Sulle tracce di arte e moda

“Tracce 2018. Lasciarsi guidare dalla moda “è un'esposizione in corso al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti. Un itinerario tra moda e arte. Accostamenti, contrasti e suggestioni tra abiti, oggetti, dipinti e sculture

Alessandro
Alessandro Lazzeri
18 luglio 2018 12:57
Sulle tracce di arte e moda

La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti, la moda è nel cielo, nella strada, la moda ha a che fare con le idee, il nostro modo di vivere, che cosa sta accadendo. Quest’affermazione di Coco Chanel ci viene in mente visitando la bella mostra “Tracce 2018. Lasciarsi guidare dalla moda”, in corso al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti. L'esposizione, curata da Caterina Chiarelli e Simonella Condemi, è una narrazione del dialogo tra arte e moda. Tra queste due realtà  si è creato da qualche tempo un dialogo continuo che ha messo in relazione artisti e stilisti.

Se la storia è ricca d’incontri tra creativi di questi due mondi, che collaborano e s’influenzano a vicenda, la mostra di Pitti intende piuttosto mettere in relazione abiti e opere d'arte in una fenomenologia d’immagini dove non esiste separatezza ma straordinaria suggestiva integrazione. La mostra in continuità con l’allestimento precedente (Tracce, inaugurato nel dicembre del 2017), è il secondo capitolo di questa nuova serie di allestimenti-mostra, che si esprime lungo il percorso delle sale in tono più pacato rispetto alla prima versione, ma caratterizzato da una lettura fluida e lineare.

Soltanto la prima sala mantiene i colori di natura e fiori della precedente selezione, così come in questo spazio e nelle due sale antistanti all’ingresso rimangono i dipinti alle pareti. Tracce, perché tali sono quelle lasciate da tele e sculture moderne in questo discorso dedicato alla moda, in un rincorrersi di accostamenti, alcuni immediatamente comprensibili per la loro naturale prossimità, e altri contrastanti, quasi di rottura. Alcuni sono semplicemente evocativi, altri alimentano suggestioni reciproche.

Fra le tante meraviglie, più o meno effimere, raccolte in questo nuovo allestimento, spicca, il sontuoso abito bianco dal tono madreperlaceo che Capucci realizzò, nell’86, come costume della Vestale per la “Norma” di Bellini, che pare reinterpretare in chiave del tutto originale una sorta di nascita di Venere fra la schiuma delle onde del mare. Alla parete, in un raffinatissimo dialogo tra bianchi, i candidi personaggi che sostano in Eterno Idioma dipinto, nel 1899, da Giulio Bargellini.

Ma i richiami, moda e arte, non finiscono qui: all’interno di Tracce si è creata una sezione dedicata alla passione per il viaggio, e al galateo della moda legato ai mezzi di trasporto, che ha linee-guida proprie da non dimenticare anche negli altri momenti. Il gusto e lo stile non vanno trascurati nemmeno in nome della praticità e dell’utilità, e l’eleganza deve guidarci anche nei momenti dell’avventura e degli spostamenti: diventa allora chiaro il significato del titolo, in relazione alla mostra The Elegance of Speed, attualmente in corso fino al 16 settembre nell’Andito degli Angiolini a Palazzo Pitti, che presenta cimeli e fotografie di auto d’epoca e di gare automobilistiche dal 1934 al 1965, dall’Archivio Foto Locchi.

La sezione di Tracce 2018 dedicata al viaggio presenta abiti e accessori tratti dalle collezioni del Museo della Moda e del Costume, adatti a essere indossati o riposti in valigia durante la trasferta, ma non necessariamente nati appositamente per questo. Si tratta di cappelli, foulard, occhiali, guanti, oppure oggetti più singolari, come un contenitore per grucce pieghevoli, o un astuccio porta ombrello. Vi troviamo soprattutto borse e valigie di ogni foggia e per ogni scopo, spaziando dal beauty case al porta biancheria di James Collard Vickery, alla valigia dei primi anni del ‘900 con ancora le etichette che ricordano un soggiorno al prestigioso hotel Regina Palace di Stresa e la romantica crociera sul Nilo. Una teca propone anche una piccola collezione di giocattoli d’epoca ispirati al viaggio, con auto, pullman, autisti e viaggiatori.

Gli abiti sono fondamentalmente capi comodi, tailleur o giubbotti, ma anche capaci di evocare situazioni particolari come il completo di Emilio Pucci, camicetta e gonna a palloncino, che fanno pensare alle corse in smaglianti automobili scoperte, con il foulard svolazzante al collo come nei film di Hollywood degli anni Cinquanta.

“Non si poteva trovare un momento più adatto per aprire questa mostra” ha affermato il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, “il tema del viaggio, dell’avventura, dello spostamento, nella nostra cultura è, infatti, legato all’estate e alle vacanze. Ma anche a tutta una serie d’iniziative che in questi mesi si svolgono a pochi metri dalla Galleria del Costume: la mostra The Elegance of Speed nell’Andito degli Angiolini, con le immagini dell’Archivio Foto Locchi che evidenziano anche il gusto per l’abbigliamento sportivo legato alle automobili, e il connubio tra moda e motori, e la mostra Il cavallo nel tempo alla Limonaia del Giardino di Boboli, dove si esalta il cavallo nell’antichità, anche come mezzo di trasporto.”.

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