​Stragi, terrorismo e criminalità organizzata, Franceschini a Firenze

Digitalizzare i dati di una memoria a rischio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 maggio 2014 16:28
​Stragi, terrorismo e criminalità organizzata, Franceschini a Firenze

 Stragi, terrorismo e criminalità organizzata; stamani nelle sale dell'Archivio di Stato si è parlato di questi temi, presente il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, e del turismo, nel corso del convegno Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa, organizzato intorno al tema degli archivi che contengono materiali riguardanti tali avvenimenti e per presentare in anteprima la pubblicazione online della documentazione prodotta dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2.

Il presidente del consiglio, Matteo Renzi, ha segnato con una direttiva la volontà del governo di declassificare i documenti sulle stragi. "Le daremo gambe e concretezza" questo l'impegno del Governo davanti alla proposta Renzi preso da Frenschini."Venga ricompresa anche la strage dei Georgofili, al momento esclusa" è la replica di Giovanna Maggiani Chelli, che parla di "pura propaganda politica" da lei riscontrata nella proposta del Premier visto che "Il segreto di Stato non c'è" e soprattutto "Sono escluse comunque le stragi del dopo 1984".

La Regione Toscana già nel 1993, in seguito alla strage dei Georgofili, si è attivata per istituire un centro di documentazione capace di favorire la raccolta e la diffusione dei documenti relativi.

"L'attività terroristica e la criminalità organizzata costituiscono un attentato gravissimo alla democrazia e alla credibilità delle istituzioni; e si rafforzano proprio quando quella credibilità sembra vacillare - ha sostenuto nel suo intervento l'assessore regionale alla cultura - la possibilità di rendere accessibili e consultabili le carte relative ai momenti più bui della storia del nostro paese è certamente un fatto di civiltà. Accanto a questo ne va però garantita la valorizzazione attraverso momenti di confronto; e attraverso l' invito e il sostegno agli studiosi affinché aiutino a ricostruire su questi fatti una storia e una memoria credibile ancor prima che condivisa"

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