​Traffico e smog a Firenze: e se fosse blocco totale?

Il capoluogo toscano seguirà il metodo dei blocchi applicato in altre grandi città? Vincenzo Donvito commenta "Se è emergenza, che Emergenza sia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 dicembre 2016 14:24
​Traffico e smog a Firenze: e se fosse blocco totale?

A Firenze si pensa come affrontare il Natale in vista del caos sulle strade urbane ed extraurbane in prossimità di Centri commerciali e non solo. Un caos che viene segnalato non solo in occasione delle festività comandate però, ne sono esempio gli autisti Ataf insorti contro il blocco quotidiano che vede intere zone diventare depositi di marmitte accese; tra questi piazza Stazione con via della Scala notoriamente intasata e sopraffatta dallo smog.Per Vincenzo Donvito di Aduc si rischia il "solito balletto con provvedimenti emergenziali e tampone che, non solo non affrontano il problema, ma lo lasciano insoluto, rendendolo più grave per i prossimi mesi ed anni".

In attesa di pioggia e vento che riportano i valori sotto i limiti di legge.La proposta di Aduc è quella di applicare un blocco totale della mobilità privata che metterebbe i fiorentini con le spalle al muro, costringendoli a prendere atto delle carenze strutturali cui sono soggetti ogni giorno, ignorandolo.Più piste ciclabili integrate, più mezzi di trasporto integrati con la Tramvia oggi e le tramvie domani, più biciclette a disposizione, un taglio dei costi del servizio Taxi.Tutte cose alle quali i fiorentini pensano il giorno della Maratona.

Quelle 24 ore di riflessione sulla mobilità urbana che vengono spazzati via come lo smog, dal vento. Passato il vento, prosegue Donvito "Industrie, commercio, comportamenti, politiche… tutte continuano per farci arrivare alla prossima scadenza in una situazione ancor più grave. Del resto, si domanderà il nostro Sindaco e i nostri amministratori: che cosa possiamo fare, non siamo mica il governo italiano, o il governo europeo o il governo mondiale? Ed è proprio qui l’errore che fanno i nostri amministratori: credere di essere votati solo a fare da tamponi e di non potere altrimenti.

No, proprio non ci siamo. E' in questo contesto che i nodi vengono al pettine. Ed ognuno si deve cominciare a porre domande e a trovare soluzioni. Certo, a Firenze stanno costruendo la Tramvia ma questa, anche in forma più avanzata - nella versione metropolitana, underground, metro o subway che dir si voglia - esiste già in quasi tutte le altre città del mondo che sono comunque coinvolte in queste emergenze… quindi c’e’ qualcosa di più che non torna.

E a Firenze, non crediamo che domani, con le tramvie tutte operanti, e stanti le attuali politiche di mobilità, la situazione sarà molto diversa. Quello che noi continuiamo a domandarci è: perché a situazione drastica non si prendono provvedimenti altrettanto drastici, pur se per il futuro -grazie alla tramvia- la situazione sarà tendenzialmente meno drastica? Ma come -diranno a Palazzo Vecchio- fra un po' diremo alle persone di non riscaldarsi oltre i 18 gradi, visto che lo smog è causato principalmente dal riscaldamento domestico piuttosto che dalle auto circolanti? Siamo realisti: ma chi, in clima invernale dove anche i riscaldamenti condominiali dovrebbero fra un po’ avere le termovalvole grazie alle quali ogni inquilino regolerà il termostato come crede, si terrà la temperatura in casa a 18 gradi… senza considerare che le tipiche malattie da raffreddamento potrebbero aumentare e i costi individuali e per la comunità diventerebbero così maggiori? Oppure qualcuno in Palazzo Vecchio manderà gli ispettori con il vetrino al mercurio a ispezionare casa per casa? E poi le auto a targhe alternate… quante famiglie hanno più di un’auto? Molte".

"In attesa di politiche globali che inducano le persone a non acquistare le auto per la propria mobilita’ urbana, o per la produzione di mezzi elettrici che non costino un occhio della testa e che non si fermino dopo cinquanta chilometri…. e in attesa di politiche comunali per avere piste ciclabili vere e non a presa per i fondelli come sono le attuali fiorentine, studiate più per le gite fuoriporta che come alternativa alla mobilità a motore… e in attesa dell’aspirina che rappresenterà la tramvia per curare il cancro del riscaldamento climatico, che si fa? Un provvedimento molto impopolare, ma che farà risvegliare le coscienze di tutti, soprattutto degli amministratori: blocco totale del traffico privato, non a giorni alterni e non per un piccolo periodo, ma sempre, inclusi i viali di circonvallazione.

Permessi adeguati per l’approvvigionamento della collettività, potenziamento della mobilità pubblica già esistente, incluse biciclette gratis e tariffe più basse dei taxi.. insomma EMERGENZA! Che e’ meglio che se la gestisca la pubblica amministrazione che non affidarla alla buona volontà dei singoli. Quest’ultima è si’ determinante, ma bisogna arrivarci con l’esempio, scoraggiandola perché le valide alternative ci siano realmente, non solo nei bei discorsi temporanei.

Poi, da cosa nasce cosa. Intanto, come a suo tempo Firenze fu città pilota per la più grande ZTL urbana, oggi potrebbe giocare il ruolo di pilota come città ecologica. E’ una soluzione? No, anche questo e’ un tampone, ma più efficace, immediato e di lunga prospettiva: intorno a questa città tutta di trasporto pubblico non potrebbe non crescere l’iniziativa e la dinamicità di amministrazioni che cercano di essere tali per tutti i cittadini… altrimenti è bene che gli attuali amministratori se ne vadano via, e altri più capaci si facciano avanti, con situazioni da gestire tangibili per tutti e non basate sui discorsi" conclude Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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