Uisp, associazioni sportive tra sociale e lucrativo

Il mondo dell'associazionismo preoccupato per la concorrenza nel settore

Antonio
Antonio Lenoci
16 dicembre 2017 13:21

 Le preoccupazioni del settore sono state oggetto della conferenza stampa nazionale organizzata a Firenze, presso l'hotel Mediterraneo. Il futuro dello sport sociale sarebbe a rischio, alla luce dei provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio. L'introduzione della nuova figura delle ASD-Associazioni Sportive Dilettantistiche “lucrative” getta sconcerto tra chi si è mosso per anni all'interno di un mondo autofinanziato, fatto di patrocini e convenzioni.

"Se é sociale, non é lucrativo” questo recita la locandina e non sembra lasciare spazio ad altre interpretazioni.A spiegare il punto di vista dell'Uisp il presidente nazionale Vincenzo Manco, che ha dichiarato: "Gli strumenti normativi recenti toccano la dimensione sociale dello sport dilettantistico. La Riforma del Terzo Settore non offre vantaggi alle associazione di usufruire della 398 per la fiscalità di vantaggio è rimasta infatti fuori dallo strumento normativo.

E' in corso un tavolo ministeriale che sta cercando di riconoscere la promozione sociale nel Terzo settore. Altro punto dolente sul quale puntiamo l'attenzione è una delibera del Coni in scadenza il 31 dicembre che ha riconosciuto le discipline sportive ammissibili, le società non riconosciute perderanno il regime fiscale agevolato dal 1 gennaio 2018. Per questo motivo siamo molto preoccupati e allarmati dell'ingresso attraverso il pacchetto Sport presente nella Legge di Stabilità della figura della Società Sportiva dilettantistica lucrativa, ovvero una impresa cui sarà riconosciuta la fiscalità di vantaggio.

La definiamo una tempesta perfetta". Il presidente del Coni Toscana e membro del Coni Nazionale Salvatore Sanzo ricorda i passi intrapresi nelle palestre gestite a livello sociale, la presenza di genitori volontari ed alcune lacune strutturali come "la doccia fredda" ma al tempo stesso lancia uno sguardo avanti "Occorre ammettere che lo sport così come lo abbiamo vissuto fino a qualche anno fa è cambiato. Occorre lavorare sulle strutture migliorando gli impianti, sulla formazione degli istruttori e sui singoli atleti.

Non dimentichiamo poi gli aiuti arrivati dal Governo i fondi stanziati nel 2016 nel 2017 ed i 10 milioni messi adesso in conto per il miglioramento degli impianti".Sanzo elenca alcuni punti della normativa che ritiene meritevoli come "il diritto di prelazione per l'associazione non lucrativa nel caso in cui un ente pubblico metta a bando la gestione di un impianto". I tanti rappresentanti del settore presenti scuotono però la testa.Alla domanda di Nove da Firenze "Se la premessa di non avere abbastanza capacità economica non si scontri di fatto con un diritto di prelazione che potrebbe non trovare mai applicazione" il presidente nazionale risponde "Si tratta proprio del cuore del problema. Il rischio è di ritrovarsi sullo stesso terreno di gioco con un rivale che ha più possibilità di noi e soccombere".Da qui la riflessione di Marco Cantini della Uisp Firenze "Chi formerà i campioni di domani?" con la replica del presidente Sanzo "La domanda trova una risposta diretta: senza le associazioni sportive non possono esserci insegnanti e dunque futuri atleti olimpici.

Ma adesso stiamo parlando di dilettanti, non di atleti ad alto livello. Sono due situazioni diverse".Sul palco anche Gabriella Bruschi, Asd Sesto Fiorentino e Lisa Vieri, Polisportiva Le Sieci Firenze, Damiano Lembo, responsabile nazionale Coordinamento Enti di Promozione sportiva e Stefano Tassinari, Forum nazionale del Terzo settore che hanno puntato il dito sulla presenza nel sistema di vere e proprie imprese tese a produrre profitto che rischiano di inserirsi come "elefanti in una cristalleria" forti di agevolazioni fiscali ma spinte da una filosofia alternativa che non è quella sociale bensì quella del mercato, sugli immobili, sugli istruttori e sugli atleti.

 Il problema della gestione degli impianti assegnati alle Associazioni sportive non lucrative, i fondi per poter fare fronte all'acquisizione di nuove strutture per potenziare il sistema e far crescere lo sport nazionale e locale sembrano essere il tema scottante del 2018, ad iniziare dal 1 gennaio.

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