Street Art, al Galluzzo il Giudizio universale di Bosoletti

L'artista argentino sta dipingendo sei facciate di case popolari. L'opera dovrebbe essere completata entro giugno

Antonio
Antonio Patruno
22 maggio 2021 11:37
Street Art, al Galluzzo il Giudizio universale di Bosoletti

GALLUZZO (FIRENZE) - Arte contemporanea, di primo livello, al Galluzzo. In questi giorni Francisco Bosoletti, street artist argentino all'avanguardia, sta dipingendo il suo "Giudizio universale" su sei facciate alle Case minime, le case popolari di via Corbinelli e strade adiacenti. L'opera, che rientra nell'ambito delle celebrazioni dantesche del Comune di Firenze, potrebbe essere completata entro la metà di giugno

Stamattina Bosoletti, assieme a un suo collaboratore, era sul posto e sulla gru di lavoro dava forma sempre più compiuta alla sua opera, che a prima vista ha il pregio di essere in buona armonia con l'ambiente circostante.

L'intervento murale pittorico di Bosoletti, 32 anni, nato e cresciuto ad Armstrong, paesino nella provincia di Santa Fe, trae ispirazione dall'opera di Dante ma non solo. Infatti, come leggiamo nel sito "Dante 700", l'artista argentino "è dotato di uno sguardo limpido e primigenio sulla vita, sulla natura e sull’umanità.

La sua arte, che pure reca i tratti di una classicità universale, si manifesta in maniera simile alla mescolanza di geni che nutre la pelle dei migranti.

Un dettaglio, come un fiore o una corda, possono celare una inaspettata pregnanza di significato. Un viso e un corpo, catturati in maniera effimera, possono rivelare una dimensione recondita e malinconica dell’esistenza e diventare un invito a essere presenti alla propria vita in maniera libera dai condizionamenti imposti dal di fuori.

Bosoletti dipinge sui muri rispettando la memoria dei luoghi e delle persone che li abitano, il suo intervento accompagna quello del tempo che trascorre, nascondendo e rivelando al tempo stesso visioni che sembrano permanere in un eterno presente e ricordare all’uomo la transitorietà dell’esistenza.

La sua pittura obbliga lo spettatore a guardare in maniera diversa, affinando la sua sensibilità e ricorrendo a modelli percettivi differenti da quelli abituali e rassicuranti.

Gli occhi assopiti si attivano nel cogliere le sue immagini appena rivelate, i recettori ormai saturi di visioni urlate al di sotto della soglia di coscienza scoprono figure che all’improvviso emergono dallo sfondo e risvegliano una forma nuova di percezione, più sottile e potente.

Queste apparizioni travalicano il confine dei sensi e toccano nel profondo chi guarda, mescolandosi alle sue emozioni e ai suoi ricordi come le tracce di pittura sulla tela e sui muri".

In particolare, leggiamo ancora da "Dante 700", la sua opera sul Giudizio universale "evoca, suggerisce, rammenta. Ma rimane sospeso e lascia allo spettatore il peso di stabilire i confini, anche con l’ambiente circostante, di cui il dipinto sembra essere parte. L’opera è frammentata su muri diversi, a formare un unico disegno in cui più sensi coesistono, e positivo e negativo diventano ugualmente densi di significato.

Corde invincibili legano i sommersi e i salvati, i corpi nella loro nudità sono indistinguibili, i ruoli possono cambiare, l’azione di vedere costruisce la dignità morale dell’uomo.

L’osservatore è allora esortato a ricomporre i pezzi secondo il suo proprio viaggio, così come chi dipinge è arrivato qui compiendo il suo".

Stamattina al Galluzzo tanti curiosi, dalle loro abitazioni o anche solo di passaggio, hanno ammirato Bosoletti al lavoro. C'è tanta curiosità di vedere l'opera completata.

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