Tav, Imposimato al fianco di Idra apre le porte dell'Anticorruzione

Da Firenze l'Associazione Idra promette battaglia attraverso l'accesso agli atti concesso dall'Autorità Anticorruzione

Antonio
Antonio Lenoci
30 ottobre 2014 17:14
Tav, Imposimato al fianco di Idra apre le porte dell'Anticorruzione

Il direttore generale dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Filippo Romano, ha confermato ad Idra che l'istruttoria aperta dall'Anac non riguarda solo il nodo Tav di Firenze ma guarda a "390 gradi" il panorama coinvolto. 

Girolamo Dell'Olio esagera con l'angolo giro? Sono parole di estrema soddisfazione quelle del professore fiorentino, presidente dell'Associazione Ambientale Idra, che così esordisce davanti ai giornalisti "Voi mi chiedete la novità.. ma qui siamo davanti ad una piccola associazione che si autofinanzia e che è riuscita a raggiungere il vertice dell'anticorruzione italiana"."Questo Paese guarda con fiducia al ruolo di Raffaele Cantone e questo potrebbe essere un vero punto di svolta per Firenze e per l'Italia - sottolinea - potremo infatti intervenire dinanzi al consiglio, quindi al presidente Raffaele Cantone stesso, con accesso libero agli atti e lì potremo dare maggiori dettagli e basta con le relazioni chiuse nei cassetti".

La notizia arriva nel bel mezzo della polemica sulle dichiarazioni del senatore Stefano Esposito che così scrive sul suo sito: “Nei giorni scorsi il Sole 24 Ore ha pubblicato documenti di RFI dai quali risulterebbe che, contrariamente a quanto deciso e discusso fino a d oggi nelle aule parlamentari, il costo della tratta internazionale della Torino-Lione non sarebbe di 2,9 miliardi ma di 7 miliardi.

Questa novità sarebbe frutto di un accordo di programma tra Ministero dei Trasporti e RFI, di cui nessuno era a conoscenza, men che meno il Parlamento. Ho chiesto in Commissione trasporti al Senato l’audizione urgente dei vertici RFI, del ministro Lupi e del Ministero dell’Economia. Pretendo una risposta chiara, credibile e certa sui reali costi della Torino-Lione. Quest’opera è al centro di un aspro dibattito e non intendo accettare che non ci sia totale trasparenza e chiarezza sui costi, non mi accontenterò di spiegazioni tecniciste e burocratiche.

Nel caso in cui dovessero essere confermate le cifre date da RFI, non indugerò un solo minuto a presentare una mozione parlamentare per chiedere al Governo l’immediata interruzione dei lavori e la rinuncia alla realizzazione della tratta italiana del Corridoio Mediterraneo. Infatti se il costo della Torino-Lione fosse di 7 miliardi meglio pagare le penali alla Francia”.

Idra è stata supportata da Ferdinando Imposimato e dall'ingegnere Ivan Cicconi, da 20 anni non solo competenti in materia, ma veri e propri masticatori di atti e persino di terre da scavo, delle talpe ante litteram. "Corruzione ad alta velocità: Viaggio nel governo invisibile" è il libro del giudice Imposimato su "Le manovre intorno all'Alta Velocità.

Un investimento valutato 140mila miliardi di lire per rendere più moderno ed efficiente il sistema ferroviario diviene oggetto di un assalto predatorio. Gli intrecci tra economia pubblica e privata; la penetrazione della criminalità organizzata; il ruolo della magistratura e della politica; i silenzi dei mass-media. Una nuova, più ampia e più occulta trama affaristica che il pool di magistrati milanesi non è riuscita a disvelare. Tutte le società e i nomi degli imprenditori, pubblici e privati, implicati nella più grande inchiesta giudiziaria dopo Tangentopoli".

Il presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato, interviene telefonicamente in piazza della Repubblica a Firenze presso il Caffè delle Giubbe Rosse: "Ho reso noto all'Autorità anticorruzione la necessità di intervenire per ottenere la revoca del Decreto Legge del 12 settembre 2014. L'autorità anticorruzione credo abbia preso atto della novità rappresentata dall'esistenza delle due grandi inchieste giudiziarie che convergono sulle stesse conclusioni, che porteranno a sapere di un aumento dei costi senza che questo produca un beneficio nel servizio dei trasporti.

Credo che non ci sia dubbio sul fatto che si tratta di una operazione che ha per obbiettivo l'aumento del costo dell'opera mentre l'opera non interessa terminarla conta che l'opera possa essere fonte di finanziamento lecito di soggetti, individuati anche dalla Procura, esponenti di fenomeni di stampo mafioso e della 'ndrangheta. Di tutto questo occorre prendere atto e deve essere ritirato questo provvedimento identico a quello diramato nel 2012 dall'ex ministro"."Imposimato davanti al direttore generale dell'Anac, Filippo Romano - racconta Dell'Olio - ha ricordato la sua partecipazione alla Commissione parlamentare antimafia in cui si occupò delle infiltrazioni della camorra sulla tratta Tav Roma-Napoli, puntando poi il dito sulle insopportabili connivenze denunciate dalla Procura di Firenze fra committenti pubblici, Alta Sorveglianza, organi istituzionali responsabili delle autorizzazioni, come i ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, organi di controllo, soggetti aggiudicatari degli appalti e criminalità organizzata, soggetti collaboranti per la lievitazione dei costi dell'opera".

"Alta Soveglianza" ripete Dell'Olio "con la A e la S maiuscole e questo non è concepibile".

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