Villa Basilewsky e stop a nuovi alberghi: parla Del Re

L'assessore: "E' l'urbanistica che trasforma la città, non annunci privi di riscontro negli atti amministrativi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 maggio 2021 13:06
Villa Basilewsky e stop a nuovi alberghi: parla Del Re

"Nessun cambio di destinazione d'uso è stato dato per Villa Basilewsky, e alla proprietà è già stato fatto presente che l'amministrazione nel nuovo Piano Operativo limiterà le trasformazioni verso il turistico ricettivo non solo in centro storico, ma in tutto il territorio comunale", queste le dichiarazioni dell'Assessore all'Urbanistica Cecilia Del Re. "Non è il primo no, forte e chiaro, che l'amministrazione sta dicendo a chi, anche in questo periodo post pandemia, presenta proposte di trasformazione che vanno ancora verso il turistico ricettivo.

Cito altri due esempi, entrambi emersi negli ultimi mesi e relativi a due grandi immobili appena fuori dal centro storico: l'immobile di Ferrovie dello Stato in viale Spartaco Lavagnini, con una superficie di 17.000 mq, e l'immobile Ex Inps in Viale Belfiore di 13.000 mq: in entrambi i casi, le rispettive proprietà ci hanno chiesto un incontro per presentarci una proposta di trasformazione in turistico-ricettivo. La nostra risposta è stata negativa, sebbene ancora la norma che vieta il cambio d'uso in turistico ricettivo per tale parte della città ancora non esista perché tale disposizione verrà inserita nel futuro Piano Operativo: è in tale Piano, infatti, che saranno stabilite le destinazioni d'uso di tutti questi immobili di cui peraltro pure si è discusso nel primo incontro di partecipazione alle Murate.

A queste risposte negative sul fronte del turistico ricettivo, si aggiungono quelle già date nei mesi antecedenti lo scoppio della pandemia per il Convitto della Calza, o quelle arrivate per immobili vuoti in zona Piazza Indipendenza. Ciò che sul turistico ricettivo stiamo portando avanti nasce dal Regolamento urbanistico del 2015 e da varianti al Ruc presentate prima del dicembre 2018 (ovvero fino a quando era possibile presentare varianti al Ruc) e che si inseriscono dunque nel Regolamento Urbanistico vigente ma di prossima scadenza; oppure, come nel caso del Majestic, si tratta di immobili che già avevano tale destinazione d'uso e non era possibile cambiarla e non rilasciare il permesso di costruire”.

"Sarà un lavoro impegnativo quello che ci aspetta - aggiunge l'assessore Del Re - perché dovremo saper coniugare l'esigenza di rigenerare immobili privati che sono vuoti con progetti nuovi e sostenibili da un punto di vista economico. Confidiamo dunque nella collaborazione di tutti gli enti pubblici e privati - dalla Regione alla Camera, dalla Diocesi all'Università ad altri soggetti - che hanno immobili in città: il volto della città di domani lo possiamo disegnare insieme oggi con visione e senso di responsabilità.

La recente operazione con il gruppo Leonardo sull'immobile di via Barsanti oppure il piano di recupero per la trasformazione di Manifattura Tabacchi o la rigenerazione della Caserma Cavalli con la Fondazione Cassa di Risparmio dimostrano che se pubblico e privato dialogano possono trovare soluzioni interessanti che tengono insieme le due esigenze". "Su immobili di proprietà comunale come l'ex Caserma di Santa Maria Novella o la ex Caserma Lupi di Toscana - conclude l'assessore Del Re -, l'amministrazione comunale è invece già al lavoro per dar loro una vita nuova legata al tema della casa e di un mix funzionale che guarda alle Murate come esempio di rigenerazione urbana da replicare e adattare alle esigenze post Covid.

Anche su Villa di Rusciano stiamo lavorando per portarci nuovi progetti, allontanando proposte che anche in tal caso erano arrivate per un uso turistico - ricettivo. Le risorse provenienti dall'Europa ci potranno aiutare ad accompagnare virtuosi percorsi di rigenerazione urbana".

In evidenza