Taxi: numero unico, georeferenziazione e più licenze per migliorare il servizio

L’assessore Bettarini ha incontrato le cooperative e le sigle sindacali: “Disponibili a discutere di una quota a tempo determinato e adeguamento delle tariffe”. Stella (FI): "Nardella colpisce la categoria per nascondere sua incapacità a gestire il caos traffico"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 settembre 2015 14:51
Taxi: numero unico, georeferenziazione e più licenze per migliorare il servizio

Numero unico per chi chiama, app di georeferenziazione e più auto in strada. Sono le proposte del Comune per migliorare il servizio taxi a Firenze presentate oggi dall’assessore allo Sviluppo economico e turismo Giovanni Bettarini nel corso dell’incontro a Palazzo Vivarelli Colonna con le cooperative dei tassisti e le sigle sindacali. “Il nostro obiettivo è migliorare il servizio taxi a Firenze – ha detto Bettarini – Per questo, abbiamo presentato una serie di proposte agli operatori e ai sindacati ponendo un tema che è quello della crescita della nostra città: dall'ultimo aumento del numero delle licenze taxi a Firenze il traffico aeroportuale è aumentato del 50% e il numero dei turisti del 25%, mentre il numero di taxi è rimasto lo stesso.

Firenze non è la media città italiana, è una città eccezionale e come tale deve offrire servizi migliori ed essere più competitiva. Attualmente le licenze sono 654, un numero fermo al 2006, che oggi risulta insufficiente e inadeguato rispetto alla crescita strutturale del turismo e all’aumento degli stessi residenti. Il confronto con il numero di taxi per abitante vede Firenze nettamente sotto le altre importanti città italiane con 1,8 taxi ogni mille abitanti, rispetto ai 2,9 di Roma e ai 3,8 di Milano.

Sulle tariffe, Firenze è una delle città più care d’Italia: secondo uno studio del ministero dei Trasporti, il prezzo di una corsa standard 5km e 5min a Firenze è di 11,20 euro, a Roma di 10,70, a Milano di 10,60, a Napoli 8,65, a Palermo di 8 euro, a Bari di 9 euro. Lo stesso vale per il supplemento di partenza che è di 3,30 euro e per la tariffa a tempo iniziale di 24 euro (a Napoli 18 euro, a Palermo 16,90, a Bari 20 euro). Nonostante ciò, siamo disposti a discutere dell’adeguamento Istat richiesto dai tassisti, perché da amministratori abbiamo il dovere di ascoltare e valutare.

La crescita strutturale di Firenze richiede un intervento sul numero dei taxi disponibili, che consideriamo nell’ordine delle 100 licenze in più. Di queste, una quota potrà avere anche carattere temporaneo legato alla realizzazione delle nuove linee della tramvia”. Una crescita strutturale alla quale si affianca una tendenza positiva sul settore turistico ormai consolidata. “Firenze ha avuto negli ultimi quattro anni una crescita fortissima degli alberghi a 5 stelle, che sono passati da 12 a 16 con un +35%.

Nei prossimi anni ne apriranno altri due. Nello stesso periodo, i 4 stelle sono passati da 81 a 93, mentre calano gli alberghi a più basso costo. Una città che vuole incentivare questo tipo di turismo e scoraggiare quello ‘mordi e fuggi’ deve offrire servizi adeguati ai clienti di alta gamma che vuole attrarre e che sono abituati a spostarsi in taxi, magari pagandolo col bancomat, una modalità di pagamento che vorremmo fosse resa disponibile su tutte le macchine”. Al centro del confronto anche i temi della georeferenziazione dei taxi e del numero unico di chiamata per il cliente.

“Non è possibile che nel 2015 il Comune non sappia quante macchine sono in servizio e in che parte della città – ha proseguito Bettarini – l taxi sono un servizio pubblico, per questo abbiamo il diritto-dovere di sapere in tempo reale come si svolge il servizio. Proponiamo una app di georeferenziazione che ci consenta di farlo, con un sistema che in tante città europee è già attivo da tempo. Un’altra proposta che abbiamo avanzato oggi – ha concluso Bettarini - è quella della centrale unica, ovvero un solo numero per chiamare il taxi.

