Termosifoni al minimo: condomini alle prese con il riscaldamento

​L'impianto di riscaldamento centralizzato, puntuale come ogni anno, torna a far discutere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2015 13:46
Termosifoni al minimo: condomini alle prese con il riscaldamento

Arrivano il freddo e l'inverno, nel condominio non tarda la necessità di riattivare l'impianto di riscaldamento: quale?E' facile, in rete, incappare in discussioni riguardanti il riscaldamento condominiale: c'è chi si lamenta per i 18 gradi di temperatura alle 21 di sera, chi non sa a chi rivolgersi per poter riscaldare la fascia della giornata che più sarebbe utile per le proprie esigenze, chi paga troppo rispetto al calore riscontrato in casa, magari perché i termosifoni sono vecchi o le valvole non funzionano bene.Molti immobili condominiali, in Italia, usufruiscono di un impianto centralizzato.

Cos'è un impianto centralizzato, come deve essere utilizzato, come si suddividono le spese che lo interessano e come e se è possibile dismetterlo o distaccarsi? Lo spiega Primo Mastrantoni segretario Aduc."L'impianto di riscaldamento centralizzato, presente nel palazzo fin dalla costruzione, è un bene comune, appartiene a tutti i condomini. Trattandosi di un bene comune, le spese per la sua manutenzione ed il suo funzionamento devono essere ripartite tra tutti i condomini, in questo caso anche tra quelli che pur potendone usufruire non lo utilizzano, ad esempio se il loro appartamento non è abitato.

La dismissione consiste nella messa a riposo dell'impianto centralizzato e della sua sostituzione con tanti impianti autonomi. Si può effettuare il distacco dall'impianto centralizzato da un singolo condomino, il quale, però, sarà tenuto a pagare la manutenzione e anche una quota di consumo, perché il condomino distaccato usufruisce del calore proveniente dai tubi dell'impianto centralizzato.Il periodo di accensione e spegnimento degli impianti è diverso a seconda della zona geografica in cui si risiede.

E' regolata anche la temperatura che si deve raggiungere negli ambienti riscaldati dall'impianto centralizzato: non si deve scendere al di sotto dei 18° C e andare al di sopra dei 20° C, con una tolleranza per il limite massimo di 2° C".Meglio un riscaldamento centralizzato o individuale? La risposta di Aduc è "Dipende dalle esigenze del consumatore. Non esiste una scelta migliore: le grandi quantità, razionalmente impiegate, fanno risparmiare, così i grandi impianti di combustibile per il riscaldamento sono più convenienti.

Un riscaldamento centralizzato è indicato se omogeneamente utilizzato, il che vale per gli uffici che hanno un orario standard, per esempio 9-17. In questo caso l'impianto viene attivato e disattivato ad orari stabiliti e spento il sabato e la domenica, e' prevista una sola caldaia con manutenzione unificata".Nelle abitazioni private? "Ciascuna famiglia ha esigenze diverse. C'e' chi esce la mattina e rientra in serata o il fine settimana è fuori, chi è in casa solo per alcune ore della giornata, chi invece vi soggiorna per molte ore.

Nello stesso edificio inoltre vi possono essere uffici e abitazioni private, con esigenze del tutto opposte. In questo caso la caldaia autonoma appare la soluzione più razionale, consente di adattare alle proprie esigenze giorni e orari di accensione, ottenendo un buon rapporto costi-benefici e consente di evitare lunghe e accesissime discussioni condominiali sui termosifoni troppo o troppo poco accesi e sulle relative bollette".

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