Voglia di scultura. E di Oltrarno.

La scultura classica, sia essa romana, greca o rinascimentale è sinonimo di buon gusto.

16 gennaio 2017 15:55
Voglia di scultura. E di Oltrarno.

Di grandi o piccole dimensioni, le sculture rivestono un fascino particolare in ogni ambiente. Non è difficile sfogliare un mensile di arredo o passare davanti un negozio di ambienti classici senza trovare torsi maschili e busti femminili come complementi dell’arredamento.

A Firenze, il luogo sacro delle sculture, dove si possono ammirare circa duemila modelli in gesso e anche chiedere dei calchi, è la Gipsoteca, situata nella sede dell’attuale Liceo Artistico di Porta Romana, ex Scuderie Reali. Lo spazio, conserva la più interessante raccolta in Italia di modelli dell’arte del rinascimento toscano.

La prima consistente parte di matrici, forme e modelli ricavati direttamente dagli originali proviene dalla collezione Oronzio Lelli, acquistata nel 1922 dal direttore Mario Salvini, dando inizio al Museo dei Calchi, aiutato dal prof. Filippo Rossi Sovrintendente alle Gallerie di Firenze e da Luigi Lelli, figlio di Oronzio. La collezione si sommava a quella già esistente nel Regio Istituto d’Arte, dove gli studenti erano soliti studiare le tecniche dell’intaglio.

A questo nucleo furono trasferiti importanti calchi dal Bargello, Gattamelata di Donatello e dalla Galleria dell’Accademia, Alessandro che doma Bucefalo. Infine fu collocato nell’ideale abside della Cavallerizza delle ex-Regie Scuderie, il calco lorenese del David, realizzato da Clemente Papi, in perfetto asse con il gruppo d’ingresso nell’Ottagono.

Attualmente, i modelli esistenti sono archiviati e utilizzati per scopi didattici dalla sezione di scultura del Liceo Artistico. Su richiesta è possibile avere dei calchi perfettamente corrispondenti all’originale anche nelle dimensioni. Come la Duchessa D’Aragona del 1475 circa di Francesco Laurana, (a sx nella foto in alto) a calco da un gesso originale al Museo di Berlino oppure La Venere del 1836 di Luigi Pampaloni (a dx nella foto in alto).

Un altro studio è quello dei Romanelli. L’edificio dove da ben cinque generazioni risiede lo Studio Romanelli, una dinastia di scultori, è un luogo designato per l’arte. Prima di Pasquale Romanelli, il capostipite, lo spazio apparteneva al maestro Lorenzo Bartolini che usava la grandezza degli spazi per costruire i suoi monumenti. Quello dei Romanelli è il più antico studio, attivo da due secoli, esistente in tutta Europa. All’interno si possono ancora osservare il piedistallo rotante e gli elementi dell’argano. Oggi l’ultima generazione, continua l’attività scultorea, Raffaello è specializzato in ritratti e figura mentre Vincenzo negli animali.

I calchi nelle dimensioni originali dei busti della Duchessa D’Aragona e La Venere si possono prenotare presso il Liceo Artistico di Porta Romana 

Foto gallery
In evidenza