Van Gogh Alive: a Firenze un'esperienza televisiva

Sino al 12 aprile 2015 nella Chiesa di Santo Stefano al Ponte

Nicola
Nicola Novelli
22 febbraio 2015 21:10
Van Gogh Alive: a Firenze un'esperienza televisiva

La mostra è stata inaugurata nei giorni scorsi a Firenze. Prodotta e realizzata da ”Grande Exhibitions” e “Perlage Grandi Eventi”, Van Gogh Alive è un’esperienza multimediale per tutta la famiglia. I capolavori di Van Gogh sono proiettati come grandi immagini e accompagnati da una sinfonia di luci, colori e suoni, grazie a 40 proiettori ad alta definizione, grafica multi-canale e suono surround.

Dagli esordi nei Paesi Bassi, alla Parigi degli Impressionisti, fino alla permanenza ad Arles, Saint Rémy e Auvers-sur-Oise, dove ha dipinto molti dei suoi intramontabili capolavori, Van Gogh Alive propone al pubblico il racconto sintetico della pittura dell’artista: dai Mangiatori di Patate, ai Girasoli, dalle Notti Stellate al Campo di Grano con Corvi.

Questo nuovo modo di vivere e conoscere l’arte è un successo mondiale, affascinante ed educativo già utilizzato in altre esposizioni in tutta europa. L’alta definizione delle immagini proiettate a tutta parete in ambienti vuoti consente una visione ravvicinata dei dettagli delle opere, che permette anche al pubblico profano di apprezzare la tecnica pittorica e la purezza del colore. Il tutto accompagnato dalle musiche coinvolgenti diffuse con amplificazione hi-fi.

Approfondimenti

Ma la mostra Van Gogh Alive a Firenze è stata collocata nella Chiesa sconsacrata di “Santo Stefano al Ponte Vecchio”, dove normalmente si organizzano eventi musicali. Il risultato è che i proiettori digitali sono stati adattati agli spazi architettonici interni alla basilica, in cui le cornici e i decori rinascimentali hanno inevitabilmente condizionato l'effetto proiettivo delle immagini. Altro sarebbe stato l'effetto in uno spazio vuoto come ad esempio la stazione Leopolda. Invece la produzione italiana ha preferito un luogo centrale e a portata di mano dei turisti, rinunciando però al potenziale della protezione a tutta parete sperimentata nel resto delle esposizioni europee, dove le immagini enormi, nitide e cristalline si esprimono appieno grazie a schermi e superfici alte molti metri.

Van Gogh Alive non si integra nell'architettura particolarissima della chiesa fiorentina. La sensazione dalla mostra multimediale nel contesto di S. Stefano è di una visione frammentata e in contrasto con l'armonia dei decori rinascimentali. L'effetto è quello di un video-documentario di circa un'ora (che tradisce l'estrazione televisiva del curatore italiano, Fabio Di Gioia), che potrebbe essere visto comodamente sul piccolo schermo hd di casa propria, mentre i biglietti al botteghino della chiesa fiorentina costano 12 euro (intero) e 10 euro (ridotto), ben più cari di quelli di una proiezione 3D al cinema.

L’esperienza visiva è sì divulgativa, per avvicinare all'immaginario di Van Gogh il pubblico meno abituato a frequentare mostre e musei. Ma le 3.000 immagini proiettate sono spesso ripetitive e corredate da didascalie tratte dalle sue lettere, che però divergono tra la versione inglese e quella italiana, talvolta con effetti esilaranti.

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