TAV di Firenze: binari di superficie liberati o raddoppiati?

Renato Mazzoncini: "Stiamo ragionando sul migliore utilizzo dell'infrastruttura che potrebbe non essere destinata solo all'Alta Velocità"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2016 18:38
TAV di Firenze: binari di superficie liberati o raddoppiati?

L'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini, nominato nel dicembre 2015 al posto di Michele Mario Elia, ha avuto a Firenze un incontro con il sindaco e presidente della Città Metropolitana, Dario Nardella. Oggetto dell'incontro: le nuove infrastrutture.Mazzoncini non ha nascosto, davanti ai nuovi mezzi di Ataf  presentati al Piazzale Michelangelo e dotati della tecnologia di video-controllo, l'ambizione di integrare sempre più il trasporto su ferro con la mobilità alternativa, citando anche i taxi oltre al car e bike sharing.Sul fronte Alta Velocità però a che punto siamo? "Il cantiere è rimasto fermo a causa della caratterizzazione delle terre da scavo se fossero rifiuto o meno e capire quindi dove mandarle.

Nel frattempo stiamo ragionando sul migliore utilizzo dell'infrastruttura che potrebbe non essere destinata solo all'Alta Velocità" ha spiegato l'ex presidente Ataf.L'infrastruttura sarà sotterranea o in superficie? "Abbiamo due progetti che sono complementari. Abbiamo comunque deliberato con il Ministero delle Infrastrutture investimenti per riorganizzare tutta la tecnologia di superficie del sistema ferroviario fiorentino.

Una tecnologia di segnalamento che mettendo insieme le 5 stazioni esistenti raddoppi la capacità dei binari in superficie. Questa operazione la facciamo comunque a prescindere dal tunnel perché Firenze è un nodo fondamentale ed abbiamo bisogno di una capacità della rete che si incrementi nei prossimi anni. Il tunnel comunque si farà". L'idea di sfruttare i binari di superficie liberati dall'Alta Velocità per favorire il trasporto regionale, tante volte perorata ad esempio dal presidente toscano Enrico Rossi per sollecitare il completamento dell'opera, viene rafforzata dalle ultime dichiarazioni oppure decade?  Se da una parte il tunnel potrà servire "non solo all'Alta Velocità" dall'altra il sistema esistente sembra richiedere comunque un "incremento della capacità" sui binari di superficie.Sulle dichiarazioni di Mazzoncini è intervenuto il consigliere comunale Mario Razzanelli: "L’ultima ipotesi di un uso misto tra treni regionali e treni veloci formulata da Renato Mazzoncini di Rfi in accordo, pare, con Palazzo Vecchio a proposito del Tunnel dell’Alta Velocità e della Stazione Foster di Firenze dimostra per l’ennesima volta che questo progetto non ha né capo né coda.

La giustificazione da sempre apportata per la realizzazione del passante Tav fiorentino era quella di liberare i binari di superficie dai treni veloci per snellire il traffico dei convogli regionali, agevolare così il transito dei pendolari da un lato e rendere, con il passaggio in sotterranea, l’Alta Velocità un po’ più veloce. Persino di fronte alla risibilità del tempo effettivamente risparmiato, alle carenze progettuali, agli scandali, alle inchieste che hanno rivelato tutte le lacune di un progetto inutile e dannoso, la separazione delle utenze veniva presentata dalla Regione Toscana come indispensabile, imprescindibile, urgentissima. La stessa Regione che oggi si dice favorevole a trasferire in sotterranea i treni regionali.

Smentendo sé stessa e anni di dibattito così con un colpo di spugna. Dalle ultime dichiarazioni dell'AD di Rfi sembra di capire che adesso addirittura l'idea è quella di un traffico ibrido sia sopra che sotto terra. Un'operazione che più inutile non si può che dimostra per l'ennesima volta come la Tav sia un'infrastruttura pretestuosa che si vuole portare avanti per forza ma senza criterio".

Poche ore fa anche l'incontro pubblico al Parterre sul tema delle grandi opere con un approfondimento sulle normative entrate in vigore negli ultimi tempi. L'iniziativa organizzata dalla Rete dei Comitati in Difesa del Territorio, Comitato No Tunnel TAV, PerUnaltracittà ha portato l'ingegner Ivan Cicconi a valutare come il nuovo “Codice dei Contratti” abbia cambiato le regole "Adattata la normativa sulle “concessioni” a quella europea, ma ha introdotto nuove forme contrattuali come la “locazione finanziaria immobiliare” e il “contratto di disponibilità” che hanno reintrodotto le anomalie che si volevano evitare: enormi benefici a favore delle grandi imprese e i costi completamente a carico del pubblico; è stata sciaguratamente confermata anche la figura del “general contractor” che ha consentito il costo astronomico delle linee TAV italiane (5 volte quelle francesi)".

Il professor Alberto Ziparo ha ricordato che "il presidente dell'ANAC, Raffaele Cantone, definì il progetto fiorentino “una vicenda che non fa onore all'Italia”, ma tutto questo è stato totalmente ignorato; addirittura la politica locale ha cominciato a farneticare di far passare i treni regionali sulla linea AV smentendo clamorosamente oltre un decennio di ottusi dogmi trasportistici, confermando che, se non si hanno ancora le idee chiare su cosa sia e a cosa serva il Passante, l'utilità di questi lavori è nulla".

 La gestione delle terre, di cui si prevede un campionamento per lotti, si dimostrerebbe ancora estremamente complicata "Le terre di scavo, se andranno davvero a Santa Barbara, sarà solo grazie ad una normativa creata ad hoc e in conflitto con le normative europee; l'allora ministro dell'ambiente del governo Letta, Andrea Orlando, nel 2013 venne a Firenze per incontrare i magistrati e capire cosa non andava promettendo interventi adeguati; l'attuale governo ha però riconfermato e reso ancora più farraginose le normative che preoccupavano" sostengono dal Comitato che è tornato a puntare il dito anche sulla tenuta della falda e sui rischi di uno scavo effettuato con una sola fresa.

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