Tafferugli del 25 aprile a Firenze: la colpa è sempre dei giornali?

Digos sotto osservazione della Magistratura e manifestanti rilasciati. I sindacati di polizia se la prendono con i media, Paoloni (Sap): “Facile far correre i processi”. E gli Antagonisti? Ce l'hanno con La Nazione

Nicola
Nicola Novelli
29 aprile 2018 22:57
Tafferugli del 25 aprile a Firenze: la colpa è sempre dei giornali?

I quattro manifestanti arrestati a Firenze il 25 aprile, durante un corteo non autorizzato sono stati rilasciati. Il loro tentativo di forzare il cordone di Polizia e Carabinieri non era violento. Questo quanto riportato dalla stampa fiorentina, che agita dubbi sui metodi di azione della Digos.

A tal proposito interviene il Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia Stefano Paoloni: “Come letto su alcuni articoli di giornale, non è la Polizia a sostenere se un corteo sia autorizzato, o meno – dice Paoloni – esistono limiti previsti per legge e degli avvisi che devono pervenire entro tre giorni. A quell’avviso può fare seguito un diniego per motivi di sicurezza, se non fa seguito nulla, evidentemente non è mai arrivato e dunque si parla di corteo non autorizzato”. “Sommari processi mediatici non fanno altro che legittimare i violenti nella loro azione.

Il Sap da anni propone, in occasione delle manifestazioni più delicate, la presenza di un Magistrato accanto alle forze dell’ordine, in modo che possa avere una completa percezione degli avvenimenti e agire di conseguenza. Come Sap – continua Paoloni – abbiamo chiesto da sempre l’installazione di telecamere su divise, celle di sicurezza e auto di servizio, per una questione di trasparenza e perché con le telecamere non si sfugge dalla verità”.

Ma i manifestanti hanno sostenuto di aver subito un’aggressione ingiustificata da parte della Polizia. E hanno esibito le immagini delle proprie telecamere al Magistrato, che ha deciso di rimettere in libertà gli indagati. “La solita gogna ai danni delle forze dell’ordine –ribatte Stefano Paoloni– la Polizia non limita le libertà, ma interviene in contesti in cui è compromessa la sicurezza pubblica, come nel caso di questo violento corteo. Alimentare la macchina del fango sui media, non fa altro che legittimare questi violenti”. 

Ma anche la Segreteria Federale Toscana del Partito dei Carc ce l'ha con i giornalisti. In particolare se la prende con “La Nazione”, che il 27 aprile, in un articolo firmato da Giovanni Spano analizza il Manuale di Autodifesa Legale, pubblicato dalla  casa editrice Rapporti Sociali e disponibile presso le sedi dei Carc, oppure scaricabile gratuitamente dal loro sito: “I nostri ringraziamenti vanno a tutti quei compagni e compagne che hanno condannato da subito il tentativo del giornale, con tanto di titoloni a effetto a cui siamo abituati, di isolarci dai lavoratori, dalle masse popolari e dal movimento cittadino, contribuendo a respingere al mittente il (solito) tentativo di dividere i buoni dai cattivi.

Riteniamo questo tentativo di attacco un segno positivo che è frutto del nostro lavoro di propaganda, agitazione e organizzazione che come comunisti portiamo avanti nelle fabbriche, nelle scuole, presso le case del popolo che ci ospitano, nei poli universitari, con la politica da fronte che pratichiamo con le altre realtà cittadine e che ha una delle sue manifestazioni migliori proprio nella piazza antifascista del 25 aprile”.

A maggio i Carc organizzano una presentazione pubblica del Piccolo Manuale di Autodifesa Legale a Firenze, per darne la più ampia diffusione possibile. E, bontà loro, con un apposito comunicato invitano a partecipare i rappresentanti della così detta "stampa borghese" e anche i giornalisti della Nazione. Salvo biasimarli, successivamente, per quanto avranno scritto...

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