Terremoto devasta il Centro-Italia: decine i morti

Stessa intensità del sisma che colpì l'Aquila nel 2009. Sequenza tra le province di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, L’Aquila e Teramo. Partite unità Protezione civile della Protezione civile regionale, di Comune e Metrocittà. La Toscana mette a disposizione oltre 500 posti letto. Ad Amatrice presenti 50 ragazzi della Parrocchia di Chianciano Terme accompagnati dal Parroco don Carlo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 agosto 2016 22:43
Terremoto devasta il Centro-Italia: decine i morti

FIRENZE- Continua ad aggravarsi il bilancio del terremoto che ha colpito nelle prime ore di questa mattina l'area compresa tra Lazio, Umbria e Marche, distruggendo quasi del tutto alcuni paesi. Il terremoto avvenuto questa notte nella zona dell’Appennino centrale alle ore 3:36 (ora italiana) ha avuto epicentro in provincia di Rieti (vicino Accumoli) ed ha interessato anche le province di Perugia, Ascoli Piceno, L’Aquila e Teramo.

I comuni più vicini all’epicentro sono: Accumoli, Amatrice, Arquata del TrontoLa magnitudo locale (Richter) del terremoto è pari a 6.0. La magnitudo momento Mw, calcolata con l’analisi delle forme d’onda della Rete Sismica Nazionale, è pari a 6.0. L’area è stata colpita da forti scosse di terremoto nel passato. La zona colpita dal terremoto odierno rientra nella fascia ad altissima pericolosità sismica che corre lungo l’asse della catena appenninica. I principali terremoti storici sono avvenuti nel 1639 (Magnitudo 6.2), 1646 (Magnitudo 5.9) e nel 1703 (Magnitudo 6.9)

Nell'arco delle successive tre ore dalla prima scossa sono state registrate numerose repliche e sono 39 gli eventi sismici localizzati di magnitudo pari o maggiore di 3.0. I più forti sono avvenuti nella zona di Norcia (PG) con magnitudo 5.1 e 5.4, alle 04:32 e alle 04:33, rispettivamente. La zona interessata dalle repliche (aftershocks), che in prima approssimazione rappresenta l’estensione della faglia attivata, è pari a circa 25 km ed è allineata in senso NNO – SSE.

Questa dimensione è coerente con un terremoto di magnitudo 6. La mappa di scuotimento del terremoto più forte, calcolata con i dati delle reti accelerometriche dell’INGV e del Dipartimento della Protezione Civile, indica uno scuotimento del terreno relativamente più alto nella zona Nord-Occidentale. I valori di picco più alti registrati sono pari a circa il 45% di g alla stazione della Rete Accelerometrica Nazionale di Arquata del Tronto, a 11 km dall’epicentro.

Il terremoto che dalle prime ore di oggi si è abbattuto nelle province di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, l'Aquila e Teramo ha le stesse caratteristiche e intensità del sisma che nel 2009 colpì l'Aquila. Come lì, anche in questo caso ci sarà da aspettarsi una prosecuzione della sequenza sismica. E' quanto emerge dallo studio redatto dal Settore sismico della Regione Toscana che oggi ha fatto subito una prima relazione sulla base delle informazioni raccolte dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

A Santa Giusta, nel comune di Amatrice, erano presenti 50 giovani ragazzi della parrocchia di Chianciano Terme, che stanno tutti bene e in queste ore hanno riabbracciato i loro genitori recatisi nella città colpita dal sisma. Da oltre 20 anni i giovani della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza passano le estati a Amatrice, proprio in località Santa Giusta, nella struttura di proprietà della circoscrizione vescovile che comprende i comuni di Abbadia San Salvatore, Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, Pienza, Radicofani, San Casciano dei Bagni, San Giovanni d'Asso, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena e Trequanda.

Secondo i questionari arrivati fino sul sito http://www.haisentitoilterremoto.it/, il terremoto di questa notte è stato risentito in gran parte dell’Italia centrale. "La Sala di Protezione civile della Metrocittà - spiega il consigliere delegato Angelo Bassi - ha subito monitorato la situazione nel nostro territorio, dove il sisma è stato percepito con intensità, soprattutto in alcune zone. Ci sono giunte segnalazioni dai cittadini del territorio, in particolare da Firenze (all'Isolotto le scosse si sono sentite con forza), Mugello, Campi Bisenzio, Rignano sull'Arno, Empolese e Scandicci. Molti concittadini si sono collegati dalle località in cui sono in vacanza. Dal nostro monitoraggio, non risulta che nel nostro territorio vi siano stati danni a persone e cose".

“In Italia almeno 24 milioni di persone vivono in zone ad elevato rischio sismico . La zona dell’Italia centrale colpita è riconosciuta come ad alto rischio sismico del resto come la quasi totalità della catena appenninica – ha spiegato il presidente del Consiglio dell'Ordine dei Geologo Peduto - da nord a sud. Questa notte si è mossa una faglia appenninica di tipo distensivo. Ma l’Italia intera - come è noto - è ad alto rischio, proprio perché è un paese geologicamente giovane e di frontiera”.

“In generale il rischio è più spinto lungo l’Appennino e poi meno eclatante man mano che ci si allontana da esso. Ma non ci sono territori totalmente esenti. Noi geologi da anni diciamo che in Italia siamo ben lontani da una cultura di prevenzione. Innanzitutto sarebbe necessaria una normativa più confacente alla situazione del territorio italiano. Noi – ha concluso Peduto - proponiamo un fascicolo del fabbricato con una classificazione sismica degli edifici.