Un'innovazione che consideriamo migliorativa per il cliente.

" L'amministrazione Nardella usa la vicenda taxi per gettare fumo negli occhi dei fiorentini, e nascondere le proprie incapacità nella gestione del caos traffico, amplificato da un'errata calendarizzazione dei cantieri della tramvia. Colpire un'intera categoria e usarla come capro espiatorio dei propri errori, è cosa gravissima e come Forza Italia diciamo no all'aumento delle licenze prospettato dal sindaco". Lo afferma il coordinatore di Forza Italia Firenze, Il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella."Il Comune - accusa Stella - mostra ancora una volta tutta la sua difficoltà ad affrontare concretamente il problema, preferendo un approccio tutto mediatico, perché sposta la questione dalla necessità assolutamente prioritaria di far circolare le vetture taxi attraverso corsie preferenziali ad oggi del tutto insufficienti, senza aver risolto la questione dei cantieri della tramvia, che hanno generato un peggioramento allarmante della mobilità cittadina.

Senza contare che il traffico privato è aumentato, poiché i fiorentini e i pendolari non possono più contare su un efficiente sistema di trasporto pubblico, dal momento che i bus saltano decine di corse proprio a causa dei cantieri del tram"."L'ultima indagine del Comune sul servizio taxi aveva rilevato ottimi livelli di gradimento del servizio - ricorda il coordinatore cittadino di Forza Italia -: la media taxi in Italia è di 14 vetture ogni 10.000 abitanti mentre a Firenze è di 17; città come Parigi e New York hanno medie addirittura inferiori a Firenze.

La Giunta se vuole affrontare la questione taxi in maniera seria deve partire da una approfondita indagine, stando attenti alla ciclicità annuale del lavoro, e non utilizzando parametri extra-ordinari come l'aumento a dismisura delle richieste di taxi dovuto al caos traffico: incrementi il numero delle corsie preferenziali, e dialoghi con i tassisti".

“Il primo sentimento che ha accompagnato ogni operatore del settore taxi nel momento in cui ha appreso della vergognosa notizia che ha riguardato il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, è stato lo sdegno. Solo se non fossimo certi dell'attenzione che riserva la totalità dei tassisti alle persone con difficoltà motorie, sia per un innato istinto umano di empatia con chi ha maggiori difficoltà, sia per un dovere professionale, ognuno di noi proverebbe vergogna per quanto successo.

Invece, proviamo un ben più vivo sentimento di giustizia, che deve esser fatta con chi ha sporcato l'immagine di un'intera categoria di operatori professionali, con uno dei più gravi atti che possa compiere un tassista. Alla luce di ciò ci auguriamo che la cooperativa di appartenenza del tassista colpevole del fatto, faccia chiarezza sul caso e prenda provvedimenti esemplari, in modo da rendere giustizia a Pancalli ed a tutti i portatori di handicap che saranno, più di ogni altro cittadino, toccati nel più profondo intimo dalla vicenda.

La cooperativa di appartenenza dovrebbe inoltre agire perché vi deve essere tra gli appartenenti ad uno stesso settore un comune senso di responsabilità a tutela della onorabilità del servizio che rappresentiamo -dichiara Claudio Giudici, Presidente di 4390 Taxi Firenze e Uritaxi Toscana- Alla luce di tutto ciò, la nostra più sincera solidarietà al dottor Pancalli, e sulla scorta di quanto già avanzato dal presidente nazionale Uritaxi, Loreno Bittarelli, al fine di rendere costruttiva questa vicenda, proponiamo di rendere strutturali iniziative – il 4390 Taxi Firenze, per esempio, ogni anno organizza insieme ad Unitalsi "In taxi con Beatrice" e sostiene un percorso psico-educativo subacqueo insieme ad Aquaproject in favore dei bambini con varie disabilità – in favore dei portatori di disabilità motorie, valide per tutto il territorio nazionale, come già nelle varie realtà locali ne vengono fatte a mero titolo di liberalità”.

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