Vino: chi ha il registro telematico non deve fare la dichiarazione di giacenza

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Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2017 16:34
Vino: chi ha il registro telematico non deve fare la dichiarazione di giacenza

Lavorare nel settore del vino in Italia è più semplice. Infatti con l’entrata in vigore, ad inizio anno, del Testo unico sul vino, alcune semplificazioni vanno progressivamente a regime. Un esempio: il 10 Settembre, come tutti gli anni, scade il termine per la presentazione ad Artea, della dichiarazione di giacenza vini (che per la campagna 2016/2017 essendo il 10 Domenica è spostata a Lunedì 11 Settembre). Si ricorda che sono tenuti a presentare la dichiarazione di giacenza, tutte le persone fisiche o giuridiche o le associazioni di dette persone che detengono vino e/o mosti di uve e/o mosti concentrati e/o mosti concentrati rettificati alla data del 31 luglio, il cui luogo di detenzione sia ubicato in un comune della Toscana, con esclusione dei consumatori privati, rivenditori al minuto che esercitano professionalmente un’attività commerciale comprendente la cessione diretta al consumatore finale di quantitativi di vino non superiori, per ciascuna vendita, a 60 litri e rivenditori al minuto che utilizzano cantine attrezzate per il magazzinaggio e il condizionamento di quantitativi di vino non superiori a 10 ettolitri.

Ma da quest’anno, accogliendo positivamente le sollecitazioni di Coldiretti, il Mipaf ha chiarito che sono esonerare dalla presentazione della dichiarazioni di giacenza i produttori vitivinicoli che hanno i registri di cantina telematici e “che avranno effettuato la chiusura telematica del registro di cantina entro l’11 settembre 2017”.

In coerenza con la battaglia per la semplificazione messa in campo nella definizione della Legge 238 /2016 sul vino Coldiretti continuerà a sollecitare il Mipaaf affinché si acceleri l’iter di definizione di importanti decreti applicativi del Testo unico senza perdere di vista le aspettative di effettiva semplificazione dei produttori.

“Quello del vino è un argomento quanto mai importante per la Toscana - ha detto Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti - dove le superficie vitate sono oltre 59mila ettari con una produzione di circa 3milioni e 500mila quintali di uve che vengono trasformati in 2milioni e 800mila ettolitri di vino. La Toscana del vino rappresenta il 6.3% del vino italiano attestandosi come sesta regione per produzione. Il settore vitivinicolo, uno dei punti di forza dell'agricoltura toscana, mostra una grande vitalità, che si traduce in un aumento degli investimenti e nella profonda riorganizzazione delle aziende e della filiera”.

La Toscana, che vanta le più prestigiose denominazioni di origine dei vini, conta 11 Docg, 41 Doc e 6 Igt. La produzione di VQPRD supera 1,7 milioni di ettolitri. Il Chianti rappresenta la quota più importante della produzione di vini a Docg. Oltre il 70% dei vini è venduto sui mercati esteri (export 2016: 900 milioni di euro).

“La nostra organizzazione – dice Antonio De Concilio, direttore regionale di Coldiretti Toscana - mette a disposizione delle 16000 imprese vitivinicole una capillare rete di uffici presenti sul territorio, per l’assistenza e la consulenza tese a semplificare la vita delle imprese, dando loro la possibilità di recuperare tempo da poter dedicare alla vera e propria attività aziendale, il cui successo si gioca anche con la capacità di penetrazione sui mercati internazionali. Coldiretti - conclude De Concilio- cerca di migliorare sempre più questa azione di supporto alle imprese, attraverso l'acquisizione di professionalità ed una corretta sussidiarietà con la pubblica amministrazione”.

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