Trasporto merci: inaugurato collegamento ferroviario diretto tra porto di Livorno e linea Tirrenica

Comitato Pendolari: «In Valdarno non devono essere penalizzati da Regione e Ferrovie»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2016 14:53
Trasporto merci: inaugurato collegamento ferroviario diretto tra porto di Livorno e linea Tirrenica

LIVORNO, 19 dicembre 2016 - Un altro decisivo passo per fare del porto di Livorno uno dei più importanti scali ferroviari merci della Penisola. È stato inaugurato stamani il nuovo terminal di Livorno Darsena, che consente il collegamento ferroviario diretto tra il porto e la linea Tirrenica, a Nord.

Alla cerimonia erano presenti il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, l’amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile; oltre al commissario dell’Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, al sindaco di Livorno, Filippo Nogarin e al presidente della Provincia, Alessandro Franchi.

Con un investimento economico complessivo di circa 40 milioni di euro, di cui 7 previsti dal Contratto di Programma 2012-2016, parte investimenti, sottoscritto da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), e la quota restante a carico della Regione, tra fondi propri e fondi europei FESR 2007-2013, l’opera porterà a Livorno evidenti benefici, permettendo il passaggio delle merci dai container direttamente sulla rete ferroviaria nazionale con l’eliminazione del passaggio dallo scalo merci di Livorno Calambrone per tutti i treni provenienti o diretti alla Darsena Toscana. Ciò avverrà sfruttando il collegamento diretto con la linea Tirrenica che permetterà di portare i treni nelle immediate vicinanze della Darsena, riducendo notevolmente i tempi di passaggio dei carri da e per l’area portuale.

Inoltre, con la realizzazione di un moderno impianto ferroviario in Darsena Toscana (Livorno Darsena), attrezzato con tre binari a modulo da 750 metri, così come prevede lo standard europeo, elettrificati e gestiti in telecomando da un Posto Centrale, la nuova opera ferroviaria a servizio del Porto di Livorno si presenta già adeguata agli standard tecnologici e di infrastruttura del Core Corridor TEN-T Scandinavia - Mediterraneo.

“Oggi a Livorno si tocca con mano il significato delle ‘opere utili’ - ha affermato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio - Opere che comportano più efficienza, più competitività, più sostenibilità. A Livorno Darsena, con il nuovo terminal merci, completiamo l’ultimo miglio che consentirà a tutta la logistica, e quindi alle imprese che ne fruiscono, di essere efficace, mettendo in dialogo diretto il Sistema Mare con la rete ferroviaria. È una parte della cura del ferro che abbiamo somministrato al sistema infrastrutturale e dei trasporti merci prevista anche nella Riforma della portualità.

Una cura quotidiana, fatta di obiettivi chiari, per potenziare la capacità di risposta a beneficio della crescita del Paese. L’intermodalità ferro-mare tra porti e corridoi europei è una delle chiavi per garantire efficienza e innovazione al sistema produttivo del Paese. Si continuerà a lavorare su questa strada con determinazione per sviluppare appieno le potenzialità delle interconnessioni che oggi si offrono a Livorno”.

“Questa nuova opera - ha detto il presidente della Regione, Enrico Rossi - rappresenta un tassello decisivo della piena modernizzazione dello scalo livornese. Il collegamento ferroviario diretto farà assumere al porto di Livorno un ruolo centrale nel Mediterraneo. Da oggi la Toscana e l'Italia saranno ancor più integrate alle grandi reti europee via mare e su ferro. Questo costituisce un salto qualitativo per l'intera fascia costiera tirrenica, italiana e toscana. Una scelta che, ne siamo certi, porterà progresso e occupazione e che segna un avanzamento decisivo per il completamento dell'infrastrutturazione della costa.

Da oggi le due Toscane e le due Europe saranno più integrate. Questa è la cifra di una visione strategica che la nostra regione persegue orda anni e che sarà mio impegno portare a compimento”."Livorno da oggi inizia il percorso che lo porterà a raggiungere un ruolo di primo piano nella portualità nazionale, visto che è l'unica realtà in Italia ad avere una stazione ferroviaria dentro il porto ed un collegamento diretto con la rete ferroviaria nazionale" ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, intervenendo a Livorno all'inaugurazione della stazione Darsena.

Dopo aver ringraziato il ministro dei trasporti, Graziano Del Rio, per la sua presenza e "per aver dato una svolta all'attività del ministero, a cui ha impresso trasparenza, progettualitá e visione del futuro"."Siamo l'unica Regione - ha sottolineato Rossi - che investe sul porto e abbiamo la volontà di andare avanti. Nel 2017 con lo scavalco ferroviario che collegherà il porto all'interporto e sul quale abbiamo investito 9 milioni di euro sui 14 totali e poi con la darsena Europa, per la quale la Regione ha stanziato 250 milioni di euro, impegnando il suo bilancio per i prossimi 30 anni". Il presidente ha poi risposto al sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, che nel suo saluto aveva parlato di ritardi. "Quest'opera - ha precisato Rossi - l'abbiamo finanziata nel 2011 con un fondo regionale straordinario.

E' stato quindi redatto il Piano regolatore portuale, condizione indispensabile per accedere ai finanziamenti nazionali. L'intervento è stato quindi realizzato in tempi adeguati e mi complimento con l'autorità portuale e con Giuliano Gallanti per l'ottimo lavoro svolto e con Rete ferroviaria italiana che l'ha costruita".Il presidente Rossi ha poi aggiunto di aver parlato a lungo nei giorni scorsi con Stefano Corsini - oggi indicato ufficialmente dal ministro Del Rio come nuovo presidente dell'autorità portuale di Livorno - condividendo con lui visioni e strategie sul futuro del porto, con una consonanza di idee e obiettivi.

