Turismo in Toscana: nuove regole, ma può essere un incubo

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Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2015 15:29
Turismo in Toscana: nuove regole, ma può essere un incubo

Cambiano le regole nel settore che traina l'intera economia regionale e nazionale. Nell'anno dell'Expo che vede l'Italia mettersi in vetrina, la Regione Toscana mette mano alla Legge sul Turismo e si alzano subito gli scudi in un settore fatto di imprese tradizionali.Chi trova un amico trova un tesoro, e nel turista è stato trovato quel tesoretto della Tassa di Soggiorno che ancora fa discutere. C'è chi da anni investe rispettando la burocrazia, dove per aprire una cucina serviva il permesso della Nasa, dove per un posto letto serviva saper risolvere il rompicapo di Rubik, adesso potrebbe bastare un po' di fantasia.Cosa offriamo ai turisti? Di tutto.

Il problema è proprio questo. servono regole per disciplinare un settore dove fino a ieri si diceva "non si mangia di Cultura" mentre oggi tutti puntano quel piatto.“Non solo il piano del paesaggio ci si è messo a complicare la già difficile situazione per chi lavora nel settore del turismo, adesso anche la Proposta di legge dell’assessore Sara Nocentini arriva a mettere i bastoni tra le ruote a strutture ricettive come affittacamere, alberghi e a tutti coloro i quali da tempo lavorano con correttezza e rispetto della normativa nel settore turistico.

Una legge che penalizza determinate categorie, per facilitarne altre” questa la posizione dalla quale inizia il suo intervento il consigliere regionale Nicola Nascosti (Forza Italia) contro la proposta di legge che prevede modiche alla L.R. 23 marzo 2000, n. 42, relativa al Testo Unico delle Leggi regionali in materia di Turismo.

“Quando si va a mettere mano su determinate questioni di primaria importanza per la nostra regione, come lo è la Legge sul Turismo, bisogna guardare sia al miglioramento di una offerta di alloggio turistico che può e deve essere migliorata, sia a chi da anni fa impresa in questo tipo di attività. E proprio per questo, come primo punto sul tavolo, poniamo la questione della figura dell’affittacamere non professionale, una figura che dovrebbe essere definitivamente abolita, in primo luogo per motivi di sicurezza e in secondo luogo perché queste strutture sempre più spesso non forniscono il minimo servizio richiesto, andando a penalizzare il lavoro e l'impegno che molti altri da tempo impiegano, oltre a pregiudicare la qualità e la tipologia di residenza nelle zone in cui si creano tali attività. Non ultimo, ritengo che non abbia senso dividere il territorio in ambiti territoriali turistici”.

Il consigliere regionale Nascosti spiega quali sono i punti cardine sui quali si concentrerà il suo impegno: “Nella proposta di modifica dell'assessore – riprende il consigliere - non è inoltre compresa la possibilità di classificazione con le stelle da uno a cinque per gli alberghi diffusi, e questo lo ritengo una grossa mancanza che va a danno degli imprenditori che hanno investito molto in questo tipo di attività”. “Alla luce di tutto ciò, dico che noi siamo aperti al dialogo, ma annuncio anche che presenteremo una serie di emendamenti volti a modificare il testo proposto, tra cui l'esclusione della tassa di soggiorno dal prezzo finale della camera e l'inserimento dell'apposita voce: tassa di soggiorno: €..., laddove si espongono i prezzi della struttura.

Chiederemo, che in seno alla Cabina di regia del turismo (a cui partecipano rappresentanti dei comuni, della città metropolitana, delle camere di commercio, delle associazioni di categoria delle imprese del turismo e della cultura e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative e presieduta dall’assessore regionale al turismo) venga costituito un Comitato per il contrasto dell’abusivismo nel settore delle imprese turistiche. Ma anche che venga inserita nella modifica del testo della legge che propone Nocentini, la obbligatorietà delle prescrizioni in materia di sicurezza e relative autorizzazioni in materia edilizia, urbanistica, igienico sanitaria e di pubblica sicurezza, nonché sulla destinazione d’uso dei locali e degli edifici, così come soggette alla disposizione di cui all’articolo 16 del Testo unico delle leggi di Pubblica sicurezza.

Un inserimento doveroso – conclude Nascosti - per garantire a chi ha fatto impresa, a chi ha da sempre profuso i propri sforzi e il proprio impegno nella corretta gestione di tali attività di poter andare avanti e di non vedersi scavalcare da strutture che di professionale hanno ben poco”. 

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