Tempesta a Firenze: il downburst, danni e polemiche

All'Inferno e ritorno: la risposta della Città e dell'Amministrazione dopo l'evento atmosferico che ha messo in ginocchio il capoluogo toscano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 agosto 2015 12:24
Tempesta a Firenze: il downburst, danni e polemiche

Il primo agosto 2015 sarà ricordato a sud di Firenze come il giorno del Downburst, quel fenomeno atmosferico, raccontato a Nove da Firenze dall'esperto Aldo Piombino, che nel giro di pochi minuti ha creato il panico sradicando alberi e scoperchiando tetti, lanciando tegole a gran velocità sulle auto e procurando feriti e tanti danni alle abitazioni private, alle auto ed alle strutture pubbliche.Un tornado micidiale ben fotografato sui Social dove si è innescata una corsa all'informazione, prima, e successivamente alla solidarietà.

Il tutto all'ombra del decantato ed utilissimo Alert System, rimasto ancora una volta muto e silenzioso.Il sindaco Dario Nardella non era a Firenze, non era in Italia, ma in vacanza con la famiglia: un suo post che intendeva tranquillizzare i cittadini ha invece suscitato molte polemiche. Al rientro il primo cittadino ha riunito la Giunta ed effettuato numerosi sopralluoghi. Nardella ha coinvolto il presidente Enrico Rossi nella richiesta dello stato di emergenza per poi accogliere il sottosegretario Luca Lotti e chiedere l'intervento dei migranti ospitati in Toscana per le opere di pulizia.

Un susseguirsi di operazioni rese note in tempo reale da parte degli assessori sempre attraverso i Social Network Facebook e Twitter, dove è stata lanciata anche la raccolta fondi #ioaiutofirenze e l'evento di pulizia collettiva #noisiamofirenze.Il capoluogo che non aveva capito la portata del disastro, si è come al solito diviso tra critica ed attivismo ritrovandosi a commentare l'assenza ed il rientro immediato del sindaco, la conta dei danni, lo stato di manutenzione delle caditoie, l'impiego dei "volontari" migranti, le procedure previste per eventuali rimborsi e fino alla bontà o meno dell'evento creato per l'opera di pulizia collettiva.I fatti accaduti comporteranno una ulteriore riorganizzazione nella gestione delle emergenze, come già accaduto in passato con le nevicate ed altri nubifragi; possibile che si rimetta mano alle regole per la manutenzione del verde e per la pulizia delle strade.Restano i cocci e l'ennesimo avvertimento da parte della natura.

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