Taxi fermi anche a Firenze: esposto dei consumatori

Il Codacons ha depositato questa mattina l’annunciato esposto e martedì prossimo ci sarà l’incontro al Ministero dei Trasporti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2017 17:34
Taxi fermi anche a Firenze: esposto dei consumatori

“Quello che si è consumato in questi giorni è l’ennesimo strappo sulla questione del trasporto pubblico non di linea, che va a comporre un quadro che non siamo più disposti a sopportare” così che Riccardo Senesi, presidente di Confartigianato Taxi Firenze e Toscana, commenta l’emendamento del decreto Milleproroghe che avvantaggerebbe i servizi di multinazionali come Uber.

"Il governo che, ormai da un anno, dovrebbe convocare un tavolo tecnico per disciplinare finalmente il settore mediante lo strumento della legge delega rimane al palo, mentre il Parlamento, in totale disaccordo con i precedenti principi, assume decisioni che non tutelano né le imprese che operano regolarmente nel campo della legge quadro, né l’utenza, che si trova in balia dei soggetti che operano in questa “zona grigia”, se non nell’illegalità più totale. La nostra posizione – prosegue Senesi - è sempre stata chiara: trovare delle linee condivise con tutti gli operatori del trasporto non di linea che garantiscano, nell’ambito dei reciproci processi di crescita e di rivendicazioni dei propri diritti, gli interessi generali per un trasporto pubblico efficiente ed efficace”.

Martedì prossimo, nell’incontro tra Ministero dei Trasporti e operatori del settore, Confartigianato ribadirà con forza al Governo l’urgenza di dare immediata attuazione agli impegni presi in precedenza.

“Se il governo disattenderà ulteriormente gli impegni presi, come associazione, a tutela delle imprese e nel rispetto delle previsioni normative, ci riserviamo, di concerto con le altre sigle, di adire a tutte le forme di protesta che riterremo necessarie” dichiara Senesi.Quanto all’incontro del “Parlamentino dei Taxi” che martedì seguirà quello al Ministero, Senesi sottolinea l’importanza di “ricompattarci per trovare l’unità della categoria rispetto alla sfida che il tavolo tecnico governativo rappresenterà”.Il Codacons ha depositato questa mattina l’annunciato esposto alle Procure di Roma, Milano e Torino in merito allo sciopero dei tassisti avviato ieri che ha portato alla sospensione improvvisa del servizio, e che sta proseguendo anche in queste ore.

Si legge nella denuncia dell’associazione:

“la protesta dei tassisti, per come si è svolta e senza essere stata annunciata e preavvisata, ha comportato un gravissimo pregiudizio alla collettività e all’utenza dei taxi, privata di un servizio pubblico. Nella fattispecie che ci occupa si fa riferimento alla categoria taxi rientrante nel servizio di trasporto pubblico non di linea, sottoposto ad obblighi di servizio pubblico al fine di garantire continuità, universalità e copertura territoriale. Pertanto, anche se si volessero condividere le ragioni dei lavoratori, è indubbio che le forme di protesta devono svolgersi nel pieno rispetto e a garanzia dei servizi pubblici essenziali.

Se è vero che la Costituzione, nel rinviare al legislatore la disciplina del diritto di sciopero non intese porgli alcun limite preciso, è altrettanto vero che lo impegnò a tenere nel dovuto rispetto le esigenze fondamentali dello Stato soprattutto il mantenimento e la garanzia dei pubblici servizi. Ben potrebbero quindi evidenziarsi diverse responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti quali il reato di interruzione di pubblico servizio ex art.

331 c.p, interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità ex art. 340 c.p., violenza privata ex art. 610 c.p., nonché il reato di blocco stradale che il codice penale indica tra le ipotesi di interruzione di pubblico servizio e prevede sanzioni ancor più severe per i capi e promotori di questa particolare forma di protesta”.

“Non è in discussione il sacrosanto diritto di sciopero dei tassisti, ma le modalità di protesta, che hanno avuto come unico effetto quello di arrecare un danno immotivato, illegittimo e ingiusto agli utenti – spiega il Codacons – Così come i tassisti chiedono garanzie e regole a sostegno della legalità del settore, allo stesso modo devono garantire legalità anche quando manifestano, al pari di tutte le altre categorie professionali”.

In evidenza