Variety, Supermercato in arrivo a Bellariva: dal culturale all'alimentare

In zona se ne discute da alcuni giorni, osservando l'alta gru che oscilla sul Madonnone

Antonio
Antonio Lenoci
06 maggio 2015 15:48
Variety, Supermercato in arrivo a Bellariva: dal culturale all'alimentare

Dopo l'inattesa scena che ha visto lo storico Teatro chiudere i battenti, i lavori in corso in via del Madonnone non sono passati inosservati. A pochi passi dal colosso Ganzaroli finito in cronaca nei giorni scorsi a causa di una protesta dei dipendenti davanti al paventato riassetto con il 50% di esuberi in organico, sta per arrivare un nuovo inquilino: si parla di un grande Supermercato."Era meglio ì cinema" mormora qualcuno, mentre altri si dicono contenti viste le recenti chiusure sopraggiunte o sussurrate nell'alta via Aretina.

"La zona ne guadagna sul prezzo del mattone" arriva a suggerire qualcuno più tecnico ed accorto. Ma non manca la paura dei commercianti che in zona resistono con la piccola distribuzione, ed esplode la polemica da parte di quei residenti che nel Febbraio 2011 si sono visti rispondere dai consiglieri del Quartiere 2, Presidente Paolucci compreso: "State tranquilli, difenderemo la destinazione d'uso". Si parlava al tempo di "impoverimento culturale". Oggi il consigliere comunale Tommaso Grassi conferma a Nove da Firenze: "E' vero, è stata presentata richiesta di trasformazione urbanistica.

Non ho idea di come possano ottenerla. Temo che i residenti e commercianti della zona stiano per ritrovarsi davanti all'ennesima promessa non mantenuta".Elisabetta Meucci, allora come adesso assessore all'Urbanistica, dichiarava: "Non solo la normativa è cambiata ma nessun progetto è stato presentato in base alle nuove disposizioni che sono quelle cosiddette anti Quadra e quelle contenute nel Piano strutturale .

Secondo infatti le nuove norme, adottate proprio a presidio delle trasformazioni di questo tipo di edifici, occorre una procedura molto complessa di competenza del consiglio. Voglio comunque richiamare l’attenzione sul fatto che questa amministrazione ha sempre considerato fra le sue priorità la tutela degli spazi culturali e cinematografici in particolare come si vede dall’approvazione di progetti di recupero importanti per la città come il Teatro nazionale e il Gambrinus e come dimostra anche in questo caso, l’approvazione di una variante nell’area del Variety per la costruzione di un parcheggio funzionale alle esigenze del cinema" e chissà se prevedeva anche il posto per il carrello.

Si era mossa anche la Regione Toscana con il capogruppo Bugli e i consiglieri Brogi, Danti e Tognocchi: “Ogni volta che chiude un cinema la città s’impoverisce, il Comune non ceda, al Variety deve proseguire l’attività cinematografica”.Su Nove da Firenze raccolte le dichiarazioni “Domani in commissione urbanistica chiederò alla presidente Meucci di affrontare, mettendola in calendario al più presto con gli uffici, la questione Variety alla luce non solo del piano strutturale, ma sopratutto delle norme cosiddette ‘anti-quadra’ approvate qualche mese fa, che non credo consentano fattivamente di mettere in pratica ciò che potrebbero essere i desiderata della proprietà, ma soltanto una banale ristrutturazione dell'immobile. Trattandosi comunque di varianti di destinazione urbanistica, l'ultima parola spetta in ogni caso al consiglio comunale” lo diceva la vicecapogruppo di Futuro e Libertà Bianca Maria Giocoli, poi passata al fianco di Matteo Renzi. 

Il Consigliere PdL Emanuele Roselli diceva: “La prossima chiusura del multisala, priverebbe una zona periferica della città, che vanta pochi punti di aggregazione, della principale attrattiva della zona, con ricadute negative in termini di socializzazione e di indotto economico. Sarebbe pertanto opportuno che il Consiglio Comunale si esprimesse con un indirizzo all’Amministrazione sulla scelta da assumere" poi Roselli entra in NCD.

"Il mio auspicio è che questa battaglia per salvare le sale di qualità come il Variety prosegua senza contraddizioni, ripensamenti e soste nel vero interesse della città" così diceva Cristina Scaletti, allora assessore alla Cultura della Regione Toscana."Sono soddisfatta davanti al disco rosso che il Comune di Firenze pare voler mettere sul cambio di destinazione d'uso per il cinema Variety e davanti alla mobilitazione politica che si sta delineando per contrastare la chiusura di un altro cinema a misura d'uomo: da tempo, come Regione, siamo su queste posizioni. Più siamo, meglio è" ma poi Enrico Rossi ha fatto a meno della Scaletti in Giunta.

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