Trasporto locale: ritardi e corse saltate, beffe e multe per tutti

Sta facendo molto discutere l'intenzione del Governo di rimborsare i ritardi e multare i cittadini sprovvisti di biglietto

Antonio
Antonio Lenoci
22 febbraio 2016 14:07
Trasporto locale: ritardi e corse saltate, beffe e multe per tutti

 Il decreto del Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, sta per venire alla luce: prevede multe agli utenti che viaggiano sprovvisti di biglietto e rimborsi per i ritardi dei mezzi locali. Tra le novità anche la necessità di obliterare il titolo di viaggio ad ogni corsa.Per il controllo dell'evasione la bozza del decreto prevede la possibilità di appaltare il servizio di verifica a ditte esterne, non usufruendo più, quindi, del personale amministrativo o degli autisti.Come valutare l'entità del ritardo? Questa la domanda che si sono subito posti i fiorentini che oggi vivono secondo le regole dettate dalle paline intelligenti.

Il tabellone elettronico, infatti, indica l'orario di arrivo basandosi sui rilevamenti Gps e non evidenzia il ritardo sulla tabella di marcia. Se un mezzo è in ritardo di 20 minuti, ma è a 3 minuti dalla fermata, viene segnalato "In arrivo tra 3 minuti". Questo perché è intelligente.Altra domanda che circola nel web: cosa significa dover timbrare ad ogni corsa? Se per raggiungere la meta, ad esempio, occorre prendere un Autobus tradizionale, la Tramvia ed un Bussino elettrico, quante vidimazioni occorrono?Chi viaggia senza biglietto sarà multato non più di 50, ma di 60 volte il costo della corsa e comunque fino a 200 euro, invece, chi dovrà attendere il bus oltre mezz'ora, o più di un'ora per i treni regionali, si vedrà rimborsato il biglietto.

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella ha accolto con entusiasmo la notizia, twittando l'invito a sostenere il Governo in questa decisione soprattutto contro i ritardi del trasporto locale. A Firenze l'Azienda Ataf è stata privatizzata dalla precedente gestione ad opera di Matteo Renzi e Filippo Bonaccorsi con la consulenza tecnica di Maria Elena Boschi, oggi Ministro alle Riforme.Firenze ha lamentato negli ultimi mesi forti ritardi nel servizio e numerose corse saltate, questi due aspetti hanno pesato sul tavolo delle trattative tra Azienda privata e Comune: nel mezzo autisti e utenti schiacciati nella morsa della razionalizzazione da una parte e dell'impotenza gestionale nel dettare legge su un servizio, non più pubblico, ma ancora di pubblica utilità.Gli autisti Ataf sono arrivati a rimpiangere le multe comminate alla Azienda Pubblica dalla Provincia di Firenze, con assessore ai trasporti Stefano Giorgetti, oggi assessore di Palazzo Vecchio ed i richiami dell'ex sindaco Leonardo Domenici. "C'erano molti meno ritardi" hanno più volte sottolineato ad esempio Amerigo Leoni e Massimo Milli della Faisa Cisal.Anche Aduc interviene nel dibattito: "La multa per i trasgressore è giusta ma l'entità ci sembra eccessiva.

Si calcola una evasione di 400-500 milioni all'anno. Qui vale il detto del giurista Cesare Beccaria: non è l'entità della pena ma la sua certezza che funge da deterrente (1764). Sono passati più di 250 anni ma i nostri legislatori continuano a non capire o non vogliono capire. Se non si fanno i controlli, come non si fanno, a cosa serve aumentare la multa?Per i rimborsi la questione si presenta più complessa. Calcolare la mezz'ora di ritardo significa conoscere gli orari di partenza e di transito ad ogni fermata.

Quanti sono i Comuni italiani che hanno predisposte le tabelle degli orari? Pochi. Eppoi, chi dovrà validare il ritardo? Dove farsi rimborsare il biglietto?A Roma prevediamo file chilometriche ai box dell'Atac, l'azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico. E ancora, quali provvedimenti si prenderanno nei confronti dei Comuni che non predisporranno le tabelle degli orari e non adempiranno a tutti gli atti per il rimborso? Ai nostri governanti manca il senso del ridicolo" conclude Primo Mastrantoni, segretario Aduc.La nuova normativa sembra riportare la gestione del servizio del trasporto locale alla vecchia formula quando erano previste multe per tutti.

Chissà come la prenderà il privato che ha acquistato il pacchetto all'insaputa del rimborso che sarebbe arrivato.La stessa formula che ha portato l'ex primo cittadino di Firenze, Matteo Renzi alla privatizzazione del servizio perché "il Carrozzone" rischiava di trascinare i conti del Comune nel precipizio. Amarcord.

In evidenza