Trasporti: Giani (Ncc) tende la mano a Salvadori (Confindustria), Giudici (Uritaxi) replica

Continua a Firenze, la polemica a proposito del servizio taxi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 2017 18:30
Trasporti: Giani (Ncc) tende la mano a Salvadori (Confindustria), Giudici (Uritaxi) replica

“Che il servizio taxi a Firenze sia ben al di sotto delle aspettative di chi viene a visitare una delle città più belle del mondo e di chi in questa città ci lavora è cosa nota a tutti da tempo immemorabile. Speriamo almeno che le dure parole del Presidente di Confindustria possano aver aperto gli occhi anche ai più distratti, impassibili di fronte a questa perpetua e pessima figura che la nostra città continua a fare a causa di quello che certo non può essere definito servizio pubblico.” E' quanto dichiarato da Franco Giani, presidente del Consorzio Ncc CapCosepuri Firenze che commenta così le parole del Presidente di Confindustria Firenze Luigi Salvadori in occasione dell'assemblea dell'associazione. “Per poter svolgere al meglio il nostro lavoro – spiega Giani – siamo però ancora bloccati dalla riforma della legge 21 del '92, presente all'interno Ddl Concorrenza ancora fermo in Parlamento per motivi che restano tutt'ora oscuri.

La riforma prevede infatti una nuova normativa del Tpl e trasporto persone taxi ncc in grado di dare regole chiare e fermare il fenomeno dell'abusivismo in una fase di vuoto normativo nel settore non più accettabile.”

Ecco invece di seguito la replica di Claudio Giudici, presidente nazionale Uritaxi e vicepresidente del 4390 Taxi Firenze, alle dichiarazioni del presidente di Confindustria Firenze, Luigi Salvadori, a proposito del servizio taxi: «Il presidente degli industriali fiorentini si è mai chiesto se il suo giornale è editoria 4.0 o se sia 4.0 una radio che allontana giornalisti che contribuiscono alla formazione culturale e morale della popolazione, e premia squirtatori che offendono anziane che si sono ritrovate rapinate in casa con un ferro da stiro sul viso? Il fatto che chi ricopre certe cariche si lamenti del servizio taxi in alta stagione turistica e lo definisca "corporativo", quando invece è amministrato a tutela degli utenti, si commenta da sé.

Salvadori, dov'era questo inverno quando i tassisti erano ad ammuffire ai posteggi, o dove sarà il prossimo, quando con i 100 taxi in più introdotti da questa Amministrazione e la concomitanza della partenza delle nuove linee tranviarie, i tassisti non sapranno come portare il pane a casa? Si abbia più rispetto del turismo meno abbiente e di chi lavora in condizioni di grande difficoltà infrastrutturale, condannato ad un'usura psico-fisica senza pari».

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