Il Museo per le Memoria di Ustica si trova in a Bologna e fa parte del Sistema museale integrato del Comune. E’ centrato sull'installazione permanente che l'artista francese Christian Boltanski ha realizzato nel 2007 per il Museo d’Arte Moderna di Bologna. Il relitto dell'aereo è sovrastato da 81 luci, che dal soffitto del salone si accendono e si spengono al ritmo diun respiro. Intorno alla ricostruzione del velivolo 81 specchi neri riflettono l'immagine di chi percorre il ballatoio, mentre dietro ad ognuno di essi altoparlanti emettono frasi sussurrate. Nove grandi casse nere sono state disposte dall'artista intorno ai resti riassemblati del DC9: in ognuna di esse sono stati raccolti decine di oggetti personali appartenuti alle vittime.

Riportare il relitto a Bologna, da dove l’aereo era decollato, e renderlo finalmente visibile al pubblico è un importante atto di riconciliazione, fortemente voluto dall’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica. Riconciliazione nel senso letterale di rimettere in relazione i pezzi di questo tragico puzzle, che qualcuno ha voluto separare sin dal momento successivo della strage.
Infatti la prima evidenza che salta agli occhi del visitatore del museo, appena entrato nel salone, è la differente frammentazione tra l’ala destra e quella sinistra. Una visione che genera inevitabili domande nell'osservatore. Una constatazione rilevante che adesso è alla portata di ogni persona, ma che per decenni è stata accessibile sono ai visitatori autorizzati nell’hangar militare di Pratica di Mara.

La simbolica ricomposizione museale di questa sanguinosa sciarada è anche un omaggio alla sfida intrapresa da tante donne e uomini impegnati alla scoperta della verità dal 1980 a oggi, mentre altri cercavano di occultarla, proprio destrutturando le informazioni e separando le evidenze l'una dall'altra.