Toscana, una regione fondata sul lavoro: ecco il Consiglio e la Giunta

La Lega Nord rifiuta ruoli istituzionali per sottolineare il ruolo netto di opposizione. Manca ancora l'ottavo assessore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 2015 19:48
Toscana, una regione fondata sul lavoro: ecco il Consiglio e la Giunta

"Il lavoro sia al centro della nostra legislatura. E se sarà davvero la nostra stella polare sono certo che i cittadini saranno con noi" con queste parole che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi conclude l'intervento in Consiglio regionale per presentare il documento programmatico e la sua giunta. In tutto una ventina di minuti per parlare di investimenti, di rilancio dell'economia, di interventi per le realtà della Toscana maggiormente in difficoltà, con il lavoro che è stato il primo concetto richiamato anche all'inizio: "perchè il lavoro è la chiave per risolvere le questioni del welfare, dell'inclusione e persino dell'integrazione".Un discorso che ha ricevuto applausi ed ha ricordato i lavoratori della Sol di Piombino, in sciopero della fame contro cavilli burocratici che rischiano di far perdere loro il diritto alla cassa integrazione e il posto di lavoro.

"Gli anni che ci lasciamo alle spalle - ha cominciato Rossi - sono stati i più duri per la Toscana. Siamo stati colpiti da una crisi profonda ma abbiamo reagito e siamo in piedi" non basta, perché le ferite della crisi sono ancora aperte, perché il dramma della disoccupazione ha numeri che sono equivalenti agli abitanti di una città come Prato o Livorno. "Non illudersi sulle possibilità di una "guarigione" che, se non governata, sarà senza lavoro ("jobless recovery") e produrrà altri danni all'economia e all'ambiente, così come su ipotesi di "decrescita felice", perché non si può pensare di fermare la macchina dello sviluppo, ma piuttosto di indirizzarla nel senso della qualità e della sostenibilità; richiamare l'Europa a un altro impegno, nel senso indicato da un documento presentato dal governo italiano, che prevede tra le altre cose l'istituzione di un fondo comune per il contrasto della disoccupazione; riservare un'attenzione particolare alla costa, "perchè se la costa potrà avere lo stesso dinamismo delle aree interne la Toscana sarà tra le prime regioni in Europa".

Tra i concetti sottolineati da Rossi anche quello dell'austerità: "Non l'austerità deteriore che pare egemone in Europa e che alimenta i populismi, gli egoismi, la ripresa delle contese nazionali e di un provincialismo malato che sta facendo saltare capisaldi della nostra civiltà come il dovere dell'accoglienza - ha richiamato Rossi, riallacciandosi anche alla lettura che di questa parola ha fatto Enrico Berlinguer - ma un'austerità democratica e progressiva, necessaria per esplorare vie nuove e nuovi modelli di società, per conciliare economia e ambiente".

L’aula, presieduta da Eugenio Giani, ha completato l’elezione dell’Ufficio di presidenza  con due vicepresidenti e due consiglieri segretari. Leonardo Marras, Pd, ha presentato la candidatura come vicepresidente di Lucia De Robertis (Pd); il nome di Marco Stella (FI), sempre per la vicepresidenza, è stato avanzato da Stefano Mugnai (capogruppo FI). De Robertis è risultata eletta con 24 voti; Stella con 9. Cinque voti sono andati a Giacomo Giannarelli, Movimento 5 Stelle; 2 a Paolo Sarti (Sì – Toscana a Sinistra).

Eletti anche i due consiglieri segretari: Antonio Mazzeo (Pd), presentato da Marras, ha ricevuto 24 voti; Giovanni Donzelli, FdI, 9. Cinque voti sono andati a Irene Galletti (Movimento 5 Stelle) e 2 a Paolo Sarti (Sì – Toscana a Sinistra).

Claudio Borghi (Lega Nord – Salvini) ha argomentato l’indicazione di Donzelli – come pure il voto precedentemente dato a Stella - nel quadro delle ragioni per cui la Lega Nord non ha presentato propri candidati né chiesto “alcuna poltrona per sé nonostante indubbi vantaggi” connessi. Ciò deriva “dal preciso mandato ricevuto dagli elettori”, tale da marcare “anche fisicamente l’opposizione rispetto alla maggioranza”.

Un’opposizione che sarà “molto dura”. Borghi ha quindi indicato nel portavoce dell’opposizione il ruolo più preciso per “rimarcare il progetto alternativo” e far “da contraltare” rispetto alla maggioranza.“È una squadra di grande esperienza politica e lavorativa. Un team in cui la rappresentanza di genere è stata rispettata e le spese di gestione ridotte passando da 3,5 a due milioni” così il presidente della Regione Enrico Rossi ha presentato all’Aula la nuova Giunta toscana.

Il governatore tiene per sé le deleghe al Lavoro, alla Comunicazione e ai Fondi europei. Vicepresidente, come nella scorsa legislatura, Stefania Saccardi con deleghe alla Sanità, al Sociale e allo Sport. Riconfermati Vittorio Bugli, che avrà l’assessorato ai Rapporti istituzionali, Bilancio e la nuova delega alla Sicurezza, e Vincenzo Ceccarelli con deleghe all’Urbanistica, Infrastrutture, Cave ed Edilizia residenziale pubblica.

L’assessorato all’Economia, che riunisce in sé le deleghe alle attività produttive, commercio, turismo e credito, sarà affidato a Stefano Ciuoffo. Marco Remaschi, presidente della commissione Sanità nella scorsa legislatura, assumerà invece le deleghe all’Agricoltura e alle politiche per la montagna. Il nuovo assessore all’istruzione e formazione sarà Cristina Grieco mentre l’assessorato all’Ambiente, Protezione civile e Assetto idrogeologico andrà a Federica Fratoni.

Manca ancora l’ottavo e ultimo assessore della Giunta che avrà la vicepresidenza. Il profilo è tracciato, ma manca la disponibilità della pretendente che deve sciogliere i rapporti con l'Ateneo di Siena, a meno di sorprese dettate da scelte dell'ultimo minuto. E' stato Enrico Rossi ha spiegare "Uno ha in mente delle idee e poi è costretto per forza di cose a cambiarle" parlando della squadra appena formata.

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