Turismo estate 2014, il crollo, Firenze si salva grazie agli stranieri

​Incertezza è la parola chiave che ha caratterizzato l’andamento del turismo nel periodo estivo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 settembre 2014 18:54
Turismo estate 2014, il crollo, Firenze si salva grazie agli stranieri

Firenze si salva perché è Firenze, perché continua a piacere tanto all'estero e così gli stranieri un salto ce lo fanno volentieri per poi spostarsi a Siena, San Gimignano e le altre mete che rientrano nei tour enogastronomici più gettonati. Economica, politica e persino meteorologica, l’insicurezza ha condizionato totalmente i comportamenti degli italiani che hanno tirato la cinghia concedendo poco spazio, e soprattutto pochi euro, alle vacanze. Gli addetti ai lavori del settore non hanno visto significative inversioni di tendenza rispetto al 2013 e al 2012, che sono stati gli anni del crollo dei fatturati.

Giugno a rilento in quasi tutta Italia ad eccezione delle mete turistiche più famose e gettonate del meridione, luglio tra alti e bassi, con un trend comunque deludente, sostenuto soprattutto da viaggi di gruppo e di nozze ed un agosto che non lascia molto spazio all’ottimismo, rappresentano in estrema sintesi il quadro della stagione estiva 2014. Colpa del tempo? Il meteo incerto e variabile non ha favorito la ripresa, ha affossato ancor di più le speranze degli operatori del settore turismo che speravano di trovare nell’estate 2014 la famosa e tanto desiderata “luce in fondo al tunnel”.

“Gli italiani anche quest’anno, come i due precedenti, hanno limitato le vacanze a brevi periodi, complice anche il maltempo. – afferma Nico Gronchi Presidente Confesercenti Provinciale di Firenze - A testimoniare questo andamento il nostro turismo balneare ha registrato, specialmente a luglio, un calo di presenze di oltre il 30% sulle spiagge, e quello della montagna con punte del 15/20% in meno. Questo vuol dire che i temporali hanno spazzato via circa 400 milioni di fatturato.

Le difficoltà economiche e la pressione fiscale non hanno stimolato le prenotazioni anticipate, dirottando le scelte verso le prenotazioni sotto data ed i last minute, non creando quindi i presupposti per piani di sviluppo ed investimenti da parte delle strutture turistiche.” Tra le mete straniere più vicine, continuano ad essere preferite, Francia, Spagna, Grecia, Tunisia, Turchia e Croazia, mentre sul lungo raggio, alle solite destinazioni oltre oceano come USA e Caraibi, si affiancano, soprattutto per viaggi di nozze, Polinesia, Messico e Dubai e, per viaggi guidati, Terra Santa, Giordania e Russia.

A luglio e nei primi giorni di agosto le città d’arte, Firenze, Siena e Pisa in testa, sono state prese d’assalto dai turisti stranieri, mentre le spiagge risultavano praticamente vuote anche a causa di un clima ormai impazzito e in molti casi autunnale; favorendo così la scelta di città d’arte. “Se analizziamo, nel particolare, l’andamento del turismo a Firenze durante questi mesi estivi notiamo che ha retto meglio delle altre città della Toscana grazie ad un grande patrimonio artistico, storico e all’appeal di cui dispone nel mondo.

- continua Nico Gronchi - Quindi in definitiva, si può affermare che il volume degli arrivi ha sostanzialmente tenuto mentre i fiorentini che sono andati in vacanza sono stati in netta diminuzione: solo il 25%, solo un fiorentino su quattro si è preso un periodo di vacanza; mentre lo scorso anno ci attestavamo sul 32%. Quest’anno la spesa media pro capite per vacanze si è attestata tra i 600 ed i 900 euro, con punte di 2000-2500 euro per i viaggi ed i tour culturali a medio e lungo raggio.

Mentre, il tempo di permanenza è oscillato tra i 4 ed i 15 giorni in base alla tipologia della vacanza. “Speriamo che settembre ci riservi qualche piacevole e “calda” sorpresa in termini meteorologici, - conclude Nico Gronchi - favorendo così gli ultimi spostamenti prima della riapertura delle scuole e l’arrivo dell’autunno; perché neppure il recente decreto legge sul Turismo è riuscito a smuovere la acque di un settore realmente strategico per il paese ma che da troppo tempo aspetta investimenti e risorse adeguate.”

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