Un procione nel Parco delle foreste casentinesi

'Noi e gli animali selvatici', come comportarsi: una guida della Metrocittà. Progetto Monitoraggio Fauna nella Provincia di Pistoia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 dicembre 2015 18:51
Un procione nel Parco delle foreste casentinesi

A seguito di segnalazioni e ritrovamenti è ormai accertata la presenza nel territorio casentinese di alcuni esemplari di procione (Procyon lotor). L'emergenza è stata rilevata dal Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Corpo Forestale dello Stato ed è stata affrontata dal personale del Parco nazionale che ha ritenuto opportuno dare anzitutto una corretta informazione sulla specie agli abitanti del territorio. I procioni sono animali opportunisti e tendono a vivere in prossimità delle attività antropiche (case, colture, allevamenti) dove possono cercare in maniera più semplice il cibo. Si raccomanda a tutte le persone che avvistano i procioni di evitare assolutamente di avvicinarli (sono anche mordaci se messi alle strette!) e di segnalare immediatamente la presenza ai numeri 0575.

582706 - 0575. 503038 ore ufficio; mail: infosede@pnfc.it - cta.pratovecchio@corpoforestale.it. Il personale del Parco nazionale, in collaborazioni con le Istituzioni che hanno competenza all'esterno dei territori del Parco, sta mettendo in atto un piano di monitoraggio che permetterà di capire qual è la reale entità del problema per affrontare la situazione nel miglior modo possibile. Perché un'emergenza? Il procione non è una specie propria dei nostri territori.

E' originaria del Nord America e può essere a tutti gli effetti considerata "esotica". Attualmente secondo la normativa italiana è iscritta nella lista degli animali pericolosi per la cui detenzione è necessaria una specifica autorizzazione (Allegato A del D.M. 19 aprile 1996 “Elenco delle specie animali che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica e di cui è proibita la detenzione”). Inoltre è stato recentemente inserito dalla Commissione Europea nell'Elenco di specie esotiche invasive di rilevanza unionale (Regolamento 1143/2014), per cui è imposto ad ogni stato membro di evitare con oggi mezzo che questa specie sia presente in stato di naturale libertà.

L'Ufficio Caccia e Pesca della Città Metropolitana di Firenze ha realizzato un libretto che dà suggerimenti ed indicazioni sul rapporto da tenere con la fauna selvatica. Il tutto in una veste grafica accattivante, adatta anche alla lettura da parte dei bambini. I testi sono stati preparati da Simona Pieri e Federico Merli dell'Ufficio Caccia e Pesca della Città Metropolitana di Firenze. I disegni sono stati predisposti dalla Cdev, con cura di Marco Capaccioli e Paolo Valeri. A fianco della guida, realizzati anche tre manifesti che ne sottolineano alcune indicazioni: prudenza alla guida nelle strade extraurbane; non portare via i cuccioli dall'ambiente naturale; consigli per evitare che i cinghiali entrino in giardino.

Le specie maggiormente aumentate sono quelle legate al bosco, in particolare gli ungulati selvatici come il cinghiale ed il capriolo, ma anche il lupo, il colombaccio, i picchi. Vi sono poi specie generaliste, facilmente adattabili come lo storno, il piccione ed i corvidi che occupano praticamente tutto il territorio. E' bene ricordare che alcune specie, fra le tante in aumento, vengono definite 'problematiche' perché causano problemi di vario genere, dai danni all'agricoltura all'incolumità pubblica.

Ancora un rapace particolarmente protetto abbattuto con colpi di arma da fuoco nel pisano; ad Asciano nel Comune di San Giuliano Terme è stato recuperato da un cittadino e consegnato ai volontari di Legambiente e WWF di Pisa un esemplare di Poiana (Buteo buteo); il volatile prontamente soccorso è stato poi ricoverato presso il centro CRUMA della Lipu di Livorno con la speranza che possa guarire e tornare a volare.

E’ il Piviere tortolino il protagonista dell’ultimo studio effettuato nell’ambito del progetto di monitoraggio della fauna in Provincia di Pistoia, che vede impegnati da due anni tre gruppi di ricerca con rispettive indagini sugli uccelli, sui chirotteri (pipistrelli) e sul lupo. Finanziato dalla Regione Toscana e sostenuto dalla Provincia di Pistoia (Ente capofila nel 2015), da numerosi Comuni, dai Consorzi di Bonifica e dal Corpo Forestale dello Stato, il progetto si è avvalso del prezioso contributo fornito da studenti, impegnati in attività di tirocinio formativo, tesi di laurea e dottorati di ricerca. Ed è proprio grazie ad una tesi di Laurea triennale in Scienze Naturali che è stato possibile approfondire le conoscenze di un raro trampoliere dalle abitudini molto singolari, che in fase di migrazione transita lungo la catena appenninica. Per la neolaureata Silvia Quilici non è stata impresa facile, perché il piviere tortolino, che nidifica nella tundra artica e sulla cima di alte montagne, durante la migrazione sceglie come aree di sosta i crinali aperti maggiormente spazzati dal vento e varcati dalle nubi. Oltre all’impegnativo lavoro sul campo sono stati recuperati molti dati raccolti in passato ed archiviati su vari database di associazioni ornitologiche.

E’ stata quindi ricostruita la fenologia migratoria della specie sull’Appennino Settentrionale, sono state individuate possibili cause di minaccia ed indicate opportune misure di conservazione. La specie infatti è inserita nell’allegato I della Direttiva Europea “Uccelli”, ovvero fra quelle che richiedono maggiore tutela a livello comunitario. Il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, cui spettano le attività di monitoraggio dell’avifauna, nel ringraziare Silvia Quilici e gli altri studenti fin qui coinvolti, sottolinea come il progetto di ricerca sia stato corredato da numerosi eventi: incontri pubblici divulgativi, mostre e convegni. Un’attività di comunicazione quanto mai necessaria (ed anche gradita, vista la partecipazione), che crediamo possa contribuire a sgombrare il campo da numerosi pregiudizi e ad avvicinare correttamente i cittadini alla fauna selvatica, un bene pubblico prezioso capace di offrire grandi emozioni. Risultati ed eventi collegati con questo progetto sono riportati anche sulla pagina Facebook "Monitoraggio Fauna Pistoia"

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