Violenza donne: a Firenze il primo Festival dei Diritti

Domani partita di calcio con le parlamentari e il Ratto delle Sabine illuminato di arancione per la campagna Unite. Sette sale delle Murate intitolate a figure femminili. Iniziativa del Comitato Unico di Garanzia dell’Università. Concerti, workshop ed eventi contro le discriminazioni fino al primo dicembre in tutta la Toscana. A Reggello una catena umana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 novembre 2017 13:23

Domani ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999. Questo dramma, che si consuma sempre più spesso all’interno della mura domestiche (ma non solo), senza distinzione di età, ceto sociale e paese di origine in Italia una donna ogni due giorni viene uccisa per mano del partner o di un familiare.

In Toscana 101 femminicidi tra il 2006 e il 2016. Dal 2009 al 2017, 18.939 le donne che si sono rivolte per la prima volta a un Centro antiviolenza, e nell'83 % dei casi la violenza era esercitata dal partner o dall'ex. Venti le Case rifugio, che nel 2016 hanno ospitato 121 donne e 141 minori. Sono solo alcuni dei dati contenuti nel nono Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, presentato ieri nel corso di un incontro nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati. A partire dal 2009, l'Osservatorio Sociale Regionale della Toscana svolge il fondamentale ruolo di monitoraggio e raccolta dei dati relativi al fenomeno della violenza di genere.

L'Osservatorio raccoglie ed elabora annualmente le informazioni provenienti dai Centri antiviolenza e dai Centri per uomini autori di violenze (attraverso l'applicativo web di Regione Toscana VGRT), dalla Rete regionale Codice Rosa, dal Centro di riferimento regionale per la violenza e gli abusi sessuali su adulte e minori dell'AOU di Careggi, dal Centro regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza dell'Istituto degli Innocenti, dall'Archivio regionale per le prestazioni consultoriali.

Da qualche anno, inoltre, il Rapporto raccoglie ed elabora i dati relativi ai femminicidi, fenomeno est remo – ma non episodico e infrequente – che rappresenta la cosiddetta "punta dell'iceberg" di una questione che resta, ancora, in larga parte sommersa.

"La Città Metropolitana di Firenze - avverte Benedetta Albanese, consigliera delegata alla Promozione sociale e alle Pari Opportunità - ha recuperato 61.266,00 euro per cofinanziare progetti per il sostegno delle vittime di violenza domestica e dei loro figli (per 55 mila euro) e progetti di contrasto al bullismo e al cyberbullismo (per 6.266,00 euro)". Circa i progetti contro la violenza domestica sono stati presentati due programmi antiviolenza; uno dalla Società della Salute di Firenze per l'area che comprende le zone sociosanitarie di Firenze, Sud-Est, Nord-Ovest e Mugello, su cui opera il Centro Antiviolenza Artemisia, con il programma 'La rete di Nicoletta' (dedicato alla fondatrice di Artemisia, Nicoletta Livi Bacci).

Il Comune di Firenze sarà il soggetto attuatore del programma, cioè il soggetto a cui la regione assegnerà i fondi regionali di cui chiedere la rendicontazione.Per l'area interessata, che comprende quattro zone socio-sanitarie, la Città Metropolitana ha aderito al programma 'La rete di Nicoletta' cofinanziando con 45 mila euro la realizzazione di una Casa di seconda accoglienza dedicata alle vittime che fuoriescono dalle case rifugio o che comunque si trovano ad affrontare percorsi di autonomia.L'altro programma, #donnealcentro, è della Società della Salute Empolese Valdelsa, per la zona sociosanitaria di Empoli, su cui opera il Centro Antiviolenza Lilith delle Pubbliche assistenze riunite.

La programmazione è condivisa con parte dell'area pisana, in particolare con la Sds Valdarno Inferiore. Circa diecimila euro sono stati destinati dalla Metrocittà a questo progetto. Dunque in tutto 55 mila euro suddivisi per cinque zone sociosanitarie tra area fiorentina ed Empolese Valdelsa.

Firenze dice no alla violenza sulle donne col primo Festival dei diritti, organizzato all’assessorato al welfare con numerose associazioni da domani, giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne istituita dalle Nazioni Unite, fino al primo dicembre, giornata mondiale contro l’Aids.

Tra le iniziative principali di domani, ci sarà una partita di solidarietà, una sfida di calcio a sette in programma allo stadio Bozzi di via Borgonovo tra il Palazzo Vecchio Football Club e la Nazionale delle parlamentari italiane. A dare il calcio d’inizio, alle ore 15, sarà il sindaco Dario Nardella. Saranno presenti il ministro per lo sport Luca Lotti, l’assessore allo sport Andrea Vannucci e l’assessore al welfare e pari opportunità Sara Funaro.