Fondamentale anche un piano del Governo per mettere in sicurezza tutti gli edifici pubblici. Perché cresca la coscienza civica dei cittadini nell’ambito della prevenzione sismica bisognerebbe cominciare a fare anche una seria opera di educazione scolastica – ha concluso il Presidente - che renda la popolazione piu’ cosciente dei rischi che pervadono il territorio che abitano . Non dimentichiamo che, secondo alcuni studi, una percentuale tra il 20 e il 50% dei decessi, in questi casi, è causata da comportamenti sbagliati dei cittadini durante l’evento sismico ”.

"Mettiamoci al lavoro, perché nelle prossime ore si possano continuare a strappare vite dalle macerie e restituire una speranza ai territori così duramente provati". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi in una dichiarazione a palazzo Chigi, a poche ore dal violento terremoto che ha colpito il Centro Italia.

La Toscana ha raccolto tempestivamente la richiesta giunta stamani dal Dipartimento Nazionale Protezione Civile di mettere a disposizione posti letto. Da una rapida ricognizione risulta che negli ospedali della Asl Toscana sud est (la più vicina ai luoghi colpiti dal terremoto) sono disponibili 508 posti letto

E' partita nel pomeriggio di oggi la Colonna mobile della Regione Toscana con i primi soccorsi in direzione Rieti. Il via libera del Dipartimento nazionale della Protezione civile al termine della videoconferenza della commissione interregionale di coordinamento. Alle 16.30 si è mosso il primo blocco, con il cosiddetto "nucleo di valutazione", composto da tre mezzi con circa dieci operatori della Protezione civile toscana, enti e volontari che faranno il sopralluogo sull'area dove poi sarà allestito il campo di accoglienza.

Porta con sé 4 torri faro. Alle 17.30 la Colonna mobile composta da otto operatori della Protezione civile toscana - accompagnati dall'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni - e 100 volontari con 29 mezzi. Le tende messe a disposizione saranno in tutto 65: una da 100 posti subito disponibile per la prima emergenza. Poi saranno montate 64 tende da otto posti ciascuna per un totale di 512 posti. Verranno inoltre resi disponibili un modulo ristoro ed una cucina da campo, 5 bagni di cui uno per disabili oltre cisterne gasolio, un modulo officina, un modulo di documentazione e un modulo segreteria.

Alla colonna mobile della Protezione civile partita dalla Toscana alla volta di Rieti si unisce anche una componente sanitaria, composta da ambulanze e fuori strada di Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze), Misericordie e Croce Rossa Italiana, un medico e due infermieri, una tenda del 118 di Pistoia e una della Misericordia di Empoli. La Protezione civile ha chiesto infatti alla sanità toscana di organizzare sul luogo del terremoto un presidio sanitario che avrà la funzione di posto medico avanzato/punto di primo soccorso all'interno del campo della Protezione civile della Regione Toscana. Il presidio sanitario avrà la funzione di assistere gli stessi operatori della Protezione civile e anche dare assistenza alle persone che verranno accolte nel campo.

Sono partite per le zone colpite dal sisma di questa notte le due squadre della Protezione civile del Comune e della Città metropolitana di Firenze. Fanno parte della colonna ‘nucleo di valutazione’ della Regione Toscana che compende anche i volontari dell’Associazione Tlc di Firenze. Le unità saranno impegnate a Rieti con un ponte radio come supporto ai servizi di telecomunicazione.

Dal settore sismica della Regione Toscana è già pronto a partire un primo gruppo dei 57 tecnici abilitati al censimento dei danni e alla valutazione degli immobili. Appena ci sarà il via libera dal Dipartimento della Protezione civile nazionale si recheranno nelle zone colpite per iniziare a monitorare gli edifici danneggiati. Il Comune di Livorno si è subito attivato per portare soccorso nelle zone del centro Italia colpite dal sisma di questa notte . La Protezione Civile del Comune, su richiesta del dipartimento regionale, ha infatti dato la disponibilità di personale dipendente per la gestione tecnica e amministrativa del campo di prima accoglienza che si sta costituendo in queste ore da parte della “Colonna Mobile Regionale”. Sono 24 i dipendenti del Comune di Livorno pronti a partire, tra tecnici, amministrativi e agenti di polizia municipale: squadre che si recheranno – su richiesta nel periodo 28 agosto 7 settembre- nelle zone maggiormente colpite per la gestione dei campi di ricovero ma anche per la verifica degli edifici pericolanti.

«L’Ordine degli psicologi della Toscana ha offerto la propria disponibilità di collaborazione alla Protezione Civile della Regione Toscana, facendo in particolar modo presente che nelle numerose associazioni di volontariato della nostra Regione operano psicologi adeguatamente formati per prestare servizio in questo tipo di emergenze». A sottolinearlo Lauro Mengheri presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana. «Le persone colpite da tragedie come quella di stanotte – aggiunge Alessandro Toccafondi – referente del Gruppo OPT psicologia dell’emergenza - hanno il bisogno e il diritto, di ricevere interventi psicologici di altissima professionalità.

L’intervento dello psicologo nei contesti emergenziali – infatti - richiede una preparazione teorica e tecnico-professionale specifica. Tanto più critica è la situazione, tanto più sono necessarie competenze qualificate, lavoro di squadra e adesione a protocolli operativi d’intervento». L’Ordine degli Psicologi della Toscana esprime solidarietà a tutte le persone e le comunità colpite dal terremoto verificatosi questa notte nel Centro Italia. Calorosa vicinanza va anche a tutti gli operatori ed i volontari che in queste ore sono impegnati nei lavori di soccorso.

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