Allo sbocco del Torrente Mugnone in Arno, laddove si trova il monumento al Principe Indiano sepolto appunto, come da tradizione induista, alla confluenza dei due corsi d'acqua erano iniziati nell'estate 2024 importanti lavori di consolidamento della briglia e delle murature di sponda del Mugnone.
Una manutenzione straordinaria da 750 mila euro che nella prima fase ha visto la realizzazione di nuovi setti in cemento armato per stabilizzare entrambe le sponde con muri più alti circa 30 cm rispetto ai precedenti; una nuova briglia in cemento armato al di sopra di quella esistente più solida e resistente alle infiltrazioni; un nuovo rivestimento del fondo, una vasca di dissipazione e una nuova pista di accesso in sinistra idraulica così da rendere l’area più fruibile e più agevoli anche le future manutenzioni.
A pochi giorni dal completamento dei lavori poi una serie di eventi meteo che non solo non hanno più permesso di chiudere il cantiere ma anzi, hanno determinato nuove necessità di intervento: una serie di grandi piene del Mugnone e in particolare quella del 28 gennaio 2025 hanno determinato il crollo di un'altra porzione di muro di sponda in destra idraulica che non era rientrata nella prima fase dei lavori. Di qui la necessità di intervenire in somma urgenza per fermare l'erosione e salvaguardare così una grande tubazione dell'acquedotto e le fondamenta del ponte all'Indiano con risorse aggiuntive regionali per 250 mila euro.
Ad oggi restano dunque le rifiniture che vanno così a riqualificare totalmente il nodo di congiunzione tra i due più importanti fiumi della città di Firenze, come constatato nel corso del sopralluogo congiunto della Regione con l'assessora Monia Monni, del Consorzio con il Presidente Paolo Masetti e del Comune di Firenze con la Vicesindaca Paola Galgani.
"Il Consorzio di Bonifica, in questo caso insieme anche al Genio Civile della Regione Toscana e grazie alla maestria dell'impresa incaricata, lavora prima di tutto per la sicurezza idraulica - spiega il Presidente del Consorzio di Bonifica Paolo Masetti - ma quando siamo a Firenze, in un luogo così noto, visto e frequentato da molti allora il nostro lavoro si configura anche come vera e propria riqualificazione di uno spazio urbano che oltre a diventare più sicuro è anche più bello e vivibile".
"Si tratta - ha detto l’assessora Monia Monni- di un intervento importante, particolarmente significativo per l’area del Mugnone, che in passato ha mostrato criticità tali da generare forti preoccupazioni. U’opera fondamentale alla confluenza tra il Mugnone e l’Arno, dove il Consorzio ha realizzato un grande investimento con lavori di manutenzione straordinaria: il rifacimento e il rialzamento delle sponde, insieme alla sostanziale ricostruzione dell’alveo alla base del fiume. Nel tempo, anche grazie a risorse regionali aggiuntive,- ha proseguito Monia Monni- l’intervento è stato ulteriormente rafforzato.
L’evento di piena del gennaio 2025 ha infatti evidenziato nuove vulnerabilità, che ci hanno spinto a intervenire ancora, in modo mirato e risolutivo. Oggi consegniamo alla cittadinanza un’opera compiuta, in grado di garantire un livello di sicurezza decisamente più elevato per questo tratto di territorio, che è non solo delicato sotto il profilo idraulico, ma anche molto frequentato da cittadini e cittadine per le attività all’aperto e il tempo libero".
"Un intervento importante– dice la Vicesindaca e assessora all’Ambiente di Firenze Paola Galgani – sia per la sicurezza idrogeologica, che per la riqualificazione di un luogo così identitario per Firenze e i fiorentini. Interventi come questo, per il quale ringraziamo il Consorzio di Bonifica e il Genio Civile della Regione oltre che i nostri uffici, sono fondamentali per la tutela del nostro territorio e dei cittadini, in un periodo in cui il cambiamento climatico richiede un’attenzione altissima per far fronte ad eventi estremi che purtroppo sono sempre più frequenti; in questo caso la soddisfazione è anche maggiore, perché abbiamo il valore aggiunto di una ricaduta importante in termini di vivibilità e di decoro urbano alla confluenza del Mugnone in Arno"