Per la Nazionale italiana parlamentari donne scenderanno in campo Lorenza Bonaccorsi, Anna Ascani, Simona Malpezzi, Laura Coccia, Valentina Paris, Fabrizia Giuliani, Mara Mucci. All’iniziativa parteciperà l’associazione Artemisia.Sempre domani anche a Firenze sarà Orange Day, l’iniziativa del Comitato Nazionale UN Women Italia all’interno della Campagna UNiTE per l’eliminazione della violenza sulle donne, lanciata nel 2008 dal Segretario Generale delle Nazioni Unite.

Ad illuminarsi di arancione sarà il Ratto delle Sabine della Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria (a cura di Silfi).Domani presso Zap (vicolo di Santa Maria Maggiore 1) sono previste altre iniziative: ‘Non chiamatelo raptus’, campagna di sensibilizzazione di Anarkikka (in programma fino al 10 Dicembre presso l’area espositiva delle associazioni: Artemisia, Cam, Nosotras); ‘Difesa Donna’, workshop di antiagressione femminile; ‘Noi la vediamo così.

Lo sguardo dei giovani sulla visione della violenza’, workshop a cura di Nosotras; Show case del progetto ‘Sbarre MicCheck’ di CAT Cooperativa Sociale con la rapper Feny Ics; #Tu da che parte stai, campagna promossa da Artemisia con distribuzione di fiori e materiale informativo realizzati in collaborazione con la Coop sociale Flo e Toscana Aeroporti con il contributo di Informa Donna (anche domenica). Domenica 26 Novembre, sempre a Zap, è previsto un brunch multietnico con Nosotras (ore 11.00-13.30).Sette sale del complesso delle Murate intitolate a sette donne che hanno lasciato un segno nella storia di Firenze e dell’Italia.

La cerimonia di intitolazione si terrà domani alle 11.30 in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Sarà presente l’assessore alla Toponomastica Andrea Vannucci. “Un omaggio a sette donne fortemente legate alla storia di Firenze del 900 – ha detto Vannucci – Un’occasione per ribadire, anche nella giornata del 25 novembre, la connotazione delle Murate come luogo di diritti e per valorizzare l’opera, l’impegno e la passione di queste grandi donne”. Le sale sono state così denominate: il saloncino via dell’Agnolo diventa sala Ernestina Paper (medico italiano, prima donna a essersi laureata in Italia nel 1877 presso l'Università di Firenze dopo la nascita dello stato unitario), la sala dei pilastri in piazza Madonna della Neve diventa sala Margherita Hack (astrofisica), la sala vetrata in piazza della Madonna della Neve diventa sala Wanda Pasquini (attrice e autrice del teatro vernacolare fiorentino), la sala di via Ghibellina 12 diventa sala Elisabeth Chaplin (pittrice), la sala vetrata al piano terra in piazza delle Murate diventa sala Ketty La Rocca (artista, esponente di primo piano della poesia visiva), la sala delle colonne al piano terra in piazza delle Murate diventa sala Laura Orvieto (scrittrice in particolare di libri per l'infanzia) e la sala al primo piano in piazza delle Murate diventa sala Anna Banti, pseudonimo di Lucia Lopresti (scrittrice).

Un appuntamento per contribuire a creare la cultura della parità e accrescere la sensibilità, la consapevolezza e le competenze sul tema della violenza. E’ in programma lunedì 27 novembre al Polo delle Scienze Sociali (Edificio D4, Aula 111, via delle Pandette, 35 – ore 16.30), un’iniziativa dal titolo “Contrastare la violenza verso le donne. Un impegno per l’Università” a cura del Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Ateneo, e rivolta a studenti, docenti e al personale tecnico amministrativo. L’incontro si inserisce nel calendario di iniziative promosso dal gruppo interuniversitario sulla soggettività politica delle donne (una rete informale di docenti e organismi di parità di cui fa parte il CUG UNIFI), in relazione alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per il 25 novembre. Dopo i saluti del rettore Luigi Dei e del vice presidente del CUG Unifi Antonio Gorgoni interverranno Teresa Bruno, presidente del Centro antiviolenza Artemisia di Firenze, su “Violenza e legame”, Elisa Giomi, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Roma Tre su “Violenza maschile contro le donne tra normalizzazione e estetizzazione”, Anna Loretoni, docente di filosofia politica all'Istituto Diritto, Politica, Sviluppo della Scuola Superiore Sant'Anna su “Il contrattacco e le forme alla violenza".

Modererà il dibattito Silvia Rodeschini, ricercatrice di Storia delle dottrine politiche presso l’Ateneo fiorentino. L’appuntamento si propone di illustrare le forme, le modalità culturali e le asimmetrie che alimentano il fenomeno della violenza contro le donne, e sul piano scientifico, rappresenta l’occasione per condividere i risultati di chi conduce ricerche su questi temi attraverso approcci disciplinari diversi.

