Tramvia a SMN: Firenze spezza le catene per liberare il traffico

Dopo la presentazione della viabilità alternativa ed in attesa di prendere le misure sulle nuove curve in centro storico c'è già chi parla di assetto definitivo

Antonio
Antonio Lenoci
17 febbraio 2017 17:59
Tramvia a SMN: Firenze spezza le catene per liberare il traffico

Tutto avrà inizio spezzando delle catene. Manca poco a chiudere l'ingresso di via Valfonda. A Marzo Santa Maria Novella subirà l'ennesima "Rivoluzione" per quanto riguarda il traffico pubblico e privato.Sono servite diverse riunioni tecniche per decidere dove inserire le porte telematiche che selezioneranno i veicoli autorizzati e quelli che dovranno scegliere percorsi alternativi, per organizzare il transito dei bus extraurbani e dei mezzi dei rifornimenti agli esercizi commerciali, dei taxi e per stabilire anche le linee che temporaneamente cambieranno il loro percorso giornaliero.

Ma quanto c'è di realmente alternativo e temporaneo?Invitiamo i nostri lettori a prendere confidenza con i nuovi percorsi esplorando la topografia iniziando dal cercare Via Nazionale, Firenze su Google Map. All'occhio dell'osservatore su strada, pratico di manovre in centro storico sono apparsi preoccupanti ad oggi alcuni passaggi in particolare quali la svolta Strozzi-Dolfi direzione Stazione e poi via San Zanobi direzione Mercato Centrale, ma anche la manovrabilità dei mezzi tra piazza del Crocifisso e via Faenza o la successiva via Cennini.

L'assessore Stefano Giorgetti ha usato questa terminologia: "spezzare i flussi" ovvero creare punti di rottura che saranno tra via Santa Caterina d'Alessandria e via Nazionale e all'intersezione di via Nazionale con via Guelfa. Questo per distribuire 'equamente' il traffico lungo due direttrici anguste, l'una diretta a Santa Maria Novella e l'altra al Mercato Centrale. Occorre dire che la funzionalità del sistema sarà commisurata alla saggezza degli automobilisti. Lo stesso assessore Giorgetti ha fatto più volte spallucce davanti all'incalzare dei cronisti durante la presentazione ufficiale dei nuovi percorsi perché nessuno può costringere i singoli autisti ad immettersi nelle strade giuste e scegliere il percorso migliore, tocca affidarsi al buon senso civico. I fiorentini ne hanno?

 "Valfonda manterrà soltanto la corsia in uscita. Il piano prevede l'ingresso del trasporto pubblico su gomma da Via Nazionale e la divisione a destra e sinistra su altre viabilità per raggiungere la Stazione sulla destra ed il Mercato centrale sulla sinistra. Con la porta telematica a protezione di via Nazionale e dividendo i flussi pensiamo di riuscire a calmierare il traffico anche perché la nostra idea è che chi va in Stazione lo fa per lasciare o riprendere qualcuno oppure per parcheggiare.

Alla Stazione in media abbiamo al giorno 800 auto e 700 le abbiamo al Mercato centrale. Tutto il traffico diretto in Stazione dal lato Nazionale uscirà da via Valfonda, chi arriva da Jacopo da Diacceto uscirà su via della Scala. La Stazione non dovrà più essere usata come una via di transito, spesso così è avvenuto per arrivare in Oltrarno ad esempio".Una operazione che ha permesso la conquista, oramai insperata, da parte degli autisti Ataf di una separazione del trasporto pubblico da quello privato o di poter ottenere la porta telematica in piazza stazione verso via Santa Caterina da Siena e via della Scala.

Conquista raggiunta in stato di emergenza.Ma a regime cosa potrebbe accadere? Serpeggia incessante l'ipotesi che la nuova viabilità possa risultare persino migliore dello status attuale che vede via Nazionale utilizzata da tutti ed in maniera impropria creando intoppi ad ogni intersezione fino al Largo Alinari dove il trasporto extraurbano proveniente da via Fiume spesso si arresta.

Tutto il meccanismo si regge su un passaggio determinante: rinunciare alla semi-pedonalizzazione di piazza Indipendenza.Ma rinunciare alla pedonalizzazione non è forse quanto chiesto dagli automobilisti fiorentini che si sono trovati in difficoltà con la barriera del Duomo, prima e con piazza Pitti poi? Firenze aveva deciso di percorrere la via contraria, quella degli ampi spazi pedonali creando una Slow City per pedoni e ciclisti.Firenze si mette in discussione, nuovamente.

Non è un caso allora che si sia tornati a dibattere del passaggio della Tramvia dal Duomo e della possibilità di aumentare i mezzi elettrici per attraversare agevolmente anche le aree definite oggi zone rosse, l'avvento delle licenze elettriche per i taxi apre ad esempio la via ad un trasporto passeggeri di maggiore inserimento in centro storico.

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