Tramvia ponte Bailey: Firenze costretta al ripasso

Firenze si ripete: sui grandi progetti manca la condivisione. A Firenze chi non agisce d'imperio non ottiene nulla

Antonio
Antonio Lenoci
02 gennaio 2015 10:43
Tramvia ponte Bailey: Firenze costretta al ripasso

I cittadini della zona Statuto-Vittoria, riuniti in Comitati, si sono mobilitati, progetti alla mano, contro l’apertura dei cantieri della Tramvia Linee 2 e 3. Le deviazioni previste sarebbero state alla fine "imposte" alla cittadinanza, nonostante gli anni di stallo in cui i disegni sono rimasti nel cassetto. Anche stavolta dunque, a distanza di anni dalla fine della Linea 1, l'Amministrazione si trova la spina nel fianco dei comitati cittadini rimasti silenti durante il governo Renzi, forse per il fatto che, dopo la prima 'simbolica' pietra, non si è mossa neppure una foglia.Quello che si verifica oggi per il ponte Bailey è tramvia-domani-al-via-i-lavori-in-piazza-paolo-uccello-ma-c-e-un-ricorso-dei-cittadini.htm" target="_blank" rel="nofollow">già accaduto per il ponte tramviario alle Cascine, nato con il famigerato 'pilone sbilenco' piantato nell'acqua."Il cantiere del nuovo ponte è il primo passo di una grande rivoluzione che interesserà Firenze e l'area metropolitana" no, non lo ha detto Stefano Giorgetti pochi giorni fa, ma il vicesindaco Giuseppe Matulli nel dicembre 2004.Firenze nelle vacanze di inizio anno 2015 è dunque costretta ad un rapido ripasso dei capitoli precedenti prima di gettarsi nei nuovi cambiamenti.

La storia della città insegna che Matulli "ha avuto ragione", mentre Nardella "sbaglia tutto".

A lamentarsi oggi, forse questa la novità, sono anche i pedoni ed i ciclisti, per natura e storia non certo contrari al progetto tramviario: per qualche strano motivo però, nella città invitata a "lasciare l'auto a casa"  anche le biciclette non sanno più da dove passare. Oltre alle lamentele arrivate sull'attraversamento alla Fortezza, dove molti cittadini attraversano la segnaletica per "tagliare" le strisce pedonali. Attenzione però, perché i vigili dei primi giorni non ci sono più.I lavori hanno comportato la costruzione di un nuovo ponte sul Mugnone e, dal 29 dicembre, la chiusura di quello dello Statuto. Seguirà lo scavo di due sottopassi stradali sulla direttrice Milton - Strozzi per convogliare il traffico da Lavagnini verso Belfiore e verso Romito-Statuto. Secondo le previsioni i lavori delle due linee – la 3.1 e la 2 (Peretola – Stazione SMN) – si concluderanno in tre anni.

Sul Mugnone i motivi della protesta si possono così sintetizzare:"la sordità delle diverse Amministrazioni comunali rispetto alle istanze critiche rivolte da una parte della città ai tracciati delle linee tramviarie, la modestia dei progetti elaborati in assenza di un serio piano della mobilità e della sosta e in spregio ai caratteri storici ed ambientali della città, i dubbi circa la convenienza economica del contratto di concessione firmato dalla Pubblica Amministrazione con la società Tram di Firenze, i rischi idraulici che il progetto sta provocando nella zona Fortezza" spiegano i Cittadini dell'Area Fiorentina.Preoccupa in particolare il ponte “provvisorio”, costruito sul Mugnone all’altezza di via Crispi che, "essendo più basso della precedente passerella pedonale e aprendo un varco di 18 m nelle spallette laterali, mette a grave rischio la sicurezza stradale e l’intera città.

L’allarme è stato lanciato da tecnici qualificati, tra i quali il prof. Ignazio Becchi, emerito di Costruzioni Idrauliche, Marittime e Idrologiche all’Università degli Studi di Firenze che così scrive: “Il lavoro in questione, basato su diversi studi specialistici ma NON su uno studio idraulico e idrologico, risulta NON AMMISSIBILE ai sensi del decreto ministeriale infrastrutture 14.01.08 ancorché provvisorio”. Per questo motivo un gruppo di cittadini ha presentato un esposto – denuncia alla Procura.I danni al Romito per l’alluvione del Mugnone nel ’92 "In risposta gli uffici comunali si sono limitati a rimandare alla realizzazione del by-pass sotto i binari di S.

M. Novella, opera che, spettando a Rete Ferroviaria Italiana, esula dalla propria competenza"."In un tessuto storico consolidato e complesso (quello che va da Statuto a Careggi) si sta allestendo in tutta fretta il passaggio di una “metro tramvia”, un’infrastruttura pesante che richiede la riduzione delle interferenze col traffico ordinario e la priorità semaforica.Il successo di pubblico della Linea 1, dal 2010 al servizio di Scandicci e del quadrante sud ovest della città, non può nascondere la mutilazione che ha prodotto nel Parco delle Cascine e neanche i cronici intasamenti di traffico attorno alla Stazione di S.M.Novella.

Né si possono dimenticare altri aspetti della controversa vicenda tramvia.Sembra infatti che a conti fatti, le tre linee di tram costeranno più di 700 Mln di euro. Un costo che si avvicina in modo imbarazzante ai 900 Mln della metropolitana di Brescia, città di 200.000 ab con vari monumenti iscritti nella lista dei beni patrimonio mondiale dell’UNESCO, per 13,7 km di tracciato, di cui 6 in galleria profonda.E’ certo che un maggior numero di utenti per spostarsi da una parte all’altra della città dovrà cambiare mezzo alla Stazione di S.M.Novella.

Nel frattempo sfuma il sottoattraversamento del Centro Storico, promesso da Renzi ma non entrato nello “Sblocca Italia”.Per contro il concessionario Tram di Firenze (ora in mano alla francese RATP) avrà per trent’anni la gestione della Linea 1, interamente finanziata con soldi pubblici e delle Linee 2 e 3, che lo sono parzialmente ma generosamente. Otterrà così a buon prezzo le tratte più pregiate delle storiche linee bus che si dirigevano verso Careggi e Novoli/Rifredi e nel caso in cui il risultato non corrispondesse alle attese dovremo pure rimborsargli la differenza".

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