Turismo: ristori al wedding ed eventi

Perdite tra l’80 e il 95%, 5 mila aziende a rischio. A Firenze altri 13 licenziamenti nel settore alberghiero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2021 13:44
Turismo: ristori al wedding ed eventi

Firenze– Ancora licenziamenti nel settore alberghiero in conseguenza di cessazioni di attività. Tocca questa volta ai dipendenti di due alberghi situati entrambi in via Panzani a Firenze.

Si tratta dei dieci lavoratori dell'hotel Bonciani e dei tre dell'hotel Lombardia che si sono visti recapitare la lettera di benservito, rispettivamente il 2 e il 26 marzo scorso. Alcuni lavoratori hanno già impugnato i licenziamenti, altri attendono invece tempi migliori, nella speranza che in futuro quelle stesse strutture possano in qualche modo richiamarli al lavoro. Già perché il film è sempre lo stesso, quello che continuiamo con forza e determinazione a denunciare. Società di gestione alberghiere licenziano tranquillamente per effetto di improbabili cessazioni di attività, ed essendo quasi sempre sottocapitalizzate lo fanno in barba ai loro debiti retributivi (nel caso del Bonciani oltre al Tfr e alle spettanze di fine rapporto, sono ben 8 sono le mensilità arretrate); proprietà immobiliari che assecondano questo andazzo che gli consente, tra le altre cose, di liberare le mura in attesa di un nuovo gestore da far entrare alle condizioni di rendita volute, naturalmente Covid permettendo.

Dopo l'entrata in vigore, nell'agosto scorso, della possibilità di licenziamento in conseguenza della cessazione di attività, la lista di coloro i quali hanno perso in questo modo il lavoro nel settore alberghiero a Firenze è tristemente lunga.

A settembre è toccato ai 45 della Cegalin che lavoravano in appalto negli alberghi del lusso (tra gli altri, Baglioni, Cerretani, villa Medici), poi è stata la volta dei 75 di Gefin che sempre in appalto lavoravano in importanti alberghi (tra gli altri, Machiavelli Palace, Atlantic Palace, Giotto, California). Poi, ancora, degli 8 del Convitto della Calza, dei 7 di Concerto, dei 6 del The Moon. E ora i 13 di via Panzani.

Approfondimenti

"A quando la fine di questo stillicidio? -domanda Maurizio Magi di Filcams Cgil Firenze- È urgente metter mano a questa norma che in questo settore, per come si è ridotto in questi anni, scomposto ormai in fattori primi (immobile, gestione, appalti), si presta ad applicazioni improbabili e disinvolte. Ed è una vergogna che il sindacato sia solo in questa denuncia. Dove sono le istituzioni? E gli organi ispettivi e di vigilanza? È mai pensabile che si debba delegare tutto all'autorità giudiziaria? A quest'ultimo proposito è forse utile ricordare che il Tribunale di Firenze, dopo aver condannato la sopra richiamata Cegalin in conseguenza della nostra azione, sta ancora aspettando dalla stessa Cegalin e dai suoi committenti (gli alberghi anch'essi sopra citati) che corrispondano le 12 mensilità dovute ai 45 lavoratori".

La commissione sviluppo economico del Consiglio regionale, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd), ha tenuto nel pomeriggio di ieri, giovedì 1 aprile, un’audizione delle associazioni di categoria che rappresentano i professionisti e le aziende del settore dei matrimoni ed eventi privati in Toscana, in merito alle conseguenze economiche derivanti dall’impatto della pandemia ancora in corso. Un comparto composito, fatto di migliaia di aziende, che raccoglie una filiera articolata in tante micro e piccole imprese, ma anche nei più grandi operatori del settore, sia che si tratti di matrimoni che di convegni o altre iniziative a carattere privato.

I colpi della pandemia si sono abbattuti con la massima durezza, con uno stop pressoché totale delle attività, e quindi dei ricavi, e perdite che già da oltre un anno in moltissimi casi oscillano tra l’80 e il 95 per cento del fatturato. “Ci sono 5mila imprese che stanno per scomparire”, è stato rappresentato alla commissione dall’associazione Italiana Wedding Planner, da Aiom (Associazione italiana organizzatori matrimoni), Airca (Associazione imprese ricettive città d’arte) e ancora da Assimec (Associazione imprenditori del matrimonio e della cerimonia), Feder Matrimoni, Feu (Filiera eventi unita), Anbc (Associazione nazionale banqueting e catering), Assoeventi (l’agenzia di Confindustria dedicata agli eventi), Confocmmercio e Cna Toscana.

Quello che viene richiesto è un intervento immediato, per quanto nelle competenze e nella disponibilità della Regione, così come è già stato fatto per altri settori, ad esempio la ristorazione, ma allo stesso tempo l’impegno a delineare il percorso per la riapertura e la ripartenza dell’attività. A cominciare da un protocollo e da campagne di promo-commercializzazione da definire insieme agli operatori di questo settore, che si caratterizza “come un ‘diesel’: non può ricominciare ad incassare appena sarà finita l’emergenza, ma ha bisogno di una progettazione degli eventi che prenderà i primi mesi dopo la riapertura”.La presidente della commissione Ilaria Bugetti ha ricomposto il quadro degli interventi già messi in campo dalla Regione, ricordando il bando da 25milioni appena aperto dalla Regione, e “frutto di un approfondito lavoro di questa commissione e del Consiglio regionale, con il quale abbiamo deciso di comprendere anche questo settore.

Meglio dare qualcosa, intanto, anche un piccolo contributo, che non può essere risolutivo e che ci auguriamo possa poi aumentare, qualora ci siano le possibilità e quando arriveranno anche i fondi del Governo”. L’altro fronte sul quale intende muoversi la Regione riguarda “il lavoro in conferenza Stato-Regioni, dove alcune delle nostre proposte non sono cadute nel vuoto”.

“Dalle micro aziende a quelle più grandi, dobbiamo dare indirizzi in base alle esigenze Bisogna saper calibrare in una fase difficile come questa. Anche i protocolli di sicurezza vanno rivisti secondo l’evolversi della situazione: il nostro ruolo è capire i vostri suggerimenti e provare a dare un indirizzo in vista della ripresa. Purtroppo non ci sono ancora date e tempi certi per la definitiva ripartenza”, ha detto ancora la presidente, che ha voluto tuttavia rivolgere una rassicurazione anche sull’efficacia della campagna vaccinale in Toscana, “nonostante la comunicazione nazionale fornisca una diversa visione prevalente: abbiamo già vaccinato tutte le persone nelle Rsa, non abbiamo destinato i vaccini per gli ultraottantenni agli avvocati.

Alla radice di tutti i problemi c’è la scarsità di vaccini, ma la nostra Regione, appena arriveranno i vaccini, sarà in grado di vaccinare tutti”.Dal vicepresidente Vittorio Fantozzi (Fratelli d’Italia), che ha condiviso il lavoro impostato dalla presidente Bugetti, la conferma della necessità di “due fasi di intervento a sostegno di questo settore che rappresenta una nuova forma di promozione, a cominciare dai piccoli borghi: l’aiuto immediato, che trova ostacoli nelle tante difficoltà del momento e l’azione di supporto nella fase che dovrà essere di promozione e ripresa”.

Dalle consigliere Anna Paris (Pd) la richiesta di informazioni dettagliate sulle articolazioni del settore e da Elena Meini (Lega) l’ipotesi di un “contributo conoscitivo attraverso uno studio di Irpet”.

Notizie correlate
In evidenza