Toscana: segnali di ripresa dagli Indicatori economici

Entro giugno 2016 in arrivo 257 assunzioni dei Precari in sanità. Nidil Cgil deposita al tribunale sui lavoratori del Servizio Rilascio Digitali alla Camera di Commercio. Procedura licenziamento per 21 alla Licosa. Rischio occupazionale al Centro Meccanizzato Postale di Sesto Fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2016 22:42
Toscana: segnali di ripresa dagli Indicatori economici

FIRENZE- Toscana verso l'uscita dal tunnel. Gli indicatori statistici che riguardano imprese, lavoro, occupazione, export, prezzi al consumo, immatricolazione di automobili, confermano i segnali di ripresa già evidenziati nel corso del 2014. A registrarlo è il servizio statistica della Regione nella pubblicazione "Serie storiche di indicatori economici congiunturali" pubblicato dal settore Sistemi a di supporto alle decisioni - Ufficio regionale di Statistica della Regione Toscana. Questi dati, uniti alla valutazione di Irpet sull'export, parlano di una Toscana che ha tenuto meglio e che oggi ha tutte le carte in regola per un rilancio. Ecco, in estrema sintesi, alcuni dei punti salienti del rapporto:

Lavoro Il tasso di disoccupazione diminuisce dal 9 all' 8,5% tra il terzo trimestre 2014 e il terzo trimestre 2015. I contratti a tempo indeterminato salgono dal 12% al 16,5% sul totale degli avviamenti al lavoro. In Toscana il tasso di attività è più alto rispetto alla media italiana, aumenta dal terzo trimestre 2014 al terzo trimestre 2015, mentre in Italia rimane stabile. Nello stesso periodo, il tasso di disoccupazione, da sempre inferiore al dato nazionale, diminuisce ancora in Toscana, passando da 9% all' 8,5% (in Italia la diminuzione è dall'11,7% al 10,6%). Gli avviamenti al lavoro per tipo di contratto sono in crescita tra il 2009 e il 2011, registrano una diminuzione fino al 2013 e poi una ripresa dal 2014 che continua anche nei tre trimestri del 2015.

) Gli avviamenti a tempo indeterminato, che pesavano intorno al 12% sugli avviamenti totali fino al terzo trimestre 2014, salgono fino al 16,5% nel terzo trimestre 2015.Imprese Nel quarto trimestre 2014 si ferma la diminuzione delle imprese registrate alla Camera di commercio e comincia a crescere il loro numero, sia in Toscana sia a livello nazionale, in particolare nel commercio all'ingrosso e al dettaglio, nelle attività immobiliari, nelle attività professionali scientifiche e tecniche, e in altri servizi.Export Le esportazioni, dopo aver toccato il minimo storico, riprendono e continuano la loro crescita anche nel 2015.

Affiancando al dato Istat la valutazione prodotta dall'Istituto per la programmazione economica in Toscana secondo cui, dal 2008 ad oggi sono aumentate in termini nominali di oltre il 25%, molto più dell'Italia, si ottiene un risultato davvero positivo. Prezzi Nel periodo luglio-novembre 2015, l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, dopo un periodo di stabilità, diminuisce sia in Toscana sia su scala nazionale.Auto La diminuzione delle prime immatricolazioni delle automobili (auto nuove), registrata fino al 2012, si arresta per lasciare posto ad una risalita, sopratutto delle immatricolazioni legate alle persone fisiche, che copre anche il 2015.

 "La precarietà nel settore della sanità è problema annoso, sul quale come Commissione ci siamo concentrati fin dall'inizio di questa legislatura. Stiamo continuando a mettere il massimo impegno perché l’obiettivo è la stabilizzazione dei lavoratori. In questa prospettiva ritengo positivo quanto riportato del direttore di Estar in Commissione, annunciando la prossima indizione di due concorsi per la stabilizzazione di chi ha maturato i requisti previsti. Nel dettaglio ci saranno due tranche di assunzioni: 92 persone previste a gennaio 2016, e, sempre nella prima metà di quest’anno, a giugno 2016, altre 165 persone.

Ecco un primo passo concreto verso l'eliminazione della precarietà e il raggiungimento dell'obiettivo della stabilizzazione dei lavoratori. Un passo importante perché il lavoro deve essere fonte di sicurezza e non di incertezza sul futuro. Molti di questi lavoratori già da anni operano nel settore sanitario e rappresentano un patrimonio professionale da non disperdere". - ha dichiarato il presidente della commissione Sanità Stefano Scaramelli (Pd) al termine della seduta. “Nello specifico si è discusso della questione delle graduatorie Estar decadute nel giugno scorso, quando molti degli idonei ne attendevano lo scorrimento.

Su questo punto la politica ha fatto ogni sforzo e richiesta possibile, peraltro con una mozione votata all'unanimità dal Consiglio regionale. Oggi prendiamo atto che ci sono dei limiti giuridici oltre i quali è impossibile andare, confermati anche in prima istanza dal Tar, che ha rigettato la richiesta di sospensiva relativa al ricorso che i precari hanno presentato contro Estar" - ha aggiunto il presidente Scaramelli (Pd) - "La questione però non è chiusa, sarà necessario attendere la sentenza definitiva prima di nuovi atti d'indirizzo.

