Tramvia: cratere di Novoli ricoperto, ma il dubbio si allarga

Calleri: "Molti i punti di domanda che attendono risposte e che invitano a non perdere altro tempo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 gennaio 2015 15:16
Tramvia: cratere di Novoli ricoperto, ma il dubbio si allarga

Riparazione lampo in via di Novoli dopo lo squarcio che ha bloccato la viabilità cittadina nell'area dei lavori per la Linea 2 della Tramvia.Dario Nardella twitta stamani: "Abbiamo riaperto in anticipo via di Novoli. Grazie ai tecnici del @comunefi e di @Publiacqua che vi hanno lavorato". L'appello lanciato da Palazzo Vecchio a prendere vie alternative in ingresso e uscita dalla città parlava di una riparazione prevista per giovedì 22 gennaio.

La notizia della buca che si è aperta all'improvviso in via di Novoli ha però scosso persino la Fondazione Antonino Capponnetto che oggi dichiara: "è il caso di aprire una seria ed approfondita discussione sui cantieri e sulla realizzazione delle nuove linee della Tramvia".

Nei giorni scorsi la strigliata di Nardella alle ditte in ritardo sul cronoprogramma e successivamente la promessa, dopo le rassicurazioni giunte dai responsabili, di fare i conti alla vigilia di San Valentino.Nel merito Salvatore Calleri, Presidente della Fondazione in una dichiarazione alla stampa pone una serie di questioni che andrebbero, a suo dire, rapidamente affrontate: “Il cedimento della strada a Firenze in via di Novoli deve far aprire una discussione sui cantieri e sulla realizzazione delle nuove linee della tramvia. Ad esempio il sistema di controllo negli appalti ha funzionato? Nei subappalti e contratti vari quali sono le ditte? È stato comunicato l'elenco alle autorità competenti? Sono stati disposti accessi ispettivi? Ieri il Sindaco Nardella ha fatto bene ad intervenire su tale questione in modo duro.

Firenze non può avere sul proprio territorio cedimenti di tal tipo. Cogliamo quindi l'occasione per fare chiarezza sugli appalti ed i subappalti in relazione alla importante opera della tramvia. La Fondazione Caponnetto si muoverà in tal senso attivando i propri parlamentari in commissione antimafia”.

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