Uno studio di Corrado Pestelli sull’Universo leopardiano di Sebastiano Timpanaro

In un libro edito nel 2014 dalla Polistampa che sarà presentato mercoledì 16 marzo 2016 alle ore 17,00, a Palazzo Vecchio

12 marzo 2016 17:23
Uno studio di Corrado Pestelli sull’Universo leopardiano di Sebastiano Timpanaro

Il leopardismo quale ambito esegetico filologico su Leopardi con implicazioni letterarie di chiose , commenti, scrutini e sondaggi bibliografici in sostanza tutta la leopardistica professata dal Timpanaro.

Il libro di di Corrado Pestelli, studioso ben noto di leopardi “Studi di Leopardi di Sebastiano Timpanaro e altri saggi su Leopardi e sulla famiglia” di 424 pagine edito nel 2013 dalle Edizioni Postampa ed acquistabile al prezzo di 24 euro che sarà presentato mercoledì 16 marzo 2016 alle ore 17,00 da Fiorenza e Gaspare e Ceragioli Polizzi al Gabinetto Scientifico Letterario GP: Viesseux a Palazzo Strozzi a Fierenze con introduzione di Marino Biondi con la presenza dell’autore raccoglie una folta eredita di ricerche sull’autore d’elezione, che resta al centro di un’indagine scrupolosa e sostenuta da una fitta analisi di letteratura critica, di chiose, commenti, scrutini e sondaggi bibliografici.

tutta la leopardistica professata di Timpanaro(Parma 5 settembre 1923 –Firenze 26 novembre 2000) era stata raccolta nell’edizione critica di Classicismo e illuminismo nell’Ottocento italiano (2011). si basa sull’ultima ristampa del volume (1988), rivista dall’autore, e copie delle edizioni pisane nistri-lischi appartenute a Timpanaro, acquisite, come anche gli altri volumi, dalla Biblioteca della scuola normale superiore di Pisa.

Un’opera, che il curatore definiva a canone aperto, un’opera che era anche altre opere, più di un libro, ma un territorio, un campo di concentrazione tematico e disciplinare, uno spazio di tensioni ideologiche, un’area critica di conflitti ed incroci.

tanto era complessa la personalità dello studioso, tanto quel suo libro, il suo più notoed editorialmente fortunato, rifletteva quella complessità. nel libro di Pestelli, studi leopardiani e sul lopardismo timpanariano si sono concentrati sul libro storico di Timpanaro, divenuto un classico della storiografia non solo letteraria, ma anche, per certi aspetti, politica ed ideologica nella seconda metà degli anni sessanta.

Il saggio, presso dalla nuova edizione di Classicismo ed illuminismo da Gino Tellini ed una guida preziosa, lucida e funzionale, alle non sempre facili peripezie della lettura con cui quell’edizione di Classicismo ed illuminismo da sempre facili peripezie cui quella lettura ci rimanda. Non solo, le pagine introduttive di Tellini fermano al principio l’eccezionalità dell’autore, su cui è stato svolto un attento e meticoloso lavoro di ricostruzione e di edizione. offrono la sintesi indispensabile di una personalità dei nostri studi completamente fuori dai ranghi consueti e, insieme alle presenti pagine di chi scrive, si affiancano a conferire una doppia premessa a questi saggi che in gran parte da quell’edizione derivano.

al netto dei testi, sono i paratesti e le note di curatela a costituire il volume in una sua parte cospicua e centrale. Una monografia sul timpanaro leopardista e ottocentista. sulla sua personalità, scrive dunque Tellini: definirla versatile e complessa non basta, perchè l’arduo connubio di scientificità e passione, di magistero non cattedratico e intransigente moralità, di fiducia nella cultura e abnegazione personale che nutre la vita e la scrittura di Timpanaro cheha scelto di esercitare il mestiere di correttore di bozze) non ha eguali nel panorama e contemporaneo che , e stato un arduo connubio, e l’edizione del libro leopardiano -ottocentesco, vale a dire di una macchina interpretativa in cui si fondono acribia filologica, disegno storiografico di un’epoca, e giudizio politico sull’epoca e sugli autori, non fa che rivelarlo in ognuna delle varie pagine che la costituiscono.

Il leopardismo segna anche la posizione, la collocazione di Timpanaro nel panorama dei dibattiti filosofico-ideologici del novecento italiano. Un confronto di importanti percorsi intellettuali, tutt’altro che chiuso al riconoscimento di elementi comuni, e nonostante questo non ancora abbastanza studiato, e quello fra lo stesso Tmpanaro e ludovico Geymonato. senz’altro d’accordo sulle basi engelsiane, sulla priorità dell’essere sul pensiero, della materia o natura sullo spirito il Timpanaro non può essere del tutto soddisfatto di certi sviluppi geymonatiani, che pure mettono l’autore della Storia del pensiero filosofico e scientifico in contrasto con la linea egemonica del marxismo ufficiale in italia (Geymonat, lo ricordiamo, parte da un preciso programma antiidealistico ed anzi scientista – non da “materialismo volgare” – derivato dall’impegno di pensatori come de Sarlo, Pastore, Enriques, martinetti, Faggi); un dichiarato materialista engelsiano (ma anche leopardiano) nutre prevedibile (e coerente) diffidenza per la dialettica e per l’epistemologia. Girolamo de Liguori parla a questo proposito di un problema che rappresenta un significativo nodo storico e teorico del pensiero italiano del novecento.

Un libro questo scritto con rigore scientifico per cui si presta ad essere letto da cultori della materia e rappresenta un valido sussidio per studenti universitari di lettere e filosofia e si rivela molto interessante in quanto non si parla solo della cupezza del leopardi che traspare dalle sue opere letterarie ma di storia e filosofia ed è arricchito da note esplicative dei vari concetti e da una ricca bibliografia frutto di un sapiente lavoro di ricerca.

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