Da parte nostra, intanto, ci sarà la massima attenzione volta a capire con quale criterio alcune aziende sanitarie stanno procedendo ad assunzioni tramite graduatorie ancora più vecchie di quelle oggetto della controversia". "Inoltre, ci siamo presi l'impegno di sollecitare una soluzione a un altro dei settori sanitari più colpiti dalla precarietà: quello del personale del 118. Alla Conferenza Stato-Regioni, che ha confermato l'ammissione ai nuovi concorsi per la stabilizzazione solo per i lavoratori con contratto a tempo determinato, chiederemo come Regione Toscana di allargare la partecipazione anche ai convenzionati, che attualmente invece resterebbe fuori.

Su questi punti, questioni complesse e delicate giuridicamente e dal punto di vista della tutela dei diritti di tutti, non ci tiriamo indietro e ci impegneremo fino in fondo. L’obiettivo è arrivare quanto prima alla stabilizzazione del personale e all'indizione di concorsi per nuove assunzioni. E dobbiamo creare le condizioni affinché nei nuovi concorsi vengano tutelati i diritti anche dei lavoratori interinali e delle partite Iva che operano da tempo nella sanità pubblica. Questa è la strada per far entrare finalmente nel mondo del lavoro delle professioni sanitarie i tanti giovani che aspettano fuori, energie e professionalità preziose per il futuro della nostra sanità" - ha concluso Stefano Scaramelli (Pd).

Alla Camera di Commercio di Firenze i lavoratori somministrati del Servizio Rilascio Digitali (gestito da IC Outsourcing), in sciopero dal 28 al 31 dicembre scorsi, sono stati sostituiti con personale di PromoFirenze e IC Outsourcing (entrambe partecipate dalla Camera) in violazione dell’articolo 28 della legge 300. Nidil Cgil Firenze, nel confermare la richiesta di apertura di un tavolo di crisi presso la Città Metropolitana di Firenze, ha stigmatizzato questo comportamento e comunica di aver depositato presso il Tribunale del lavoro di Firenze il ricorso per comportamento antisindacale contro IC Outsourcing.

“Abbiamo chiesto più volte un incontro ai vertici della Camera del Commercio sulla questione, ma senza riscontro. Si tratta di lavoratori impiegati da sette anni, che hanno fornito un servizio di grande qualità, riconosciuta da tutti. Il ricorso che abbiamo presentato è solo un altro passo della lotta, ora andremo anche a verificare se il rapporto di somministrazione di questi anni sia stato conforme alle regole o no”, spiega Giovanna Malgeri di Nidil Cgil Firenze.

Giovedì in Confindustria a Firenze si è tenuto il primo incontro tra azienda e organizzazioni sindacali Filcams Cgil e Rsu Licosa e Licosa sansoni Srl in merito alla procedura di mobilità aperta il 23 dicembre scorso con la richiesta di 21 licenziamenti. 'Al momento purtroppo non si rileva nessuna novità sostanziale': questo il giudizio di parte sindacale riportato oggi nell'assemblea dei lavoratori che lo hanno condiviso. Sono già stati programmati altri 2 incontri entro la fine di gennaio, per valutare il piano aziendale di Licosa nel tentativo di ridimensionare le richieste dell’azienda e trovare la migliore soluzione a tutela dei lavoratori.

“Il Centro Meccanizzato Postale di Sesto Fiorentino rischia concretamente di svuotarsi di funzioni e soprattutto di personale se verrà attuato il piano che prevede il trasferimento di buona parte delle lavorazioni oggi effettuate nelle altre sedi di Bologna, Torino e Roma. Un accorpamento che si sarebbe reso in qualche modo necessario a causa di una diminuzione del 39% delle consegne del prodotto cartaceo dal 2009 ad oggi, ma che di fatto potrebbe avere forti ripercussioni sull’aspetto occupazionale”.

Esprime così la propria preoccupazione l’onorevole Filippo Fossati, che ha visitato oggi il Centro Meccanizzato Postale incontrando la direttrice Gabriella Carcione e il suo staff e le rappresentanze sindacali. “Di fatto con la riorganizzazione dei servizi prevista verrebbe smembrato un polo che oggi serve Toscana e Umbria e conta 11,8 milioni di pezzi consegnati al giorno. L’azienda ha dichiarato che non ci saranno licenziamenti - prosegue Fossati - ma si procederà a un riassetto del personale, che di solito si traduce però in prepensionamenti, trasferimenti di personale, trasformazione di contratti a tempo pieno in part time.

Un piano che comunque sia finirebbe con il depotenziare lo stabilimento sestese, che oggi garantisce 680 posti di lavoro, senza considerare l’indotto. Bisognerà che la Regione porti avanti un confronto con i vertici di Poste Italiane per assicurare la continuità operativa ed evitare un drastico taglio dei posti di lavoro al Cmp. Per altro si potrebbe valutare il possibile sviluppo di altre lavorazioni che consentano la piena attività di uno stabilimento che per la sua collocazione e la professionalità degli addetti è in grado di attrarre clienti esterni e ospitare nuove attività logistiche.

Personalmente presenterò nei prossimi giorni un’interrogazione alla Camera, così da portare all’attenzione del Parlamento e del Governo questa situazione”. “C’è una trattativa nazionale in corso sulle ricadute occupazionali del piano aziendale di Poste, per cui Regione ed Enti locali - conclude Fossati – devono aprire ora un tavolo di confronto sugli investimenti sul territorio, allargando il tavolo già costituito sul tema del mantenimento dei piccoli uffici postali. Rilanciamo sulla copertura del territorio e facciamo di Sesto uno snodo fondamentale dello sviluppo del sistema, senza aspettare la conclusione delle trattative sul personale”.

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