,6%) è motivato dalla richiesta di “limitazione della patria potestà” di uno o entrambi i genitori.
Il primo rapporto sui ricorsi civili presentati nel corso dell’anno 2000 al Tribunale per i Minorenni di Firenze espone i risultati del sistema informativo-informatico realizzato presso la Cancelleria civile del tribunale. Lo studio si inserisce nell’ambito delle attività previste dal protocollo di intesa sottoscritto dal Tribunale per i Minorenni di Firenze e dalla Regione Toscana per la progettazione, l’avvio e la messa a regime dei sistemi informativi relativi alle Cancellerie del Tribunale fiorentino, e realizzate con la collaborazione professionale e l’assistenza tecnico-metodologica dell’Istituto degli Innocenti di Firenze.
Dall’analisi dei procedimenti aperti nell’anno 2000 risulta che il 62,5% riguarda minori che non hanno alle spalle alcun precedente ricorso presso la Cancelleria civile del tribunale.

Nel restante 37,5% dei casi i bambini interessati dai procedimenti aperti hanno avuto esperienza di un precedente ricorso civile.
Poco meno della metà (448) dei ricorsi civili presentati nel 2000 è stato archiviato (chiuso tramite un decreto) nel corso dello stesso anno, cosa che indica oltre ad una alta incidenza di casi, per così dire, giunti ad una risoluzione, anche, una notevole velocità di espletamento delle pratiche della Cancelleria civile.
La tipologia di decreto con la più alta incidenza è l’affidamento (37,6%).

Alta risulta l’incidenza dell’affidamento intra-familiare e ancor più dell’affidamento alla madre. Sembra, cioè, che una volta raggiunta un decisione definitiva, questa vada nella direzione di restituire, il più possibile, il bambino al suo ambiente familiare, o meglio a parte di esso.
Un procedimento civile può interessare uno o più bambini: i 1.040 ricorsi presentati nel 2000 al Tribunale per i Minorenni di Firenze riguardano 1.374 bambini, che in circa 31 casi su 100 hanno un’età compresa tra i 5 e i 9 anni ed in 3 casi su quattro sono nati in Toscana.

Dei 1.374 bambini interessati dai procedimenti civili nel corso dell’anno, poco più di un quarto risultano interessati da una ordinanza. Le tipologie di ordinanza più frequenti sono: “incarico al giudice onorario” (39,4%) e “affidamento” (37,4%).
Complessivamente si ricorre a un affidamento intra-familiare (alla madre o al padre o a parenti diversi dai genitori) in appena 24 casi su 132: 18% del totale. Rispetto all’affidamento fuori dalla famiglia si ha un’altissima incidenza di affido ai servizi sociali (40,9%), un’alta incidenza di affido a comunità residenziali per minori (28,8%) e una più bassa incidenza di affido ad altri nuclei familiari (9%).
Per quanto riguarda i genitori emerge che la classe di età modale, ovvero a maggiore frequenza, è sia per i padri che per le madri quella che va da 30 a 39 anni.

In particolare appartengono a questa classe di età il 46,6% dei padri e il 50,6% delle madri.

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