Alle ore 17.00 alla BiblioteCaNova-Isolotto, presentazione del libro "Il femminicidio. Un nuovo reato nell'era moderna" di Marco Giordano. Insieme all'autore e a Monia Balsamello, critico letterario. A cura dell'Associazione Lib(e)ramente-Pollicino. Nell'ambito della Rassegna Filo Rosso promossa dal Quartiere 4 in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Non si può restare indifferenti quando le cifre sono queste. Ed è giusto ricordare tutte le vittime: mogli, fidanzate, compagne uccise o ferite sia fisicamente sia psicologicamente perché decidono di lasciare un uomo, perché non si piegano alla volontà altrui, e tutte quelle che subiscono, peggio ancora, in silenzio, senza denunciare. “Per questo domani mattina – spiega Priscilla Del Sala Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Reggello- insieme alle associazioni del territorio, in particolare all’Auser e a Terra Libera Tutti, ci prenderemo per mano, formando una catena umana, a simboleggiare il coinvolgimento di tutta la comunità sulla violenza di genere, un problema principalmente culturale, che rispecchia una situazione di arretratezza del paese, anche nei rapporti tra uomo e donna dal momento che le donne vengono uccise proprio in quanto tali”. Il flash mob che partirà sia dal Municipio che dalla Biblioteca Comunale di Cascia alle 10, si concluderà in piazza Aldo Moro, dove verrà inaugurata La Panchina Rossa, come il colore del sangue di troppe donne uccise, come monito contro il femminicidio e per la difesa dei diritti delle donne.

L’opera è stata realizzata dall’artista Lisa Bracci, “guardare la panchina è una piccola cosa – conclude Del Sala, ma su un tema come quello della violenza sulle donne dobbiamo iniziare dalle piccole cose con un segno visibile e tangibile che sensibilizzi le coscienze 365 giorni all’anno”.

Alle ore 21.15 al Teatro comunale di Bucine, Diesis Teatrango presenta un evento nella giornata contro la violenza sulle donne. In scena il racconto dell’incontro tra un’Artista de la Tinaia, Giusi Pastore, e Sissi Abbondanza, l’anima femminile dei Chille de la balanza. Lo spettacolo si intitola “NON SI RACCONTANO BARZELLETTE SUI MATTI”: un evento scritto e giocato in prima persona da Abbondanza. “Non si raccontano…” è una narrazione teatrale liberamente ispirata ad una delle figure storiche tra gli artisti de La Tinaia, quella Giusi,alla quale Sissi è stata legata da una sincera e profonda amicizia, che con mille smorfie, ammoniva tutti … a non raccontare barzellette sui matti e immediatamente dopo trasgrediva in prima persona! Una donna che ha vissuto per l’intera vita un percorso di violenza: dalla nascita preceduta dall’abbandono del padre, all’ostilità del direttore del manicomio, preoccupato che l’innocente amore di Giusi nei suoi confronti potesse trapelare all’esterno: e per questo motivo Giusi fu sottoposta a cure devastanti che la condussero a morte prematura. Sissi incontra Giusi al suo ingresso a San Salvi: siamo nel 1997, I Chille stanno mettendo in scena il “Van Gogh” di Artaud e lo realizzano proprio nella residenza degli Artisti della Tinaia, il centro di attività espressive dove già da molti anni i “matti” potevano liberamente creare pitture, sculture e ceramiche. Nel “Van Gogh”, Sissi, in forma teatrale, si suicida replica dopo replica; Giusi, affettuosamente, la rimprovera: “Tu non puoi morire tutte le sere, è troppo doloroso.

Diglielo a Chille (ndr: Claudio Ascoli): se non hai il coraggio, glielo dico io!” In un susseguirsi di emozioni, accompagnate da magiche immagini a cura di Stefano Macaione, Sissi ricorda i tanti incontri, le lezioni di vita, mostra opere e creazioni pittografiche, gioca a sorprendere come faceva Giusi, racconta… via via spegnendo la voce per verificare la reazione dell’altro; contrappunta una storia d’amore e di vita esemplare, con versi di Amelia Rosselli e di Patrizia Cavalli: “Com’era dolce ieri immaginarmi albero!” Ritrova infine il sorriso con una delle tante barzellette sui matti che Giusi amava raccontare, chiedendo però di non diffonderle ”…perché quelli si offendono!”. L’ingresso allo spettacolo costa solo 5 €.

Info e prenotazioni: 055991663 - 3383662475 - whatsapp 3398936957, info@diesisteatrango.it

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