Vendesi Firenze, segnali di ripresa: il colore della crisi

Ci sarebbero forti segnali di ripresa economica: qualcuno però non li vede e ci ha scritto a nove@nove.firenze.it

Antonio
Antonio Lenoci
08 ottobre 2015 19:17
Vendesi Firenze, segnali di ripresa: il colore della crisi

Molte mail che arrivano a nove@nove.firenze.it ci aiutano ad entrare ancora più a contatto con la realtà cittadina, offrono il punto di vista del residente, del commerciante, di quello che la cronaca definisce il "comune cittadino" ed invitano a riflettere.Negli ultimi giorni l'ottimo lavoro dei colleghi de Il Corriere Fiorentino che hanno affrontato il tema della rendita immobiliare a Firenze, ha riportato sotto i riflettori la realtà di una città di passaggio, una città cartolina che offre stanze, posti letto e vitto a più non posso.Un residente di via Aretina ci segnala un altro tema importante quello della desertificazione del vicinato, dello spopolamento dei presidi di quartiere.

Si dice preoccupato perché nel breve tratto di strada attorno al Madonnone, caratterizzato un tempo da una fervida attività commerciale, sono sempre più le vetrine spente, vuote e addobbate da variopinti cartelli.Occorre dire che in zona vi è l'ex Variety, i cui locali, in fase di ristrutturazione, sono destinati ad accogliere presto un supermercato "ma non è la stessa cosa" dice il nostro lettore. Affittasi o Vendesi. Abbiamo chiesto ad alcuni esperti di mediazione immobiliare il significato non solo economico, ma anche sociale della doppia esposizione, la risposta è stata "la rassegnazione" davanti ad un mercato che non consente di fare troppe valutazioni e si inginocchia alla richiesta, pronto a tutto pur di monetizzare un mattone che valeva oro quando ancora si parlava di "buona uscita" e di "passaggio". Se da una parte le grandi case di 100 e più metri quadrati diventano opportunità di investimento nel settore ricettivo, al netto della regolare tassazione, dall'altra e sotto ai 2 metri da terra, gli ex negozi di vicinato sono in piena crisi esistenziale se è vero che, come confermano alcuni commercianti, "le insegne cambiano, ma non durano".I Temporary Store sono una risposta? L'ex Assessore all'Urbanistica fiorentina Elisabetta Meucci raccontava proprio a Nove da Firenze sotto elezioni regionali  quanto fosse necessario attivare un sistema di ricambio gestionale anche a titolo transitorio e forfettario dei locali sfitti o abbandonati per mantenere alto il livello commerciale della zona e non desertificare le strade.Internet, con la tendenza a spostare le transazioni in rete attraverso aggregatori di prodotti e servizi, ha un ruolo in tutto questo? Difficile forse che l'ortolano possa avere come competitor uno smartphone, ma non impossibile per chi ha dimestichezza con i motori di ricerca. Hanno ancora un senso i negozi? Adattarsi al cambiamento significa anche studiare nuovi contenuti per i contenitori urbani.

"A Firenze è sempre più facile trovare un panino" scrive il nostro lettore. Forse occorre anche altro.

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