“Le opere che oggi consegniamo a Livorno e all’intero sistema logistico del Paese - ha evidenziato l’Ad e Dg di RFI, Maurizio Gentile - consentono di rendere lo scalo portuale toscano un importante hub per il traffico merci su ferrovia da e per i poli logistici italiani ed europei. Tutto ciò grazie all’elettrificazione dei circa 3 km di collegamento tra Livorno Calambrone e Livorno Darsena, al raddoppio ferroviario tra Calambrone e la zona del Porto Nuovo e agli importanti interventi di adeguamento del ponte ferroviario girevole sul canale dei Navicelli per il passaggio delle barche da diporto. Realizziamo così la cura del ferro voluta dal MIT.”

Per il porto della città dei Quattro Mori si tratta effettivamente di una svolta, come ha sottolineato il commissario dell’APL, Giuliano Gallanti: “Grazie all’instradamento diretto delle merci sulla rete ferroviaria nazionale - ha dichiarato - Livorno ha tutte le carte in regola per diventare il primo vero scalo portuale ferroviario italiano. Nel Mediterraneo non ce n’è un altro simile. Non si dimentichi che sull’efficacia banchina-ferrovia Anversa ha costruito la propria fortuna”.

E forse è stato proprio avendo davanti agli occhi il modello di Anversa che nel 2011, i vertici di RFI, il numero uno dello scalo labronico, Giuliano Gallanti, e il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, hanno sottoscritto un accordo considerato strategico per il porto livornese. Oggi, a distanza di cinque anni dall’accordo, e di due dalla consegna da parte dell’APL nelle mani di RFI di 31.900 metri quadrati di aree portuali situate presso la Sponda Ovest della Darsena Toscana, ci troviamo di fronte all’opera compiuta.

"I pendolari del Valdarno non devono essere penalizzati da Regione e Ferrovie: servono nuovi treni, cambi di orario, riduzione del sovraffollamento e nuovi binari alla stazione di Firenze Campo di Marte, per limitare gli 'inchini' sulla linea Direttissima". Lo afferma il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, che presenterà cinque precise richieste all'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli durante l'incontro Regione-comitati pendolari toscani di questo pomeriggio. Ecco in sintesi le cinque richieste su cui il Comitato del Valdarno si aspetta delle risposte concrete dalla Regione:

1) Due nuovi treni Vivalto, con fermate nelle stazioni del Valdarno, che sostituiscano due coppie di treni fra i più usati e affollati quotidianamente da circa 600-800 viaggiatori. Il treno Firenze-Roma 2315 con partenza da S.M.Novella alle 17.13 con il corrispondente 2312 e il treno Firenze-Foligno 3165 in partenza da S.M.Novella alle 18.13 con il corrispondente 3166. I Vivalto da 720 posti devono sopratutto sostituire treni affollati dai pendolari2) Ripristino degli orari precedenti a quello invernale per due treni.

Il Firenze-Roma 2317, già in sperimentazione sulla Lenta e ora in partenza da S.M.Novella alle 19.02, è meno utilizzato dagli utenti e ancora in ritardo o deviato sulla Linea Lenta, perciò deve tornare all'orario delle 19.13 e fare la Direttissima. Il treno Prato-Montevarchi 11801 è stato anticipato di 14 minuti rispetto a prima ed è meno utilizzato dagli utenti, ma deve essere funzionale alla coincidenza con il Foligno 3161 delle 16.20 a Campo di Marte, e quindi deve tornare all'orario precedente.3) Riduzione del sovraffollamento di prima mattina dal Valdarno verso Firenze su Direttissima.

Due ipotesi in alternativa fra loro: una nuova carrozza al Vivalto 6604, l'ottava, oppure una nuova unica fermata nel Valdarno, a Figline, del diretto 3168, Chiusi-Arezzo-Firenze, senza modifiche ai tempi di percorrenza.4) Nuovi treni, con velocità 200 km/h, nel contratto di servizio con Trenitalia. Visto che nell'accordo TAV di Firenze del 3.8.2011 era indicata "la possibilità di utilizzare treni regionali in grado di raggiungere 200 chilometri ora" nella tratta Firenze-Figline Valdarno, è importante confermare questo impegno nel futuro nuovo Accordo TAV di Firenze e indicare l'acquisto di un numero adeguato di treni specifici nel nuovo contratto di servizio con Trenitalia.5) Due nuovi binari nella stazione Firenze Campo di Marte per treni AV e Regionali per limitare gli "inchini" sulla Direttisisma.

Visto che nella revisione del progetto TAV di Firenze è stato proposta da RFI una possibile soluzione per risolvere il "vero collo di bottiglia" per l'AV di Firenze, cioè Rovezzano, così da limitare le interferenze e gli "inchini" sulla Direttissima fra treni AV e Regionali in direzione sud. I due nuovi binari, 10 e 11, a Campo di Marte, permetterebbero l'ingresso diretto sul binario 4 dell'Alta Velocità. La spesa ipotizzata da RFI è di 50 milioni di euro. Il progetto può essere slegato dal tunnel TAV e anticipato nei tempi di realizzazione, ma deve essere previsto nel nuovo Accordo Tav di Firenze.

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